Astinenza da calcio? Ora il Perugia si apre

Video – Bella iniziativa della società: telefonate agli abbonati di Vicario, Cosmi e Santopadre. Poi ci sono le parole ai giornali di Goretti, Falzerano e Iemmello. Con qualche polemica

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L’emergenza coronavirus non accenna a rientrare: appare ormai scontato che la data del 3 aprile per la ripresa dei campionati non possa essere rispettata (addirittura il Perugia ha già comunicato che la ripresa degli allenamenti della prima squadra è stata posticipata a sabato 4 aprile) e quasi sicuramente – se e quando si riprenderà – le partite saranno a porte chiuse per qualche tempo. Così.

Le telefonate ai tifosi

Per stare vicino ai propri tifosi. Il Perugia Calcio si è inventato le telefonate a casa degli abbonati. ha cominciato Vicario, poi il presidente Santopadre, quindi, nella giornata di domenica, è stato pubblicato il video della telefonata di Cosmi. Non è difficile star dietro tutti: alcuni vengono caricati su You Tube, altri sui social… ma li abbiamo messi insieme e ve li proponiamo tutti e tre in rapida successione. 

Su Facebook il video della telefonata di Cosmi

Il video di Santopadre caricato sul profilo Twitter

Vicario su You Tube

Intanto Goretti sogna ancora la serie A

L’iniziativa delle telefonate è piaciuta tanto anche al direttore dell’area tecnica Ronberto Goretti: «Il presidente Santopadre e in generale Perugia sono molto attenti al sociale, a cominciare dai ragazzi del marketing. La società fa tanto per il sociale anche se questo spesso non traspare sui media».

«Bisogna aspettare, prepararsi, fare poche chiacchiere e attendere gli eventi preparando le varie opzioni. Vale anche per l’aspetto finanziario ed economico, che è fondamentale nel sistema calcio. Ad esempio gli stipendi. Tutto dipende dall’evoluzione del virus. L’obiettivo numero uno è finire la stagione. Nel caso in cui non fosse possibile, non si può mandare all’aria 30 società su 40: sappiamo che il calcio è una delle aziende più importanti del paese». Intanto studiamo – conclude il ds – leggiamo qualche libro».

E i calciatori parlano solo alla carta stampata

Parlando in diretta Instagram, Goretti si lascia scappare che il Perugia è un po’ ‘orso’ nel suo rapporto con i media. In questi giorni i tesserai parlano solo con i giornali, uno al giorno, ma rifiutano le interviste di altre testate, a parte quelle ufficiale, che hanno comprato i diritti. Un atteggiamento che va in controtendenza con la politica di ‘aprirsi’ alla città e ai tifosi. Complicatissimo pure avere dichiarazioni del presidente in qualità del suo ruolo di consigliere di Lega B. Una malintesa concezione della collaborazione fra media e società sportive.

Falzerano: «Io non manco di rispetto…»

Eppure qualcosa, fra le righe, scappa. Ad esempio, Marcello Falzerano, parlando ai quotidiani locali, torna sulla sua esclusione e fa capire di non averla capita (anche se Cosmi in una precedente intervista alle stesse testate aveva detto che il giocatore si era scusato e aveva compreso l’errore e Santopadre si era schierato apertamente dalla parte del mister): «Ho letto le risposte del presidente e del mister, non voglio parlarne. Voglio dire come sono io: difficilmente manco di rispetto ad una persona, ho sempre rispettato il gruppo e chi lo guida, le mie scelte sono state fatte sempre in funzione del gruppo, difficilmente non rispetto i ruoli». Insomma, tradotto: ‘Non sono io ad aver sbagliato’.

Iemmello: «Certi commenti non mi sono piaciuti»

«Certe cose che ho sentito non mi sono affatto piaciute – ha detto nei giorni precedenti Pietro Iemmello, su Umbria Radio e poi ai giornali cartacei – la mia presunta distrazione per il calciomercato è durata al massimo 48 ore, visto che l’ipotesi di una mia cessione è venuta fuori nel penultimo giorno di mercato. Il Perugia non mi ha voluto cedere perché l’offerta non era idonea e tutto è finito lì. Punto. Se non segno con la stessa continuità non è certo per questo motivo. Anche il discorso tattico è un falso problema. Dicono che io voglia giocare solo, non è così, preferisco avere un compagno vicino. Diego è un attaccante che fa 13 chilometri a partita, fa la lotta, a volte perde la lucidità sotto porta, Federico attacca di più la profondità: mi trovo bene con entrambi».

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