Regione, scoppia la Pace, nel segno del «nemico comune»: c’è risoluzione congiunta

Tesei e Bori usano la stessa formula come incipit del loro intervento, prima dell’incontro che sancisce la tregua

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di P.C.

«Premesso che che l’impatto dai dati appena forniti dalla presidente Tesei richiamano tutti noi a un forte senso di responsabilità…», comincia così il testo della risoluzione comune firmata a Palazzo Cesaroni dai capigruppo di maggioranza e opposizione. Una pace – meglio: ‘una tregua’ – per unire le forze contro il ‘nemico invisibile’.

Scoppia… la Pace

A leggere il testo in aula, direttamente dal proprio smartphone, la consigliera regionale Eleonora Pace (nomen omen). È la risoluzione comune scritta dai capigruppo e limata fino all’ultimo minuto prima di riaprire la seduta nel pomeriggio, come si intravede dalle correzioni a penna, che la Pace legge a fatica dallo schermo. Passa poi per una votazione formale con gli interventi di tutti, ma prima ancora del voto si intuiva come sarebbe andata a finire, analizzando i toni e i volti prima ancora del contenuto degli interventi. E ascoltando Bori che annuncia il ritiro della risoluzione dell’opposizione «per arrivare ad un punto di sintesi comune». Dopo la lettura della risoluzione per la minoranza, oltre a Bori, intervengono tutti i capigruppo: Fora, Bettarelli, De Luca, Bianconi, Porzi. Quindi ‘il ritiro per deliberare’. Con risultato scontato.

DALL’11/11 UMBRIA ARANCIONE

La risoluzione comune: il testo completo

Dopo la premessa sull’apertura della governatrice alle opposizioni (vedi sotto) e dopo le considerazioni sulla situazione critica e sull’enorme lavoro di dirigenti, medici e di tutto il personale socio sanitario, i capigruppo in consiglio regionale hanno redatto questo testo:

  • Si accoglie l’appello della presidente e di tutte le forze politiche in quest’aula a mettere in campo ogni sforzo possibile per un lavoro comune contro un nemico comune, nell’unico ed esclusivo interesse di tutta la comunità umbra, richiamando tutte le forze politiche ad un univoco senso di responsabilità e aprendo un luogo di interlocuzione.
  • Si invita a proseguire il lavoro sino ad ora svolto nel rafforzamento degli organici all’interno di tutte le strutture ospedaliere e dei servizi socio-sanitari territoriali necessari, anche alla luce dell’ulteriore potenziamento delle terapie intensive e sub-intensive presto all’interno del piano di contenimento dell’emergenza Covid-19.
  • Si ribadisce e si conferma altresì il nostro impegno a stimolare e sostenere l’azione regionale per mettere in campo risorse e iniziative volte a supportare economicamente e socialmente il tessuto produttivo e ogni possibile intervento per cittadini, famiglie, associazioni e imprese.
  • Si ribadisce e si conferma il nostro impegno al fine di tutelare tutti i cittadinni umbri, a partire da coloro che sulla base delle esperienza sinora maturata – rispetto alle conseguenze sanitarie del Covid-19 – appaionooggi i più fragili e indifesi a partire dai disabili che usufruiscono dei centri diurni e gli anziani ricoverati nelle Rsa.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Squarta: «Noi esempio per l’Italia»

Assente giustificato, il presidente Marco Squarta saluta subito dopo la chiusura della seduta l’approvazione della risoluzione congiunta: «L’Umbria è la prima regione d’Italia ad aver messo da parte le polemiche – dichiara il presidente Marco Squarta – il consiglio che ho l’onore di presiedere ha dato prova di straordinaria unità e serietà. Siamo uno straordinario esempio di collaborazione. È un modo di affrontare la battaglia contro la pandemia da coronavirus che dovrebbe seguire tutta Italia. In questo drammatico momento il Paese deve sforzarsi di ritrovare lo spirito di unità».

Morroni: «Bella prova di maturità politica»

«L’assemblea legislativa dell’Umbria – afferma il vice presidente della Regione, Roberto Morroni – ha offerto oggi una bella prova di maturità politica e di senso di responsabilità, approvando all’unanimità una risoluzione sulla crisi pandemica che la regione sta affrontando. Un’unità di intenti preziosa e fondamentale, favorita dalla relazione della presidente Tesei che è stata un esempio di equilibrio, concretezza e rigore istituzionale».

