Comune Terni, l’sos’ dell’attività finanziaria

Scatta riorganizzazione dopo primi mesi di Carbone: mancanze di uffici, personale, inventario non aggiornato, supporto Osl e Covid-19. L’input per l’amministrazione

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di S.F.

L’emergenza Covid-19, difficoltà già esistenti – non mancano degli input per l’amministrazione in tal senso – e la necessità di proseguire nel migliore modo possibile delle azioni non rinviabili. Per questi motivi è stato firmato dalla direzione attività finanziarie un documento che definisce la nuova micro-organizzazione per «superare le imminenti criticità riscontrate nella gestione delle società partecipate e nella valorizzazione del patrimonio». Una sorta di sos.

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Mancanze di uffici. La riduzione

L’atto arriva in seguito ad una serie di vicissitudini accadute negli ultimi mesi. In primis l’arrivo del neo dirigente Claudio Carbone, quindi il ‘prestito’ della funzionaria – c’era lei a capo della direzione in precedenza – alla Provincia di Terni, richieste di trasferimento, istanza di collocamento a riposo e, purtroppo, anche un decesso. Altri problemi? Non ci sono specifici uffici per la gestione delle società controllate/partecipate («rende urgente l’individuazione di una specifica unità operativa in grado di poter assolvere agli adempimenti previsti dal Tuel) e la contabilizzazione/controllo delle spese legate alle utenze degli immobili comunali, con «gravi ripercussione non soltanto per la mancanza di una verifica capillare sui consumi, ma anche e soprattutto per una corretta loro imputazione, propedeutica alla programmazione delle previsioni di spesa e dei relativi flussi di cassa».

IL ‘PROGETTO MERCATI’ PER RECUPERO CREDITI

La richiesta per Masselli e Scarcia

Tutto ciò si tramuta in due richieste avanzate agli assessori Orlando Masselli (finanze) e Giovanna Scarcia (personale) per l’istituzione di due nuovi posizioni organizzative: la prima per l’ufficio gestioni delle partecipazioni, dove per ora «si svolge attività una sola unità di personale di categoria C» e servirebbe l’assegnazione «di nuovo personale qualificato in materia giuridica ed economica, in grado di governarne gli adempimenti connessi alla stipula dei contratti di servizio e al loro controllo, con particolare riguardo alla riconciliazione dei saldi contabili e delle rettifiche di consolidamento per le operazioni infragruppo, nonché al supporto alla predisposizione del bilancio consolidato, alla cura dei rapporti con la Corte dei Conti, l’Anac e, infine, per gli adempimenti previsti dalla disciplina sulla trasparenza». La seconda per l’ufficio patrimonio per la valorizzazione dei beni comunali per la gestione del dissesto e la necessità di «dare attuazione alle prescrizioni del ministero dell’Interno, attraverso l’utilizzo di una unità di personale dotata di adeguata professionalità ed in grado di assicurare il raggiungimento di elevati target in posizione di autonomia e di professionalità».

LA GARA PER RISCOSSIONE ENTRATE: VALORE STIMATO IN QUASI 90 MILIONI DI EURO

Altri problemi: gli obiettivi

Viene tirato in ballo anche l’articolo 147-quater del Tuel perché «l’amministrazione non ha mai definito preventivamente gli obiettivi gestionali a cui devono tendere le società partecipate, secondo parametri qualitativi e quantitativi, e, in particolar modo, non si è dotata di un idoneo sistema informativo finalizzato a rilevare rispettivamente i rapporti finanziari tra l’ente proprietario e le società; la situazione contabile, gestionale e organizzativa delle società; i contratti di servizio; la qualità dei servizi; il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica». Motivo? «Tale base informativa costituisce il presupposto per consentire all’ente locale di effettuare il monitoraggio periodico sull’andamento delle società non quotate partecipate, di analizzarne gli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati e di individuare le opportune azioni correttive, anche in riferimento a possibili squilibri economico-finanziari rilevanti per il bilancio dell’ente».

