di S.F.
Settantamila nuovi posti per la prima dose a partire da lunedì 24 maggio. Come? Grazie allo spostamento della seconda somministrazione per i vaccini Pfizer e Moderna al 42° giorno. Lo ha specificato venerdì mattina il commissario regionale per l’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, in merito allo sviluppo della campagna vaccinale in Umbria: la strategia per ampliare il raggio d’azione è questa e si basa sulle raccomandazioni contenute nella circolare del ministero della Salute di inizio mese. C’è però chi si sente beffato perché proprio in avvio di settimana avrebbe dovuto fare il richiamo e ora c’è l’amara novità: la segnalazione arriva da un 43enne, soggetto fragile di Terni.
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«Ok ampliare, ma non sulle spalle dei fragili»
In Umbria in sostanza si dà seguito agli input ministeriali – su parere del Cts – per ampliare il numero di persone da poter vaccinare con prima dose. Ciò comporta uno slittamento per chi, magari, era in attesa di completare il ciclo vaccinale: «Massimo rispetto se l’obiettivo è farlo al maggior numero di soggetti, ma in questo modo avviene sulle spalle degli estremamenti fragili come nel mio caso. Avrei dovuto ricevere la seconda somministrazione lunedì dopo aver fatto la prima dose lo scorso 3 maggio e venerdì ho scoperto che è slittata al 14 giugno». Ovvero a 42 giorni di distanza. «Perché rimandarlo di così tanto? Si apre agli under 50 – la perplessità del 43enne – a discapito di chi ne ha più bisogno. Si sta utilizzando Pfizer per tutti in sostanza. Così è facile: si toglie a qualcuno per dare ad altri».
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LA PROTESTA DEI FRAGILI: «CHE FINE HA FATTO LA CATEGORIA 4?»
Altro problema: categoria 4
Si è inoltre sollevata un’altra questione dopo l’apertura della Regione alla categoria 4 del piano nazionale, vale a dire le persone con comobordità under 60 «senza quella connotazione di gravità riportata per i fragili». Con undici aree di patologie individuate. Più di qualcuno tra i soggetti interessati fa notare che sul territorio regionale che c’è qualcosa che non quadra al momento: «Nelle tabelle ministeriali ci sono codici che in Umbria non stati inseriti, come mai? Sono stati saltati. Cosa dobbiamo fare per avere la stessa tutela e diritti delle altre regioni?». Tra aperture delle preadesioni, prenotazioni effettive e ‘buchi’ la campagna vaccinale di vaccinazione prosegue tra le polemiche.