di S.F.
Altro che il derby con il Perugia. Giovedì sera Sandro Pochesci vivrà la gara più importante della sua carriera ‘pro’ al cospetto della Pro Vercelli del neo tecnico Gianluca Atzori: lo scontro diretto con i piemontesi – penultimi a pari punti con le ‘Fere’ – arriva dopo una settimana di confronti, nuovi ‘inviti’ a vincere di Stefano Bandecchi e il lavoro su una difesa tutta da reinventare post infortunio di Gasparetto e Signorini a Palermo. Rossoverdi senza scelta, c’è da sbloccarsi: la zona salvezza è già distante quattro punti, servono i fatti. «Valjent al 99% non ci sarà, spero nel recupero di Defendi», guai su guai per il 54enne allenatore delle Fere.
SANDRO POCHESCI E LA SFIDA ALLA PRO VERCELLI: «SQUADRA VIVA, PREPARATA MOLTO BENE»

I convocati sono 26 Ritiro pre-gara per tutti, fatta eccezione per gli indisponibili. Pochesci non dà troppe indicazioni sul sistema tattico da opporre al probabile 4-3-3 dei piemontesi, ma in settimana c’è stato particolar focus sul terzetto difensivo – oltre alle prove a quattro con Ferretti terzino destro – composto da Vitiello, Marino e Favalli. Fatto sta che per il tecnico c’è anche il dubbio legato all’impiego del capitano Defendi: «Valjent è out al 99%, mentre Marino e Tiscione sono al 60%. Ho sentito e letto tante cose in settimana, non mi riguardano. Sapete che affronto tutte le partite come se fosse l’ultima, lo spirito è questo: sono tutti match della vita, tranne quando ci sono sfide particolari come il derby. Non per Sandro Pochesci, ma per la tifoseria. Questa con la Pro Vercelli – lapsus Pro Vasto per il tecnico in un primo momento – è una partita dove serve far risultato: la squadra ha preparato la contesa molto bene nonostante le assenze». Il riferimento è alle possibili – parola da lui stessa pronunciata nel post partita di Palermo – dimissioni in caso di esito negativo nei prossimi otto giorni (si chiuderà con l’Avellino): «La società farà le sue valutazioni, non è una cosa strana. Succede ovunque».
TERNANA SENZA VITTORIA DA 10 GIORNATE, L’INVITO’ DI BANDECCHI: «ORA IMPRENSCIDIBILI I TRE PUNTI»

La compattezza: «Non vedo la disperazione che leggo» Pochesci trova spazio anche per qualche recriminazione: «Purtroppo – il rammarico del romano – non siamo stati capaci di vincere alcune partite, altre volte non ce lo hanno permesso. I passaggi fondamentali erano con la Cremonese, nel derby e con il Pescara. Ma la Ternana è viva e lo ha dimostrato anche a Palermo contro la miglior squadra del campionato: giovedì sera c’è un match molto delicato, tuttavia la serie B non finisce domani e non vedo tutta questa disperazione che leggo. Ho il termometro dello spogliatoio e la squadra è unita e compatta: penso che chi scenderà in campo farà bene, non mi preoccupano le assenze. Ribadisco che quando abbiamo cambiato in corsa a livello tattico, la squadra ha sempre fatto bene. Sono convinto del lavoro e della bontà di questo gruppo, ma a gennaio la società farà le sue valutazioni: c’è stato qualche problema a livello individuale. Abbiamo fatto tante scommesse, una delle quali sono io. Siamo migliorati, ma chi di dovere sa che bisogna fare qualcosa. Magari anche un cambiamento tecnico».

L’enigma Atzori e l’incazzatura Rossoverdi senza vittorie da dieci giornate di fila, un filotto negativo che non si verificava dall’ottobre 2015. L’opportunità di sbloccarsi contro il neo tecnico della Pro Vercelli: «Un nuovo allenatore – il pensiero di Pochesci – può portare vantaggi, ma è anche vero che in qualche circostanza c’è chi ha peggiorato il rendimento. Atzori ci conosce, è venuto a vedere le nostre partite e vorrà fare bella figura al debutto; ma noi siamo un po’ incazzati e vogliamo vincere, con le buone o con le cattive. In quest’ultimo caso parlo di cattiveria agonistica. La Ternana non è morta, questo è un gruppo dove ci sono dei confronti: forse finora – il mea culpa – ho sentito molto e ascoltato poco. Montalto? Poteva già essere in doppia cifra, talvolta ha fatto lo snob a causa della condizione fisica».
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Out ‘bomber’ Firenze Non sarà del match il miglior realizzatore degli ospiti. Con lui assenti anche Jidayi, Vivas e Rovini: i pericoli maggiori per l’undici rossoverde arriveranno dai piazzati dell’esterno Mammarella, dal fisico di Raičević e dalle geometrie di Castiglia. «Contento – il breve commento del romano – che mancherà Firenze, lo conosco bene e mi fece due gol da centrocampista. Vajushi? Non lo conosco». L’albanese è l’indiziato numero per la sostituzione dell’ex Paganese. Dirigerà l’incontro Francesco Paolo Saia della sezione di Palermo.