Castelluccio, 2 giorni per salvare la ‘Fiorita’

Coldiretti lancia l’#SosLenticchia. Si riaccendono i trattori, domenica protesta degli agricoltori a Norcia contro la strada

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Ultima chiamata. Inizia il conto alla rovescia, a Castelluccio di Norcia, per salvare la semina della lenticchia che potrà garantire quello spettacolo naturale che richiama ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo. Entro una settimana gli agricoltori dovranno mettersi a lavoro, ma il nodo viabilità non è ancora stato risolto.

Un trattore lungo la strada ‘alternativa’

L’aut aut l’hanno dato sabato, gli agricoltori, durante l’incontro con l’assessore all’ambiente della Regione Umbria Fernanda Cecchini e il sindaco di Norcia Nicola Alemanno. Saltare, proprio quest’anno, l’appuntamento con la fiorita del Pian Grande significherebbe certificare la morte dell’intero borgo, distrutto dal terremoto prima del 24 agosto e poi del 30 ottobre. Da mesi, infatti, gli agricoltori, circa una sessantina, chiedono la riapertura della strada, la provinciale 477, che in poco più di venti chilometri collega Norcia al borgo. Una strada distrutta e impraticabile, per la cui messa in sicurezza servono quasi cinque milioni di euro oltre che mesi di lavoro.

La soluzione prospettata dall’amministrazione comunale è sembrata una presa in giro. Novanta chilometri e tre diverse regioni da attraversare con i mezzi pesanti diventa impossibile. Ma senza trattori non si semina e senza semi gli oltre 600 ettari di terreno ai piedi del monte Vettore rimarranno spogli. «Nessuno vuole mettere a rischio la fioritura – chiariscono alcuni agricoltori – ma chi prende le decisioni non ha la minima idea di che cosa può significare viaggiare con un trattore per quasi cento chilometri. Non è solo una questione di tempi, è proprio impossibile dal momento che a Castelluccio non si può dormire, manca acqua e l’energia elettrica, e quindi la sera dovremmo rientrare».

La strada per Castelluccio

L’attuale strada ‘proposta e rilanciata’ a gran voce dal sindaco Alemanno prevede infatti di passare per Cittareale, Arquata del Tronto e poi risalire fino a Castelluccio. Una vera e propria odissea di cui si è confermata l’impraticabilità nel corso dell’incontro di sabato. «In realtà – spiega Albano Agabiti, presidente di Coldiretti Umbria – ci sono altre soluzioni al vaglio». Il rimedio migliore sarebbe la riapertura immediata della galleria di Forca Canapine che separa le Marche dall’Umbria. Da mesi il valico a 1.500 metri di altezza è attraversato solo da mezzi Anas e di soccorso perché ha subito danni rilevanti. «Se riuscissero a sistemare quei 40 chilometri già la situazione migliorerebbe» commenta ancora Agabiti.

Ma ci sono anche altre opzioni. Come quella suggerita dagli stessi agricoltori di caricare i trattori sui mezzi pesanti della protezione civile o dell’esercito, «oppure sistemare la strada di Campi, ma anche quella è una strada sterrata che necessita di alcune sistemazioni». Queste le opzioni in ballo, ma ancora nessun compromesso.

L’incontro tra agricoltori e istituzioni

Ultimatum E’ per questo che gli agricoltori hanno dato un ultimatum all’amministrazione. Quarantotto ore per trovare una soluzione, mentre intanto è stata confermata la protesta, annunciata due giorni fa, che vedrà domenica sfilare un carosello di trattori attorno alle mura della città benedettina. «Più che una manifestazione di protesta – dicono – è un modo per cercare di tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni che prendono decisioni senza avere alcuna idea e senza prendere in considerazione le nostre necessità».

La protesta Nessuno ha in mente di far saltare la semina, chiariscono gli agricoltori «ma in tutti questi mesi non è stato fatto nulla, chiediamo interventi urgenti sulla strada già da fine agosto. E, nel frattempo, le macerie a Castelluccio sono rimaste dove sono. Solo adesso si ricordano della semina? Eppure dà lavoro a un centinaio di famiglie». Per il vice presidente della Giunta Paparelli una soluzione si troverà, perché tutti vogliono salvare quella tavolozza naturale di colori che tra fine giugno e inizio luglio richiama in Valnerina migliaia di visitatori. «Tre dei sei lotti della Campi-Castelluccio sono già appaltati e gli altri tre lo saranno nelle prossime settimane. Faremo di tutto per far sì che la strada sia agibile alla fine di luglio».

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