Le parole dei capigruppo

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri: Pastorelli (Lega), Fora (Patto civico), Bianconi (Misto), Bettarelli e Porzi (PD), De Luca (M5S).

Bori

«La firma dei gruppi di opposizione a questo documento dimostra la volontà di aprire una fase nuova rispetto al dibattito interno a quest’aula. Speriamo di poter dare un contributo che ci veda tutti uniti in una battaglia al servizio della nostra comunità. Vogliamo alzare il livello del dibattito, riportando lo scontro politico a confronto istituzionale. Oggi siamo ad un punto di svolta, a un cambio di marcia. La risoluzione è un punto di sintesi, uno sforzo comune che non vede qui nessun nemico, ma avversari politici che hanno una sfida comune, contro un nemico vero che è la pandemia. Auspichiamo che questo luogo di condivisione e di confronto venga convocato il prima possibile. Qui porteremo le tematiche che condividiamo in questa aula: separazione netta tra strutture covid e covid free, che ci consentirà di ripristinare tutti quei servizi sanitari di diagnosi, terapia, assistenza e riabilitazione per tutte le altre patologie. Stabilizzazioni e nuove assunzioni sono necessarie perché la sanità è sotto organico, il personale è sotto stress. Va ripristinato il sistema di tracciamento che è in tilt, con un ruolo chiave per le usca. Servono i tamponi per gli asintomatici, in particolare per i contatti diretti di contagiati. È necessario potenziare le strutture, pensare a covid hospital per evitare cluster familiari, monitorare le rsa, pensare alla mobilità interregionale. L’emergenza sanitaria rischia di trasformarsi nella più grande crisi economica sanitaria e sociale dal dopoguerra ad oggi. Servono misure straordinarie. Non trasformiamo la pandemia in un momento di aumento delle diseguaglianze sociali e economiche per i nostri territori».

Pastorelli

«Questa nuova ondata non era stata prevista dal governo centrale. La giunta regionale ha messo in campo tutte le risorse possibili compatibilmente con i tagli ai trasferimenti e alla sanità regionale. La giunta ha scelto misure più restrittive anche prima del governo, dimostrando coraggio: l’ospedale militare, l’incarico a Bertolaso. Chiediamo ai colleghi un forte senso di responsabilità per superare le divisione di fronte ad una emergenza impellente. Vanno rinviate le polemiche sterili, facendo dieci passi indietro. Dobbiamo mettere in sicurezza la nostra regione, la salute degli umbri, la nostra economia».

Fora

«La presidente dimostra anche oggi un alto profilo istituzionale. Sancire una tregua istituzionale, che prosegua nei prossimi giorni anche nei mezzi di informazione, è un segnale importante. Come minoranza stiamo garantendo un profondo senso delle istituzioni. L’ospedale militare montato a Perugia dimostra la presenza dello stato e l’impegno per affrontare l’emergenza. Al nostro personale sanitario deve andare il nostro forte ringraziamento. Dobbiamo affrontare la paura, la stanchezza, la sfiducia e la solitudine, tutti sentimenti che non permettono di individuare i contorni e le responsabilità. Il nostro senso di responsabilità non prescinde dal fatto che una verifica andrà fatta, quando tutto questo sarà passato andrà istituita una commissione speciale per analizzare quello che è stato fatto e gli errori che sono stati commessi. Bisogna lavora su tre assi: l’emergenza salute, la lotta alla povertà e lo sviluppo. Un pensiero infine a tutti coloro che lottano nelle terapie intensive e al cardinale Gualtiero Bassetti».

Bettarelli

«Bene spirito di apertura da parte della presidente – esprimo apprezzamento per lo spirito di apertura con il quale la presidente Tesei è venuta oggi in aula, dimostrando di voler essere davvero la presidente di tutti. Ho accolto con piacere i suoi ampi segnali di apertura. Sono convinto che stia lavorando senza tregua, sarebbe fuori da ogni logica pensare diversamente. Molte sono le cose non fatte nel migliore dei modi, ma guardiamo avanti. Importante la previsione di un luogo di confronto con la minoranza e con tutti i soggetti impegnati in questa difficile fase della pandemia. Chi è in prima linea ci chiede di fare il possibile per aiutarli e questo è un nostro dovere farlo. Il tempo delle polemiche deve però finire per tutti. Ci sono tutte le condizioni per lavorare in maniera unitaria. Il primo segnale politico lo troveremo su un atto all’ordine del giorno di questa seduta e che riguarda i ristori per le attività chiuse con ordinanza regionale. Oltre all’utilizzo di risorse europee e governative, in questo caso specifici è indispensabile che la regione intervenga direttamente. Si tratta di un atto che auspico venga pienamente condiviso».

