Violentata a Terni, pendolari in allarme

Numerosi gli episodi di cronaca nelle stazioni e nei treni: il Coordinamento dei Comitati pendolari Umbria scrive alle istituzioni

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L’episodio di violenza che domenica sera ha visto coinvolta una donna di 47 anni in piazzale Bosco a Terni, ha creato ulteriore allarme fra i tanti pendolari che frequentano ogni giorno quegli spazi, già ‘teatro’ di altri spiacevoli episodi. Il Coordinamento dei Comitati pendolari Umbria si è fatto portavoce di queste preoccupazioni inviando una nota ai prefetti di Perugia e Terni, al sindaco di Terni, all’assessore ai trasporti e infrastrutture della Regione Umbria, all’amministratore delegato di Trenitalia e al responsabile nazionale del trasporto regionale.

La violenza «Gravissimo ben oltre ogni commento – scrive nella nota Gianluigi Giusti del Coordinamento – è quanto accaduto la sera del 21 gennaio nel parcheggio del piazzale Bosco a Terni, utilizzato dai tanti viaggiatori e pendolari in partenza dalla stazione, dove una donna è stata violentata brutalmente, alla quale va tutta la nostra solidarietà e vicinanza». Più volte il Coordinamento ha posto il problema della sicurezza dei viaggiatori e del personale viaggiante sia bordo treno che nelle stazioni ferroviarie e nei luoghi antistanti ed adiacenti le stesse.

Sicurezza a Terni «Già il 12 gennaio e il 20 ottobre 2016 – si legge ancora nella nota – si era portata all’attenzione del prefetto e del sindaco di Terni la situazione di percettibile insicurezza che accompagna in particolare i viaggiatori del primo mattino e della sera, una sensazione, aggiungiamo, che si vive anche in altre stazioni ferroviarie umbre». Gianluigi Giusti fa presente che «dalla stazione di Terni alle 5.40 parte il primo treno per Roma e che l’ultimo treno dalla Capitale giunge intorno alle 23.39. Si erano, infatti, già verificati gravi episodi di violenza sia nell’area antistante la stazione, come la furiosa rissa sviluppatasi sui marciapiedi dello scalo ferroviario, seguita dal tentativo di violenza nel sottopassaggio della stazione ad una ragazza».

I controlli All’epoca «avevamo richiesto di allestire impianti di videocontrollo, specie sulla passerella di collegamento sovrastante l’area ferroviaria, ancora ad oggi non fruibile, e nei parcheggi vicini alla stazione, sia in quelli non ancora aperti di via Proietti Divi che nel parcheggio già inaugurato lato viale Tito Oro Nobili, il potenziamento dell’illuminazione in quest’ultima area di sosta ed il completamento della recinzione sul lato dei giardini, anche per scongiurare l’eventualità di atti vandalici sui veicoli parcheggiati. Avevamo anche richiesto che venissero predisposti i dovuti accorgimenti per la sicurezza nelle aree di pertinenza comunale, antistanti e circostanti la stazione, ancora di più nei periodi di diminuzione delle ore di luce solare. Purtroppo non si è mai avuto un riscontro da parte dei destinatari».

Vagone ‘teatro’ di una rissa Gianluigi Giusti ricorda, inoltre, «quanto accaduto lo scorso 19 gennaio sul treno RV2321 Ancona/Roma partente, dal capoluogo marchigiano alle 3.50. Alcuni utenti hanno riferito che il convoglio si sia fermato nelle vicinanze di Foligno, dopo che era stato tirato il freno d’emergenza nella pilotina, a seguito di un alterco tra due viaggiatori pare già conosciuti dalle forze dell’ordine, degenerato in una rissa anche a colpi di bottiglie. Sedata la colluttazione, il treno sarebbe ripartito verso la stazione di Foligno dove ad attenderlo c’erano le forze dell’ordine e il personale sanitario e dove è stato soggetto a pulizia il vagone teatro della rissa, abbondantemente sporco di sangue. Il tutto avrebbe comportato un ritardo del convoglio di circa 50 minuti. Evidente il rischio che nella violenta lite potessero essere coinvolti anche altri inermi passeggeri o lo stesso personale viaggiante». Altro increscioso episodio «è accaduto lo scorso 2 gennaio sul RV3169 Firenze/Foligno nella stazione di Terontola, con significativi disagi per i passeggeri».