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L’inventario non aggiornato

Non finisce qui. Viene messo nero su bianco che il Comune ha bisogno di «definire compiutamente l’adozione di un sistema contabile integrato che garantisca la rilevazione unitaria dei fatti gestionali nei loro profili finanziario ed economicopatrimoniale che, al momento non è garantita, se non attraverso elaborazioni di tipo tradizionale che risultano tra loro poste in essere in modo non unitario, con appesantimenti e ritardi nella elaborazione delle informazioni; tali criticità sono di difficile risoluzione anche in considerazioni che l’ente non ha aggiornato l’inventario dei beni nel corso degli anni e né le operazioni di variazione dei valori di tali beni sono transitati nella contabilità economico patrimoniale al fine di darne compiuta evidenza; attività necessaria per garantire un’idonea rappresentazione del patrimonio sotto il profilo contabile e al tempo stesso di poterne favorire la valorizzazione».

Le entrate e il bando

Serve una riorganizzazione generale anche per un’altra questione non trascurabile. Tra i temi c’è anche il procedimento in corso «per l’esternalizzazione della riscossione coattiva e delle attività di accertamento della Tari e di altre entrate minori – l’appalto con valore stimato da quasi 90 milioni di euro – che rende necessario riorganizzare la gestione ed il controllo delle entrate comunali sulla base del principio che ogni direzione è titolata delle entrate assegnate e che, pertanto, deve essere in grado nel corso della gestione (con particolare riguardo alle fasi di previsione, controllo degli equilibri di bilancio e di rendicontazione), di attivare tutte le necessarie verifiche sulla loro dinamica e, quindi, sulla loro evoluzione anche nella fase della riscossione coattiva». Dunque si procede con un nuovo modello organizzativo sulla base del personale assegnato, fino a quando «non saranno messe a disposizione dall’amministrazione comunale le risorse di personale richieste e superate le carenze attuali dei sistemi di rilevazione contabile che rendono necessario anche un riassetto informatico di tutta la direzione». Quattro le aree: patrimonio (Angelo Baroni a capo), economato (Sandro Mariani), gestione delle entrate (Giulia Scosta) e programmazione (Alessia Almadori).

Il dissesto, l’sos e l’Osl

Un atto urgente visto il dissesto finanziario in essere che richiede «interventi non differibili, anche con eventuale ricorso a professionalità esterne nel caso in cui l’ente non sia in grado di garantire quanto chiesto dal ddrigente delle attività finanziarie». A stretto giro sarà valutato se continuare a garantire all’Osl il supporto del gruppo di lavoro già attivo da tempo. In tutto ciò è chiara una questione, c’è affanno e nemmeno poco: «L’attuale dotazione di personale è assolutamente carente rispetto ai compiti assegnati e che, quindi, ha la necessità di utilizzare a pieno le risorse assegnate senza condividerle; ai sensi dell’articolo 253 del Tuel, l’organo straordinario di liquidazione accanto al potere di utilizzare il personale ed i mezzi operativi dell’ente locale, può auto organizzarsi, e, per motivate esigenze, dotarsi di personale, acquisire consulenze e attrezzature le quali, al termine dell’attività di ripiano dei debiti rientrano nel patrimonio dell’ente locale; alcuni dipendenti della direzione finanziaria hanno maturato ferie pregresse che si aggiungono a quello del 2019, che rendono non dilazionabile la necessità di stabilire un piano operativo di fruizione compatibile con le necessità dei servizi da erogare attraverso una attenta analisi dei carichi di lavoro e della distribuzione del personale tra i vari uffici della direzione».

C’è anche il Covid-19: «No pieno regime»

E l’emergenza sanitaria in corso? Va ad appensatire il contesto già difficoltoso di suo: «Ha reso necessaria – si legge – l’adozione di misure straordinarie di gestione del personale che non consentono di realizzare a pieno regime e, quindi, nell’immediato, le misure che il presente atto organizzativo si pone per la definizione immediata delle citate criticità amministrative ed organizzative riscontrate nel breve periodo fini qui gestito dal nuovo dirigente (da gennaio). Pertanto, la valutazione in termini di risultati del nuovo assetto organizzativo richiederà un maggior periodo di tempo al termine del quale si procederà ad una attenta analisi sui prodotti raggiunti». Firma di Claudio Carbone e invio alla giunta, al segretario generale e alle altre direzioni: «La disposizione – chiude – è adottata nell’urgenza di definire le criticità sopra rappresentate, in attesa che l’amministrazione comunale definisca le misure organizzative idonee a consentire di operare nel rispetto dei precetti normativi e in modo funzionale al raggiungimento degli obiettivi assegnati, compatibilmente anche con le misure adottate per superare l’emergenza sanitaria». Sos lanciato.

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