De Luca

«So bene cosa significa essere oggetto di offese, soprattutto quando ti capite di venire sbattuto in prima pagina con notizie inventate. Quindi conosco bene quanto pesi un ruolo pubblico. Sono convinto che il ruolo delle opposizioni all’interno di un sistema democratico debba essere propositivo, ma anche di controllo e verifica, quello comunque di stare con ‘il fiato sul collo’ di chi governa. La dialettica rappresenta una ricchezza all’interno di una democrazia, sempre che sia collocata al di fuori dell’autoreferenzialità. Uno scontro forte, come in questa situazione, può portare ad una importante sintesi. Oggi, con la volontà di collaborazione, abbiamo dato un segnale di apertura di credito. La proposta di risoluzione unitaria assume particolare valore. È fondamentale l’apertura di un tavolo di confronto quale strumento operativo dove ognuno di noi, nella qualità di sentinella del territorio portiamo istanze, questioni concrete e proposte utili alla comunità umbra. Per quanto ci riguarda rimaniamo sempre aperti alla possibilità di svolgere un ruolo importante sul governo. Oggi, per rispondere a questa forte emergenza non servono soltanto spazi fisici, ma anche assunzioni di personale per portare ‘ossigeno’ anche a chi sta lavorando in prima linea».

Bianconi

«Oggi finalmente abbiamo rimesso gli umbri al centro. Spero che questo luogo di lavoro per trovare insieme le migliori soluzioni possibili per combattere il covid, possa trasformarsi in una cabina di regia strutturata. Oggi dobbiamo stare insieme per lavorare per i più deboli, per contrastare l’emergenza sanitaria e lavorare per non farci trovare impreparati ad affrontare il rilancio economico di una regione che soffre. Serve una visione di futuro condivisa e armonizzata. Serve mettere a leva le risorse residue della passata programmazione europea con il recovery fund e con la nuova programmazione. Apriamoci al vero dialogo per costruire una regione all’altezza delle aspettative degli umbri di oggi e di domani».

Porzi

«Siamo pronti a fornire leale collaborazione per il bene degli umbri. Muoviamoci su un doppio binario: la gestione dell’emergenza e una visione prospettica che deve vederci pronti a cogliere tutte le opportunità per essere pronti nel momento della ripartenza. Auspichiamo che il luogo del confronto possa accogliere le istanze di cui ognuno di noi è portatore, perché nessuno rimanga indietro. Accompagniamo il lavoro dell’esecutivo perché ogni strumento possa essere messo in campo nel più breve tempo possibile, a partire dall’immediato reperimento delle risorse umane per affiancare chi è in prima linea. Mettiamo a disposizione degli umbri tutto quello che è possibile per poter uscire da crisi. La scuola con la didattica a distanza genera tante disparità. Proviamo a farci portatori di istanze che possono raggiungere i ragazzi e le scuole nelle zone periferiche perché non ci siano disuguaglianze».

 

In mattinata l’apertura della Tesei e l’ok di Bori

Donatella Tesei e Tommaso Bori usano la stessa parafrasi per identificare l’emergenza Covid. Il virus è il «nemico comune». Ma i punti di contatto, nei due interventi, si fermano qui. Al termine della seduta di question time dell’Assemblea legislativa, la presidente della Giunta regionale, Donatella Tesei, ha aggiornato l’Aula di Palazzo Cesaroni sul contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 in Umbria. Dopo la relazione di Bori, che ha parlato a nome della minoranza, la seduta è stata sospesa dalla vicepresidente Paola Fioroni per consentire un confronto tra le parti politiche sui contenuti di due risoluzioni proposte da maggioranza e minoranza.

Il discorso della presidente Tesei

Dopo il question time, la presidente della giunta regionale, Donatella
Tesei, ha aggiornato l’aula di Palazzo Cesaroni sul contenimento e la
gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 in Umbria, lanciando un appello e al tempo stesso aprendo uno spiraglio alle minoranze.