Le richieste Nel ribadire tutte le richieste già avanzate a tutela dei viaggiatori in treno, il Coordinamento Comitati pendolari Umbri chiede ancora «quali azioni Trenitalia S.p.A. e le autorità competenti intendano adottare per evitare il ripetersi di situazioni critiche e aumentare la sicurezza su tutti i treni e in particolare sui convogli in orari con forte massa critica di utenza e che viaggiano in orari notturni come i RR.VV. 2330, 2492, 2321. Riteniamo, altresì, fondamentale, che le stazioni ferroviarie, le zone circostanti e i convogli ferroviari non debbano diventare o essere terra di nessuno, le persone debbono avere la piena garanzia del loro diritto alla sicurezza e alla mobilità».

Cultura di rispetto delle differenze di genere Anche le consigliere di parità della Provincia di Terni, Maria Teresa Di Lernia e Ivana Bouché, sono intervenute in merito allo stupro avvenuto domenica sera a piazzale Bosco. «Occorre incrementare una cultura di rispetto delle differenze di genere – si legge in una nota – ripensare allo spazio urbano della città, cioè un modo diverso di vedere i luoghi a partire dalla concretezza della vita delle donne ed anche degli uomini». Per le consigliere di parità «il vile e odioso atto esprime l’impotenza di un soggetto maschile che riesce a rapportarsi alle donne solo esercitando forza e violenza, non possiamo non interrogarci su come rendere sicure le nostre città ed è evidente che ciò non può accadere solo alzando i livelli di controllo o quelli repressivi». Maria Teresa Di Lernia e Ivana Bouché sono «disponibili ad un confronto con il Comune di Terni su queste tematiche, si potrebbe creare un gruppo di studio allargato alle associazioni di donne presenti sul territorio, alle forze dell’ordine, e ad altri soggetti, per studiare come mettere in campo gli interventi più efficaci per contrastare la violenza di genere».

«Ferita difficile da rimarginare» Le Democratiche della città e provincia di Terni manifestano «sconcerto e indignazione per quanto accaduto a Terni la sera del 21 gennaio. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla vittima di questa violenza odiosa ed ingiustificabile, che avrebbe potuto colpire ognuna di noi. Mai avremmo pensato che la città di Terni potesse balzare agli onori della cronaca per uno stupro, commesso in una pubblica piazza alle 21 di sera. Non possiamo accettare che ciò avvenga, né che si ripeta, per questo chiediamo all’amministrazione comunale che intervenga con forza e tempestività facendo tutto quanto possibile per garantire sicurezza e diritti di piena cittadinanza alle donne ed agli uomini che vivono e frequentano la città di Terni, impiegando risorse per riqualificare e migliorare tutte quelle aree centrali e periferiche che non garantiscono l’incolumità delle persone, prestando occasioni alla criminalità. Ora ci attendiamo che la giustizia faccia il suo corso. In ogni caso, ciò che è accaduto rappresenta una ferita difficile da rimarginare, per il senso di sfiducia ed insicurezza che inevitabile ingenera nella vita di tutte e di tutti noi».

«Ricreare un concetto di città vivibile» «L’ennesimo atto di violenza avvenuto nei giorni scorsi nei confronti di una donna ternana di 47 anni, la cui unica colpa è stata quella di uscire dal lavoro e di recarsi presso la sua auto parcheggiata è la testimonianza di quanto sia necessario un comportamento responsabile, inclusivo che metta al bando la violenza di relazioni», si legge in una nota di Valentina Porfidi, responsabile welfare della Cgil di Terni. «Esprimiamo solidarietà e vicinanza a questa donna e nostra concittadina. Vogliamo rimarcare e affermare con forza che il colpevole non è la donna, ma l’uomo. Che esso sia italiano, comunitario o extra comunitario, bianco o nero. Da tempo la Cgil si batte e si è mobilitata intorno a questo tema. È necessario ricomporre una società basata sul rispetto reciproco e ricreare un concetto di città vivibile, con una adeguata illuminazione e magari pensare ad una differente organizzazione dei parcheggi gratuiti e a pagamento del centro cittadino, superando zone ghetto. Il determinarsi di ambienti sicuri e ben organizzati è indispensabile affinché si possa vivere la città di giorno e di notte, per uomini e donne».

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