Folgorato nel torrente, ora giustizia per Adrio

Aperta un’inchiesta per omicidio colposo dopo la morte del 70enne nel Puglia, fra Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria. Sarà effettuata l’autopsia. Ma il nodo è capire perché quel traliccio era lì e chi doveva accorgersene

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di P.C.

Decine e decine i messaggi di cordoglio che si sono susseguiti in queste ore sul profilo facebook di Adrio Rocchi, il 70enne morto folgorato nel torrente Puglia a Gualdo Cattaneo, nei pressi del territorio di Bastardo, per via di un cavo elettrico ad alta tensione finito chissà come nelle acque.

Famiglia distrutta

E proprio all’Enel aveva lavorato per una vita l’uomo, conosciuto in zona anche per il suo impegno sociale e sportivo: era stati in passato anche un calciatore nella squadra locale e alcuni dei commenti fanno riferimento proprio alla passione sportiva. Altri al suo essere sempre aperto e gioviale, sempre pronto ad aprire le porte della sua casa di Cavallara a chi chiedeva una cortesia. Amatissimo dalla moglie, dai due figli e ovviamente dai suoi cani, che lui stesso amava.

Morto per salvare il cane

Per salvare uno dei cani, rimasto bloccato nell’acqua, Adrio si è buttato nel torrente, sabato pomeriggio, mentre passeggiava con la moglie nelle campagne alle porte di Bastardo, a due passi dal consorzio agrario. Non sapeva, non poteva saperlo, che poco oltre c’era un traliccio di media tensione della rete di distribuzione della corrente finito in acqua chissà come. Prima un cane, poi l’uomo, infine altri due cani. Sono rimasti folgorati. Sono morti insieme. Davanti agli occhi della signora Nadia, che ha assistito impotente a tutta la scena e ha gridato aiuto. E per fortuna che lei si è resa conto che c’era elettricità e non è entrata a sua volta.

Indagine per omicidio colposo

Pressoché scontato che si indaghi ora per omicidio colposo. È stato infatti proprio quel traliccio a provocare la morte del 70enne. A chiedere giustizia la famiglia e tutta la comunità. Il fascicolo è nelle mani del sostituto procuratore Michela Petrini, che ora aspetta l’esito dell’autopsia. Solo dopo il corpo verrà restituito alla famiglia per il rito funebre che, vista l’emergenza coronavirus (fra l’altro nella vicina Pozzo vige ancora la zona rossa) non avrà purtroppo la partecipazione popolare che senza dubbio ci sarebbe stata.

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