Unità contro il ‘nemico comune’

«L’unico nemico comune ora è il virus – ha detto la governatrice in aula – i casi positivi ora sono 10.198: negli ultimi giorni ci sono stati 7.500 casi in più e quasi 300 nuovi ricoveri (per un totale di 424). Ci sono 64 pazienti in terapia intensiva (+50 in 20 giorni); si registrano 5.055 guariti, con un forte aumento negli ultimi 10 giorni (+56 percento). Il tasso di letalità è dell’1,29 percento. Tutti numeri allineati con la media nazionale. La pressione sugli ospedali è enorme. La pandemia prosegue velocissima in tutta Italia. In Umbria vengono effettuati il doppio dei tamponi, rispetto al numero degli abitanti, di altre regioni. Migliora il dato dei contagiati/testati. Siamo ottavi per numeri di ricoveri e secondi per le terapie intensive, soprattutto per l’età media della popolazione. Tutto il Paese sta scivolando dal giallo verso l’arancione e il rosso. Noi saremo in arancione da domani, insieme ad altre 7 Regioni, mentre altre 5 o 6 diverranno rosse».

«Terapie intensive non erano state potenziate nonostante il decreto»

«Le misure di contenimento attuate non sono riuscite a rallentare la pressione sugli ospedali, che la nostra sanità aveva il compito di potenziare al massimo in seguito al ‘decreto rilancio’: erano previsti 127 posti di terapia intensiva e 62 di semi-intensiva come obiettivo per l’Umbria. La nostra sanità ha dato il via a questo programma, ora siamo allo step 4 del piano di potenziamento (su questo punto Giubilei l’ha smentita; ndr). I posti letto saranno ampliati del 20 per cento, arrivando a 576, oltre a 40 di area grigia. Questi obiettivi sono stati conseguiti in modo modulare all’interno della rete ospedaliera. Sugli interventi strutturali, è stato spiegato che non è stato possibile per nessuna Regione fruire dei ‘Fondi Arcuri’, perché le procedure del Commissario sono appena terminate o ancora in corso. Se non ci fossimo avvalsi della struttura di Arcuri saremmo allo stesso punto, vista la scarsa efficacia delle procedure di cui possiamo disporre di fronte a queste emergenze. L’ondata è stata più veloce di qualsiasi procedura che Governo e Regioni potessero mettere in campo. Tutto questo limita le altre attività sanitarie. Questo può avvenire solo per un periodo di tempo limitato, in attesa che le misure di raffreddamento dei contagi facciano effetto».

Verso il piano di salvaguardia

«Già due settimane fa le Regioni avevano chiesto misure di supporto per il contenimento. Tutti i presidenti della Regioni cercano di supportare il Governo per adottare le decisioni migliori. Erano state chieste misure forti ma unitarie su tutto il territorio nazionale, visto che la tendenza esponenziale riguarda tutti i territori. Oggi sono i medici e gli scienziati che chiedono misure di contenimento nazionali. Il nostro piano di contenimento potrebbe non essere sufficiente ad affrontare il picco di ricoveri, previsto per i primi giorni di dicembre. Stiamo lavorando ad un ‘Piano emergenziale di salvaguardia’ per affrontare quella situazione di ulteriore emergenza. Esso dovrà aumentare di ulteriori 150 posti le degenze ordinarie e di 40 le terapie intensive e garantire uno spazio di salvaguardia nelle terapie intensive in caso di picchi giornalieri. Il primo tassello di questo piano è l’ospedale militare, che garantirà ulteriori 34 posti Covid e 3 di terapia semi intensiva. Dovrebbe essere operativo da domani. L’ospedale da campo della Regione Umbria sarebbe potuto già essere realizzato ma la ditta che si è aggiudicata il bando proponendo la realizzazione dell’opera in dieci giorni ha dichiarato di non essere in grado di farlo. L’affidamento è stato revocato, il secondo concorrente garantirà la realizzazione dell’ospedale da campo in 25 giorni. La struttura garantirà 12 terapie intensive e 10 posti di degenza Covid».

Il problema ‘personale’

Sul personale, Regione e Università stanno facendo il massimo per eseguire i tracciamenti necessari. La scarsità di personale è uno dei maggiori problemi che stiamo affrontando: 400 operatori sanitari sono in quarantena o contagiati. Questo sta allungando i tempi dell’attuale Piano di contenimento. Ad oggi ci sono 111 terapie intensive (su 127) con altre attivabili se necessario. Le terapie sub-intensive attivate sono 59 dsu 62, ma abbiamo previsto una integrazione per arrivare a 74 posti. I posti letto Covid attivati sono 477 (su 576) con gli ultimi 100 posti attivabili entro fine settimana mentre sono operativi i 40 posti grigi.

