Unicusano Ternana, l’opzione che divide

Aumentano il numero di ‘giocatori’ per la cessione della società: «Cambio denominazione o nulla», e la maggior parte del tifo appoggia. Ottimismo in via Aleardi

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di S.F.

Diminuiscono i giorni a disposizione, sale invece l’ottimismo in casa Ternana. Per via Aleardi di certo non si può dire che manchino tentativi ‘particolari’ in questa fase di approfondimenti e studi per valutare l’effettiva possibilità di cedere la società: alle due «trattative serie» annunciate dall’avvocato Massimo Proietti, nelle ultime ore si è aggiunta infatti quella legata all’imprenditore livornese Stefano Bandecchi, il ‘patron’ dell’università telematica privata ‘Niccolò Cusano’. Ventaglio che si allarga per Simone Longarini, con messaggio d’esordio del gruppo legato al toscano alquanto incisivo: «Sì, ci interessa. Ma si cambia denominazione in caso di esito positivo, altrimenti nulla». Niente male come approccio. Nel contempo, sponda società, contatti a zero con Massimo Ferrero.

Stefano Bandecchi (foto tag24.it)

L’UNICUSANO SI ESPONE E ANNUNCIA: «SI PUÒ FARE, MA CON IL CAMBIO NOME»

Pubblicità ed esposizione mediatica L’Unicusano ha deciso di rendere pubblico il proprio interesse e il primo ‘palo’ della trattativa, rivolta per lo più alla tifoseria e non tanto alla società. Una sorta di avviso per mettere al corrente la piazza che, sì, il tentativo d’acquisto si farà, ma ad una condizione irrinunciabile: «Semmai l’Ateneo trovasse le condizioni per chiudere questo accordo, la squadra della Ternana, dal giorno dopo, si chiamerebbe Unicusano Ternana; quindi uno dei motivi per non chiudere questo accordo sarebbe l’ostilità dei tifosi nei confronti di questa condizione. Che per noi è invece imprescindibile, in ogni città e in ogni piazza». Un ‘diktat’ abituale per l’università romana, già protagonista con il Fondi nel calcio, con l’Aurelia nel nuoto e con la Virtus Roma nel basket. Prendere o lasciare insomma. Una modifica che i supporter delle ‘Fere’ accetterebbero – seppur a malincuore – di buon grado.

La novità e il dubbio L’Unicusano ha messo sul tavolo la sua fiche, in attesa che la Ternana – a differenza delle altre due opzioni aperte, valutate in maniera più approfondita – analizzi per bene la situazione con l’università di Bandecchi. In tutto ciò i tifosi sono stati chiamati in causa nella stringata nota del primo pomeriggio e la reazione social non si è fatta attendere: la maggior parte direbbe ‘sì’ – il cambio di denominazione non sarebbe una novità – pur di mettere fine all’era Longarini, dall’altro coloro che ritengono questa opzione una sorta di ‘offesa’ alla storia della Ternana. Un’eventuale ‘squadra della ricerca’ in tinta rossoverde che ha ancora una volta diviso la tifoseria. Ma può Unicusano acquisire quote di una società essendo già direttamente coinvolta con una formazione di Lega Pro? Nessun problema – la questione riguardava invece Ferrero – a quanto pare.

Stefano Ranucci (foto illivornese.it)

La società delle scienze umane s.r.l. Ma chi c’è dietro all’università telematica con un campus da oltre 16 mila metri quadri a Roma e oltre 20 mila studenti iscritti? Come si legge nello statuto, «è promossa e sostenuta dalla società delle scienze umane s.r.l., che vigila e assicura il perseguimento dei fini istituzionali provvedendo a dotarla dei mezzi necessari per il funzionamento. Nomina il presidente, il vice presidente e, ove lo ritenga opportuno, l’amministratore delegato e il tesoriere, nonché otto componenti del consiglio di amministrazione». Bandecchi non risulta nel management attuale di Unicusano (presidente CdA è l’avvocato Giovanni Puoti, amministratore delegato Fabio Stefanelli), bensì nella società che gestisce il tutto: il livornese è infatti il presidente del CdA, quindi l’avvocato barese Daniela Sasanelli vice e la 37enne teatina Valentina Lamonaca unica consigliera. Capitale sociale? 45 mila euro, ma questo è poco indicativo. D’altronde basta ricordare che la Sviluppo Editoriale s.r.l., socio di maggioranza della Ternana (51% delle quote sottoposto a sequestro giudiziario), ne ha uno da 93 mila e 600 euro.

Simone Longarini

La composizione La società delle scienze umane s.r.l. ha un triplo proprietario: si tratta – quantomeno all’ultimo protocollo, datato 27 maggio 2016 – della C & G s.r.l. con sede a Latina (au pro tempore Anna Prassino, consigliera nel CdA Unicusano), la Mangia & Mangia s.r.l. (au pro tempore quel Stefano Ranucci presidente dell’Unicusano Fondi, la persona più ‘vicina’ all’imprenditore livornese) e la Ping Pong formazione s.r.l. (au pro tempore lo stesso Bandecchi), quest’ultime due con ‘base a Roma. Più o meno gli stessi che compaiono nel documento ufficiale riguardanta la ‘Fondazione università Niccolò Cusano per la ricerca medico-scientifica’. Il bilancio più recente parla di ricavi pari a 4 mila e 98 euro. Bandecchi che, lo scorso dicembre, aveva dichiarato di voler arrivare in serie A con il Fondi entro cinque anni.

Gli sviluppi Una partita a tre a poco più di una settimana dalla scadenza indicata da Simone Longarini. In via Aleardi si è passati dallo scetticismo iniziale a una ventata d’ottimismo – tolta la parentesi Ferrero, sulla quale è intervenuto anche l’avvocato e consigliere del romano, Antonio Romei – negli ultimi giorni: si va verso l’Unicusano Ternana dunque? Annunci, conferme e ‘avvisi’ ci sono (i primi ad esporsi con una nota ufficiale), ciò nonostante il sospetto è che la vera trattativa si giochi lontano da Livorno e università. Intanto l’Unicusano irrompe.

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