La tragedia risale al 15 luglio del 2021 quando a Città di Castello, presso un agriturismo/centro sportivo dove si svolgevano anche campus estivi, il piccolo Gianmaria Ciampelli, 6 anni, figlio del noto allenatore di calcio Davide, aveva perso la vita annegando nella piscina della struttura. Lunedì il tribunale di Perugia – giudice Lidia Brutti – ha condannato a quattro mesi di reclusione ciascuno, con la sospensione della pena e non menzione nel casellario, due giovani di 24 e 21 anni, addetti al controllo dei bambini e ragazzi nell’ambito del campus. Erano accusati di omicidio colposo e omesso controllo. A riportare la notizia è il quotidiano ‘Il Messaggero Umbria‘ con un articolo di Enzo Beretta. In precedenza erano stati condannati ad un anno e otto mesi di reclusione, con le modalità del rito abbreviato, il legale rappresentante dell’agriturismo/centro sportivo e la responsabile del centro estivo. Secondo quanto riferito da un testimone, i bambini del campus avevamo portato con sé i braccioli, ma erano stati lasciati all’ingresso – anche dal piccolo Gianmaria -, così come i due animatori condannati erano uno fuori dalla vasca, disinteressato rispetto a ciò che accadeva in piscina, e l’altro in acqua ma impegnato ad intrattenere un bambino e quindi distratto rispetto alla tragedia che si stava consumando a pochi passi da lui. Fra l’altro i due ragazzi finiti a processo, erano stati incaricati di seguire i partecipanti al centro sportivo anche in piscina, pur non avendo mai frequentato corsi di salvamento in acqua né conseguito il titolo di assistente bagnante.
Bimbo morto al centro estivo: annegato. Sotto esame la sorveglianza