Covid, calcio e Ternana La speranza di Pesca

Il magazziniere svolge un ruolo fondamentale nella ‘macchina’ Fere: «Ero abituato a stare allo stadio non meno di 11 ore al giorno, la sto vivendo male. Mi auguro si possa ripartire»

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Non si allena, non deve occuparsi di conti né tantomeno di dirigere la squadra. Tuttavia svolge un ruolo fondamentale nella settimana di lavoro della Ternana e, insieme a Paolo Farroni, è colui che trascorre più ore al ‘Liberati’. Da oltre due decenni: è il magazziniere delle Fere Alberto Pesca, impegnato in prima linea per la gestione logistica di tutto ciò che ruota intorno alle gare ufficiali e alle sedute di Mammarella e compagni. Il ‘suo’ stadio non lo vede da oltre un mese e di certo è tra coloro che più sente la mancanza delle dinamiche a tinte rossoverdi: il lockdown lo sta vivendo a San Gemini, sperando che possa tornare ben presto a varcare il cancello dell’impianto cittadino. Intanto dirigenza e squadra continuano a consegnare pacchi alimentari ai cittadini più bisognosi. La Figc sospende definitivamente i campionati giovanili.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Alberto Pesca con Paolo Farroni a Norcia nel 2017

«La sto vivendo male»

Se c’è qualcuno che può dire di conoscere davvero bene il ‘Liberati’ è Pesca. I calciatori arrivano allo stadio, si cambiano, allenamento, un po’ di palestra e poi di corsa a casa. Quattro o cinque ore al massimo. Per lui è diverso: «La sto vivendo male male. Ero abituato – spiega dalla sua abitazione – ad andarci dalle 8 fino alle 19, meno di undici-dodici ore non ci stavo. Ora mi ritrovo a casa e dopo un po’ non ce la fai più. Mi manca troppo fare il mio lavoro. Ci pranzavo anche e non vedo l’ora di ricominciare, speriamo che si possa riprendere».

LE LINEE GUIDA PER LA RIPRESA: TEST, SCREENING E RITIRI CHIUSI

Sandro Pochesci e Alberto Pesca

Il protocollo e le difficoltà

La commissione medico-scientifica della Figc ha predisposto le linee guida per l’eventuale – più fattibile per la massima serie, meno per B e soprattutto C – ripartenza: screening, tamponi e ritiri chiusi. «Il protocollo? Quello è un problema – l’opinione di Pesca – per tutti, anche per noi che non potremmo rientrare a casa. Però se si deve fare si prosegue, altrimenti pazienza. Mi auguro che si ritorni un po’ alla normalità altrimenti è un casotto. Specie per le piccole società del sud Italia la questione è difficoltosa. A me pagano – aggiunge in merito ai magazzinieri – anche maggio e giugno pur non lavorando, ma so di altre realtà dove non vengono retribuiti: molti hanno fatto la domanda per avere i 600 euro. Fortunatamente a Terni questo problema non c’è».

LE PRIME CONSEGNE

Pesca a bordo campo con Montalto

Le chiamate

In piena emergenza covid-19 ha compiuto la scorsa settimana 67 anni, un terzo dei quali dedicati alla squadra della sua città in qualità di magazziniere: «Allo stadio non vado dall’inizio dell’emergenza, ci hanno mandato tutti a casa e stop. Da quel momento sono uscito – specifica – una volta per acquistare le sigarette in tabaccheria, fortunatamente ho un piccolo giardinetto dove esco con il cagnolino. I contatti con i giocatori e lo staff non mancano, ogni tanto mi chiamano perché comunque c’è un legame personale. Il loro umore? Anche loro non la stanno vivendo molto bene».

LA FIGC SOSPENDE I CAMPIONATI GIOVANILI: LA NOTA

La consegna odierna

Si aiuta ancora

Giovedì il vicepresidente Paolo Tagliavento, il direttore sportivo Luca Leone, il tecnico Fabio Gallo e un nutrito gruppo di giocatori – Suagher, Palumbo, Paghera, Defendi, Mammarella, Vantaggiato, Proietti, Diakité e Marilungo – hanno ripreso la consegna dei pacchi alimentari (con tanto di colomba) alle famiglie più bisognose. Con loro anche la Protezione civile, gli alpini e la Ternana Marathon Club.

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