di S.F.
Due fatti base. Entrambi già noti: il 23 dicembre scorso dal Comune di Terni è partito il piano di estinzione delle liquidità e allo stato attuale dal ministero dell’Interno non è arrivata – il termine originario è di 120 giorni, ma al momento è sospeso, la commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali può formulare rilievi – l’approvazione. E, di conseguenza, a palazzo Pierfelici già da tempo sono in preparazione per la prevista riunione delle due contabilità sviluppatesi con la dichiarazione di dissesto del 1° marzo 2018. Bene, ora c’è una novità su questo fronte: il via libera alle risultanze del riaccertamento straordinaruio dei residui attivi e passivi riferiti al periodo pre 31 dicembre 2017 (conti in mano all’Organo straordinario di liquidazione) e una doppia indicazione di rifiuto alla proposta transattiva dello stesso Osl dal valore complessivo di quasi 15 milioni di euro nell’ambito della partita debiti/crediti tra le parti. Tutto ciò per l’avvicinarsi della chiusura del dissesto che, salvo sorprese o problematiche, avverrà nel 2023.
DICEMBRE 2022, L’OSL APPROVA IL PIANO DI ESTINZIONE
APRILE 2023, L’OSL RIMETTE MANO AL PIANO DI ESTINZIONE
L’attesa
Le tempistiche per la fuoriuscita dal dissesto finanziario sono state più volte ribadite. La prefettura di Terni notificherà l’approvazione del piano di estinzione, quindi l’Osl – entro venti giorni – si attiverà per il pagamento delle residue passività. Dopodiché, concluso questo passaggio, ulteriori due mesi in capo all’Osl per il semaforo verde al rendiconto di gestione: sarà il collegio dei revisori dei conti del Comune a verificare a quel punto che tutto sia corretto. Poi ci sarà la ‘riunione’ delle due contabilità, quella pre 31 dicembre 2017 a cura dell’Organo straordinario di liquidazione e post 1° gennaio 2018 in mano all’ente. In uno degli ultimi atti dell’esecutivo Latini si è chiuso il conteggio sulla ricognizione straordinaria dei residui attivi/passivi di gestione Osl in vista della reiscrizione nel bilancio comunale. Coinvolti nell’operazione tutti i dirigenti.
RIFIUTI ED ACCANTONAMENTI: IL TOTALE SUPERA I 15 MILIONI DI EURO
LO STRALCIO DEL 40%: PROCEDURA SEMPLIFICATA
I conti in sospeso e il doppio no del Comune all’Osl
In parole meno tecniche il riaccertamento si fa per definire i crediti ancora da riscuotere ed i debiti – riconosciuti dall’Osl – non ancora liquidati per via dei rifiuti delle proposte transattive: una maxi sistemazione contabile utile a chiudere i conti in sospeso in vista del termine del dissesto. Se poi accadrà a stretto giro è un altro paio di maniche. Curioso invece il doppio passaggio nel rapporto debito/credito tra Comune e Organo straordinario di liquidazione: dalla ragioneria è arrivato l’input a non accettare le proposte transattive inviate dall’Osl. Motivo? Sarebbe «pregiudizievole per gli equilibri di bilancio e per il buon esito della chiusura della procedura di dissesto». Oltretutto la completa refusione da parte dell’Osl «rappresenta una certezza al momento della riunione delle due contabilità dello stesso ente». Le cifre in ballo sono elevate, rispettivamente 8 milioni 432 mila euro (l’anticipazione di liquidità 2018-2022) e 6 milioni 527 mila euro per l’avvenuto pagamento di residui passivi non portati in detrazione. Per un totale di circa 15 milioni. Per entrambe le circostanze c’è il no al ‘taglio’ del 40%, come prevede la procedura semplificata. Ad occuparsi della complessa questione sono la dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci, la posizione di elevata qualificazione Alessia Almadori in qualità di responsabile del procedimento ed il coordinatore contabile Andrea Giuseppe Stentella. Sarà uno dei dossier principali di cui si dovrà occupare – Masselli giocoforza conosce meglio lo stato dell’arte, Bandecchi in caso di ascesa a palazzo Spada dovrà farci i conti – il nuovo sindaco dalla prossima settimana.
NELLA MASSA PASSIVA ANCHE L’AGENZIA DELLE ENTRATE