Perugia, accoltellato al cuore per futili motivi: 40enne gravissimo. Operato d’urgenza

Il fatto è accaduto venerdì pomeriggio in via della Pescara nei pressi di un bar. Indaga l’Arma dei carabinieri

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di F.T. e P.C.

AGGIORNAMENTO: TOMMASTO STA MEGLIO

«Poteva succedere a chiunque: a me, a te…»: le parole di Max, il titolare del bar dove venerdì pomeriggio è stato accoltellato un uomo per futili motivi, fanno venire i brividi. Perché sono vere.

Cosa è successo

Sono le 17 quando un quarantenne del posto – T.C. – entra nel bar ‘Due più due’ di via della Pescara, a ridosso del centro storico di Perugia. È con la compagna, una 30enne orientale. Fuori piove. Consumano, scambiano due parole con gli addetti al banco, che li conoscono, poi pagano ed escono. Lì fuori, nel frattempo, si erano riparati due giovani – un italiano e un tunisino – poco più che maggiorenni. Fumano una sigaretta, intanto che smetta la pioggia.

L’aggressione intorno alle 17

Quando la coppia esce dal bar il tunisino fa un commento; T.C. si ferma, chiede spiegazioni, ne nasce una discussione. A riguardarla, dalle telecamere a circuito chiuso del bar, non sembra nemmeno così animata: il quarantenne chiede conto di qualcosa, evidentemente una parola che non gli è piaciuta. Ma chi si aspetterebbe che potesse degenerare?

Dopo qualche minuto sembra finita, la coppia fa per allontanarsi, ma arriva un nuovo commento, allora lui – T.C. – torna indietro, riceve una spinta, cade. La ragazza fa per difenderlo, ma dalla tasca di dietro del tunisino spunta un coltello a scatto: non lo tira fuori per minacciare, ma lo usa, subito. Un fendente, il secondo, il terzo. Il quarantenne viene colpito al braccio, poi all’addome (di striscio), quindi al petto. La punta della lama intacca il cuore, l’uomo cade, l’aggressore scappa, insieme all’amico.

Il punto dell’accoltellamento

Gli altri avventori, che solo in quel momento capiscono la gravità della situazione corrono in soccorso della vittima. Viene chiamata l’ambulanza. Arrivano i carabinieri. Partono le indagini.

Il quarantenne

Cosa si siano detti in quei minuti il quarantenne e quei due ragazzi lo sanno solo loro. E ovviamente i carabinieri, che hanno già interrogato la ragazza e visionato il filmato. Ma la sensazione che i testimonia hanno avuto è che l’argomento della discussione non fosse solo il commento di poco prima. «Come se ci fosse altro», ci raccontano.

E allora viene alla mente che T.C. di lavoro fa l’amministratore di condominio e che fra gli immobili che gestisce il più importante sia proprio il complesso di via della Pescara, tristemente noto, negli anni addietro, per una massiccia presenza di persone ‘poco gradite’ (eufemismo), che proprio lui si è impegnato per mandare via da quel complesso, un decennio fa noto per essere il regno degli affitti (in nero) a prostitute e spacciatori. Forse quei due ragazzi erano stati cacciati dal condominio? Al momento non se ne sa di più. Ma è una delle ipotesi, insieme a quella del ‘commento pesante’ alla compagna della vittima.

I soccorsi e l’operazione

Il bar

Il 40enne è stato soccorso d’urgenza dal 118 e condotto all’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia. Lì i sanitari hanno deciso a sottoporlo ad intervento cardiochirurgico a causa delle gravi ferite riportate. I fendenti al torace hanno infatti lesionato anche il muscolo cardiaco. L’intervento è stato eseguito dall’equipe cardiochirurgica coordinata dal dottor Davide Di Lazzaro, unitamente agli anestesisti Franca Bocci e Fabio Mencarelli. L’uomo è stato ricoverato in terapia intensiva post operatoria cardiochirurgica, con riserva di prognosi almeno fino alla mattinata di sabato. Due le ferite principali su cui i medici sono intervenuti. Una parasternale sinistra che ha causato una lesione alla parete del ventricolo destro, trattata e quindi saturata. Meno grave la seconda ferita, alla parete addominale, che non è stata trattata chirurgicamente. Gli altri esami diagnostici agli organi interni hanno dato esito negativo. E ora si spera.

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