Caos viadotto, divieto di uscita per i mezzi pesanti ad Orte (A1)

Terni/Narni – Traffico in crisi sin dalla prima mattinata di mercoledì. Provvedimento per cercare di tamponare. Giovedì nuovo incontro in prefettura

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Divieto di uscita al casello autostradale A1 di Orte (Viterbo) per tutti i mezzi pesanti superiori alle 3,5 tonnellate. Questa una delle misure scattate mercoledì mattina per fronteggiare il caos – non è un termine esagerato – venutosi a creare con la chiusura totale del viadotto Montoro (Narni), lungo il raccordo Terni-Orte. Il vero banco di prova è stato quello di mercoledì mattina, primo giorno feriale dall’applicazione del drastico provvedimento da parte di Anas, in ragione dei seri problemi strutturali del viadotto in questione. Congestionata anche la viabilità interna con code in diversi punti, anche a Narni dove il sindaco Francesco De Rebotti ha postato un video per rappresentare la situazione e lanciare l’allarme. Mercoledì c’è stata una riunione in prefettura, a Terni, per il fare il punto della situazione: aggiornamento previsto per giovedì mattina.

VIADOTTO MONTORO: «IL PROBLEMA DURERÀ MESI. PERICOLO CONCRETO» – VIDEO
LE CONDIZIONI DEL VIADOTTO MONTORO – VIDEO

Il sindaco di Narni: «Avvilito e in difficoltà»

Poco dopo le 21 è Francesco De Rebotti ad aggiornare il quadro della situazione: «Terminato ora il Centro operativo della viabilità. Giovedì mattina manterranno lo stesso assetto del pomeriggio che ha ridotto parzialmente il fenomeno. Un fenomeno h24 su cui vanno prese altre ed ulteriori scelte. Faticose vista la pluralità di soggetti che hanno competenze in merito. Giovedì mattina sarò in Prefettura per un incontro con i tecnici di Anas, alle 14:30 sarò ad un incontro a Roma con l’ad di Anas e lunedì in videoconferenza con il ministero delle Infrastrutture: sarà un risultato da ottenere pezzo per pezzo e non illudiamoci che da domani il problema scompaia. Sono avvilito ed in difficoltà, lo devo per trasparenza ammettere. Ma non smetterò un istante di lavorare affinché si renda la situazione tollerabile e sostenibile. Per ultimo una raccomandazione: cercate di prestare un’attenzione in più sulle nostre strade in questi giorni. Grazie».

De Luca e Tramini (M5s): «Informato viceministro, urgente necessità viabilità alternativa»

«Dopo il blocco dell’ingresso dei mezzi pesanti a Orte in direzione Terni c’è la necessità assoluta e urgente di una viabilità alternativa d’emergenza per evitare il congestionamento del traffico intorno a Narni Scalo, mitigando le conseguenze sul comparto produttivo, a fronte dell’assoluta assenza di alternative rispetto alla chiusura totale del viadotto Montoro per i prossimi mesi», scrive il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Thomas De Luca. «Stamane (mercoledì, ndR) ho informato personalmente il viceministro delle infrastrutture Giancarlo Cancelleri, ho sollecitato il suo interessamento per l’adozione di una soluzione urgente in coordinamento con Comune e Regione. Gravi sono i ritardi di Anas nella governance della situazione che hanno causato i disastrosi ingorghi di stamattina». Il consigliere comunale del Movimento 5 stelle di Narni Luca Tramini aggiunge che «Anas era stata già ampiamente e da tempo informata e avvisata dei problemi inerenti la viabilità che sarebbero derivati. La chiusura per i mezzi pesanti a Orte era stata chiesta da giorni e solo stamattina è stata decisa dopo l’ennesima riunione in prefettura. Com’è possibile che solo adesso sia venuto alla luce questo grave problema solo a fronte della ricognizione in atto? Com’è possibile che solo dopo Genova siano emersi due casi come quello di Spoleto e quello di Montoro? Chi doveva fare manutenzione in questi anni?».

Alessandrini e Santamartini (Lega): «Serve modello Genova. Interrogazione parlamentare»

