Comune Terni, riscossione coattiva entrate: si cambia

Modifica e integrazione del regolamento comunale: novità per rata minima per la rateizzazione e stop provvedimenti cautelari con primo pagamento

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di S.F.

L’introduzione dell’articolo 6 per disciplinare il ricorso alle procedura di natura cautelare ed esecutiva in caso di mancato pagamento dei contribuenti. La modifica dell’articolo sulle rateizzazioni con rata minima quantificata in 50 euro e soprattutto la creazione dell’articolo 11 che, in sintesi, dà la chance di sospensione dei provvedimenti cautelari a seguito del versamento della prima rata. Con riattivazione dell’iter nel caso si torni a non pagare: sono le novità legate al regolamento a Terni per la riscossione coattiva delle entrate comunali. Un passaggio che ha preso più forza dalle proteste di inizio ottobre sui fermi amministrativi per le autovetture a causa di pendenze verso palazzo Spada.

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Palazzo Spada

L’obiettivo e la massiva emissione

Chiaro che la protesta dei cittadini – poi sfociate in atti politici, in primis del capogruppo Dem Francesco Filipponi – abbia velocizzato il tutto. Bene, che succede? Il regolamento – l’originale fu approvato il 22 luglio del 2020 – viene emendato per rispondere all’esigenza «di potenziamento e rafforzamento dell’attività di riscossione delle entrate comunali nell’ottica di perseguire il risultato, ponendo al contempo il contribuente nelle condizioni di poter adempiere più agevolmente sebbene nel rispetto delle disposizioni normative vigenti in materia. In particolare, la mancata previsione della possibilità – si legge nella relazione tecnica – di sospendere le misure cautelari in caso di rateizzazione del debito e a seguito del pagamento della prima rata, ha generato diffuso pregiudizio proprio per quei contribuenti che, sebbene avessero riconosciuto le proprie posizioni debitorie adempiendo al piano dilatorio accordato, continuavano a subire il pregiudizio della misura cautelare». Nel documento istruttorio inoltre si fa riferimento al fatto che, proprio per dare impulso all’attività di riscossione, c’è stata una massiva emissione di atti esecutivi «di cui alle procedure cautelari di legge e, in particolare, l’attivazione di fermi amministrativi sui veicoli di proprietà dei soggetti debitori». Il resto è storia recente.

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La possibilità e l’Imu

In questo palazzo Spada mette i cittadini nelle condizioni di poter pagare senza «subire ulteriori pregiudizi». Il regolamento modificato ed integrato sarà poi trasmesso al Mef. Discussione – non accade spesso, anzi – serafica e paciosa sul punto giovedì mattina in III commissione: l’assessore al bilancio Michela Bordoni ha dato le delucidazioni del caso, il consigliere Filipponi ha accolto con favore in particolar modo l’inserimento dell’articolo 11 e votazione rapida senza problemi. Più confronto invece sulla modifica del regolamento per l’applicazione Imu, dovuto ad un adeguamento obbligatorio per le recenti evoluziom normative legate alla legge di bilancio 2023 dello Stato: Orlando Masselli (FdI) è tornato a far pressing sulla necessità di definire la chance di riduzione dell’aliquota in caso di accordo tra locatore e locatario di immobili commerciali, mentre il capogruppo Dem ha ribadito il fatto che occorre audire l’Organo straordinario di liquidazione sul dissesto. La Bordoni in questo caso non ha fatto altro che ripetere che «la fase del dissesto non è terminata» e, dunque, «sarebbe indelicato fare valutazioni ora sull’abbassamento dell’Imu. Non è strategia idonea a garantire l’equilibrio». Tra i tecnici presenti in aula il direttore generale e leader dell’area operativa complessa Claudio Carbone, la responsabile dell’ufficio unico delle entrate comunali Giulia Scosta e l’istruttore tributario Marco Montanucci.

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