Amareggiata per gli attacchi

«Sono amareggiata di aver subito altre due settimane di insulti e attacchi mentre mi si chiedeva una collaborazione istituzionale. Addirittura un componente di quest’Aula mi ha accusato di aver abbandonato la nave mentre io dedico 18 ore al giorno al mio lavoro. Nonostante l’amarezza resto disponibile al dialogo e al confronto. Chiedo a tutti un salto di qualità nelle nostre interlocuzioni: gli umbri vogliono risposte che noi stiamo cercando di dare. Per trovare soluzioni servono tempi e procedure, soprattutto rispetto a problemi che esistono da molto tempo. Dobbiamo fare appello a tutti i cittadini: rispettiamo i comportamenti anti Covid, tuteliamo gli anziani, chiediamo ai giovani di avere un forte senso di responsabilità. Il passaggio alla zona arancione comporterà dei cambiamenti. Avremo un‘attenzione particolare per le aziende che dovranno affrontare le chiusure».

Il discorso di Bori

A seguire il capogruppo Pd, Tommaso Bori, ha svolto la relazione a nome dei gruppi di minoranza, in sostituzione di Fabio Paparelli, assente giustificato.

«Non c’è stato nessun cambio di marcia»

«Nemico comune è il virus», dice Tommaso Bori, usando la stessa definizione della presidente. «Necessario un cambio di marcia, dobbiamo lavorare insieme il più possibile, serve grande senso di responsabilità. In questa aula non ci sono nemici ma avversari politici, il cui nemico comune è il virus. Chiediamo di riporre le tentazioni di fanatismi, dobbiamo capire che il nostro sistema sanitario regionale è sotto stress e sotto organico, a rischio di un collasso che non è distante nel tempo, perché non si sa se potrà reggere questa seconda ondata. Quindi niente polemiche politiche, l’auspicio è trovare posizioni comuni».

Si tolgono posti letto alle altre patologie

«Ringraziamo i cittadini che hanno fatto grandi sacrifici e gli operatori sanitari, ma stiamo attenti a come rappresentiamo all’esterno i nostri operatori sanitari: ho letto in alcune testate giornalistiche di medici che ricoverano codici bianchi per creare una saturazione di reparti che in realtà non ci sarebbe. Non cediamo alle sirene di chi vorrebbe lucrare con la propaganda in questa fase. Dobbiamo sapere che siamo la prima regione con tasso di saturazione ben oltre il 30 per cento delle terapie intensive, noi siamo al 60 per cento. I posti covid non sono un ampliamento ma sono una riconversione, si tolgono posti letto ad altro e comunque il tasso di saturazione è molto alto».

Il sistema di tracciamento e isolamento e andato in tilt

«Su questo aspetto non si può fare polemica su questo, dobbiamo uscirne insieme. Dobbiamo preoccuparci delle altre patologie. In questo momento è difficile accedere a diagnosi e cura, tutte le patologie croniche o ancora non diagnosticate non riescono ad accedere a una prima diagnosi o a un controllo di screening, visite di controllo. In tanti casi, penso alla salute mentale o alla riabilitazione, c’è un problema emergenziale. Il bilancio complessivo della salute degli umbri rischia di uscire con gravi danni dovuti all’emergenza e rischiamo di pagare il conto nel lungo periodo. Servono risposte per la gestione della rete di emergenza urgenza».

«Dobbiamo su questi temi trovare punti di convergenza, noi faremo la nostra parte. La presidente rivendica l’ospedale da campo, ma credo che dovremo fare autocritica: 4,5 milioni di euro si potevano riconvertire per rendere funzionali all’emergenza tante strutture e intanto l’ospedale ancora non c’è, bisognerà ragionarci. C’è necessità di misure urgenti, straordinarie e forse impopolari, le troppe attese rischiano di creare una crisi economica e sociale che si scaricherà sulle spalle dei più deboli. I sacrifici di cittadini e operatori sanitari rischiano di non bastare».

L’annuncio di Coletto: «Potenziamo sistema sanitario»

«Nell’arco del triennio 2019-2021 verranno assunte nel sanità umbra 1263 unità a tempo indeterminato nel rispetto dei vincoli e dei tetti». Ad assicurarlo l’assessore Luca Coletto. «Sono 432 le unità stabilizzate nel 2020 dalle aziende regionali per effetto degli accordi regionali con i sindacati. Sono 250 gli infermieri oggetto dell’avviso a tempo determinato della Asl di Terni come capofila di tutte le Asl regionali, rispetto al quale i soggetti utilmente inseribili verranno immessi nelle strutture in tempi brevissimi».

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