«Far partire immediatamente i lavori sul viadotto Montoro del raccordo Terni-Orte, avvalendosi del modello Genova e consentendo una riapertura in tutta sicurezza del tratto in tempi rapidi». Il senatore Valeria Alessandrini e l’onorevole Barbara Saltamartini della Lega hanno presentato un’interrogazione parlamentare presso il ministero delle Infrastrutture in relazione alla chiusura al transito in entrambi i sensi di marcia del viadotto Montoro. «Proprio nel giorno in cui il Governo da il via libera per la riapertura del transito tra regioni – spiegano Alessandrini e Saltamartini – la viabilità dell’Umbria è costretta ad affrontare una criticità non di poco conto. L’interruzione dell’unica strada veloce che collega la regione a Roma, se prolungata nel tempo, rappresenta una problematica seria che rischia di avere conseguenze considerevoli sulla tenuta economica della regione, in particolare per quanto concerne i settori del turismo, dei trasporti e del commercio, già fortemente penalizzati dalla lunga fase di lockdown. La chiusura del tratto in questione sta causando anche notevoli difficoltà ai comuni interessati dalla deviazione del traffico veicolare, in particolare Terni e Narni, in termini di congestione della circolazione stradale, dovuta in particolare al transito dei mezzi pesanti. Altro aspetto da tenere in considerazione riguarda le complicazioni di collegamento con il porto di Civitavecchia, da sempre passaggio indispensabile nel processo industriale di Ast Terni. La Regione Umbria è già intervenuta prontamente per il tramite dell’assessore di competenza con il quale siamo in costante contatto. Tuttavia questo episodio rappresenta solo la punta dell’iceberg e mette a nudo l’evidente gestione fallimentare dei precedenti governi regionali di sinistra che mai hanno ritenuto opportuno investire su trasporti e infrastrutture in Umbria. Appare dunque di assoluta urgenza – concludono – l’intervento di Anas sul ripristino strutturale del viadotto Montoro, in modo da consentirne la riapertura in tutta sicurezza nel più breve tempo possibile di un collegamento fondamentale tra Umbria e Lazio. La richiesta della Lega, per gli aspetti di criticità appena descritti, è quella di inserire tali lavori nell’elenco delle opere pubbliche da realizzare secondo il modello Genova che consentirebbe di procedere a ‘burocrazia zero’, in tutta trasparenza e in tempi rapidi».

Nevi, Mulé e Modena (FI): «Blocca di fatto tutta la E45»

Per Raffaele Nevi, Fiammetta Modena e Giorgio Mulé (Forza Italia) «nel giorno che segna l’allentamento degli spostamenti tra regioni, l’Umbria e, in particolare il territorio ternano, si trova costretta a fare i conti con la chiusura totale del viadotto Montoro di Narni sul raccordo Terni – Orte che blocca, di fatto, tutta la E45 e riversa sulla strada interna migliaia di mezzi, leggeri e pesanti, determinando un vero e proprio inferno per i cittadini della zona.Ci chiediamo se tutto ciò non poteva essere evitato: avevamo più volte sollecitato il Governo ad utilizzare il periodo di lockdown per controllare ancora meglio i problemi delle infrastrutture ed intervenire tempestivamente. Il periodo di fermo poteva e doveva essere sfruttato per svolgere i dovuti controlli sulle infrastrutture studiando per tempo tutte le soluzioni alternative alla viabilità. Poi i cittadini si chiedono come mai proprio in questi giorni ci si è accorti della pericolosità del ponte. Sono tutte domande che gireremo direttamente al ministro delle Infrastrutture con un’interrogazione parlamentare, nella speranza anche di trovare una soluzione – concludono – per evitare una chiusura di quattro mesi che sarebbe un’altra batosta per l’economia locale, che si aggiungerebbe ai danni provocati prima dal sisma e poi dal covid».

Grimani (Italia Viva): «Serve decisa accelerazione dei cantieri»

«La chiusura del viadotto di Montoro fa piombare l’Umbria, ed in particolar modo l’area prossima alla città di Narni, in una difficoltà incredibile e inattesa», scrive il senatore Leonardo Grimani. «Avendo personalmente percorso l’attuale viabilità alternativa appare oggettivamente necessario individuare possibilità alternative di percorso poiché il congestionamemto delle arterie è insostenibile per quel tipo di carreggiate e di caratteristiche ambientali. Cosi come da più tempo facciamo rilevare appare non più rinviabile una decisa accelerazione dei cantieri in questo Paese e queste specifiche situazioni locali evidenziano in tutta la drammaticità i danni prodotti dai ritardi. Da novembre 2019 Italia Viva pone questo tema con forza attraverso il piano shock e propone la nomina di commissari che abbiamo la forza di legge per sbloccare e velocizzare la realizzazione delle opere. Presenterò un’interrogazione urgente al ministro delle Infrastrutture».

