di S.F.
Un programma di verifica delle problematiche ed un cronoprogramma di intervento da acquisire entro 30 giorni dai vertici delle aziende ospedaliere e dalle Usl. Al fine di ottenere le autorizzazioni previste: questo il mandato della Regione Umbria al direttore salute e welfare Massimo D’Angelo. C’è ancora affanno per quel che concerne le attività di accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie e ora il focus è su quelle pubbliche.
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L’input è anche di predisporre con l’Oaia e Otar – gli organismi coinvolti nell’iter di accreditamento istituzionale – un piano dettagliato delle strutture pubbliche che «contenga anche l’individuazione delle competenze aziendali in grado di supportare il piano operativo». Infine si parla di iniziative per potenziare il personale stabile da dedicare a questo compito. A ciò si arriva ad oltre due anni dalla delibera di giunta regionale (24 giugno 2022) che diede il via al nuovo procedimento di accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie private e pubbliche: in quella circostanza fu data priorità alle istanze dei privati convenzionati e con accreditamento provvisorio senza audit. Ora si passa al lavoro più complesso, ciò che riguarda il pubblico.
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La Regione spiega infatti che è «è stata avviata una prima istruttoria amministrativa relativa alle istanze di accreditamento pervenute dalle strutture sanitarie pubbliche». Si tratta dell’ospedale di Perugia (50 check list presentate ad aprile), l’ospedale di Terni (laboratorio analisi, diagnostica per immagini, ospedaliera medica, servizio farmaceutico aziendale, «senza ulteriori specificazioni e quindi senza indicare le unità operative»), la Usl Umbria 1 con 12 check list e la Usl Umbria 2 con 58 check list. «Il direttore regionale salute e welfare ha, quindi, inviato in data 20 marzo 2024 una nota pec alle aziende affinché verificassero tutte le strutture dove vengono fornite prestazioni sanitarie, per accertare il possesso dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie». Risultato? «Dalla prima attività istruttoria delle domande di accreditamento presentato in piattaforma, sono emerse da subito diverse problematiche». A firmare è direttamente la presidente Tesei.
L’assessore Luca Coletto il 29 maggio scorso ha aggiornato l’esecutivo Tesei sulla situazione delle strutture pubbliche. Nel documento pubblicato sul Bur viene specificato che, alla luce dei riscontri delle Usl, «è indispensabile predisporre un piano dettagliato di accreditamento. È evidente che riattivare ed attualizzare il processo istituzionale nell’ambito del sistema delle 4 A (assenso alla realizzazione, autorizzazione all’esercizio, accreditamento, accordi contrattuali) ha comportato e sta comportando un lavoro straordinario anche per ricondurre nel giusto alveo le criticità affiorate nel corso delle istruttorie, sia per le strutture private che per le strutture pubbliche, e ciò in una situazione di permanente carenza di organico». E considerata la «complessità della situazione delle strutture pubbliche, sarà quindi necessario definire il percorso amministrativo e tecnico di accreditamento unitamente alle aziende sanitarie regionali». Vedremo gli sviluppi.