Rossi (Terni Civica): «Agire presto. Fare luce su chiusura»

Sul tema interviene anche il capogruppo di Terni Civica, Michele Rossi: «Fermo restando che la sicurezza viene prima di tutto e che occorre sempre e comunque prevenire ogni tragedia, e che trovo assolutamente giusto per questo aver proceduto alla completa chiusura della viabilità del tratto interessato dal danneggiamento occorre però intervenire sul viadotto di Nera Montoro con lavori di massima urgenza e celerità. Terni altrimenti pagherà pesantemente il suo isolamento; è necessario un impegno diretto e a tutti i livelli nell’ interesse della città e della sua economia. Sembra un brutto scherzo del destino essere arrivati alla chiusura del viadotto nel giorno in cui tornano ad essere nuovamente possibili gli spostamenti tra le regioni e con i primi dati turistici incoraggianti della Cascata delle Marmore e del nostro comprensorio, ma anche più in generale per l’intera Umbria in particolare per il vicino Spoletino e la Valnerina, zone che, come il Ternano, possono essere raggiunte per chi proviene dal Sud Itala solo passando per il raccordo Terni-Orte. Chiedo di far completa luce sulla chiusura e sui tempi dei lavori, che da quanto si legge dovranno essere prima progettati; capire come mai ci si sia accorti del problema solo adesso visto che quasi sempre quel tratto del raccordo è interessato da vari lavori come sanno bene coloro che lo percorrono quotidianamente. A seguito del crollo del ponte di Genova lo stato di tutti i viadotti, inoltre, dovrebbe essere stato valutato attentamente. Appare quanto mai sfortunato non aver scoperto prima l’esistenza del problema riguardante la struttura di un pilone che per la natura del danneggiamento non può essere recente e il non aver potuto programmare i lavori necessari in altri periodi dell’anno ma solo ora a ridosso di una stagione turistica in ripartenza e ripresa post lockdown. Se Terni sarà costretta per molti mesi a subire questa situazione pesantisima – conclude – le conseguenze saranno altrettanto rilevanti, anche per la concomitanza con il periodo estivo, in campo turistico e produttivo. Pertanto occorre agire presto, e fare altresì immediata chiarezza su possibili imprevidenze di ogni tipo».

«Attuare subito un piano per gestire problema»

Ad annunciare un’interrogazione anche i consiglieri regionali della Lega, Daniele Carissimi e Francesca Peppucci, per chiedere di «attuare immediatamente un piano per gestire il problema, nell’attesa di una soluzione definitiva». I due esprimono «pieno sostegno all’assessore regionale ai Trasporti, che, con solerzia, ha già ampiamente sollecitato l’Anas per un intervento rapido e ha ricevuto rassicurazioni in tal senso». «Siamo tristemente consapevoli – spiegano Carissimi e Peppucci – degli incredibili disagi che la chiusura del viadotto causa, nei pendolari, nei cittadini umbri e nei viaggiatori tutti. Quel tratto di strada è assolutamente fondamentale e insostituibile. Il proficuo lavoro svolto finora, in merito all’emergenza sanitaria, ha permesso all’Umbria di avere una marcia in più anche sul piano del turismo. Basta pensare all’ottimo rilancio della Cascata delle Marmore. Una marcia che rischia di incepparsi drammaticamente proprio nel momento della sua ripartenza, tagliando, di netto, una delle arterie che permettono a chi raggiunge il sud dell’Umbria da tutta Italia e di raggiungere luoghi magici come Valnerina, Spoleto, Norcia, Cascia e Todi. C’è il netto pericolo che salti definitivamente tutta la stagione estiva aggiungendo disagi a una situazione già drammatica». «Per non parlare – proseguono Carissimi e Peppucci – delle aziende che vedrebbero aggiungere, a bilanci in rosso, imprevisti costi di trasporto, lungaggini di consegna e aggravi in termini di sostenibilità su territori che vedrebbero penalizzata la vivibilità dei cittadini residenti con volumidi traffico non gestibili in arterie secondarie assolutamente impreparate a subire tali pesi. La nostra vicinanza va inoltre a tutti i lavoratori e alle imprese localizzate, anche di rilievo internazionale, nella zona di Nera Montoro e dintorni che producono una parte considerevole del Pil regionale. Purtroppo quello che doveva essere un semplice controllo di routine ha mostrato una situazione molto più grave del previsto. E questo indica una soluzione del problema, probabilmente, con tempi lunghi. Tanto che si parla addirittura di mesi». Per i due consiglieri poi una domanda sorge spontanea: «Perché non c’è stato controllo negli ultimi anni? Per quanto tempo abbiamo percorso quel tratto cruciale in situazione non ottimale? Ci rincresce vedere come ci ritroviamo a pagare anni di cattiva politica su trasporti e infrastrutture. Ci rincresce vederlo mentre usciamo, concapacità, visione e testa alta, fuori dall’incubo del covid-19. Una giunta, quella Tesei, che ogni giorno sembra scoprire un nuovo scheletro nell’armadio del passato governativo umbro». Quello che è successo con il Ponte di Genova – concludono Carissimi e Peppucci – «non può e non deve accadere in Umbria. Come maggioranza in Regione ci assicureremo che non avvenga mai, perché, come è stato già dimostrato nell’emergenza covid-19, per la giunta Tesei la salute dei propri concittadini viene prima di ogni altra cosa. E questo vale sempre, in ogni ambito».

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