Che il ‘vero’ problema dell’Elettrocarbonum e della difficoltà con la quale sta procedendo – o non procedendo – il progetto di rilancio dell’azienda di Narni, fosse la bonifica delle aree, il loro costo e chi dovrà farsene carico, era abbastanza noto. Ma adesso la cosa si definisce: con tanto di numeri.
Forza Italia A renderli noti, i numeri, è stato Sergio Bruschini, coordinatore provinciale ternano di Forza Italia: «L’area sulla quale insiste l’Elettrocarbonium – ha spiegato – risultata inquinata su oltre 71 mila metri quadrati». La stragrande magioranza della superficie – 51 mila metri quadrati – è ‘pavimentata’. Le aree all’aperto, invece, raggiungono una superficie di 20 mila metri quadrati.
Le ipotesi E, ha rivelato Bruschini, le ipotesi in campo sono due: una ‘bonifica totale’ o una ‘copertura’ dei terreni inquinati. Ovvio che tra le due soluzioni ci sono delle differenze notevoli: «I costi, per la prima, sarebbero di oltre 17 milioni di euro, mentre per la seconda basterebbero più o meno 600 mila euro».
L’ambiente L’esponente di Forza Italia non ha dubbi: «Noi siamo per la prima ipotesi, perché non possiamo permetterci di lasciare alle future generazioni una situazione non sanata completamente, con gli inquinanti rimasti sotto uno strato di bitume».
FdI-An La portavoce provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Eleonora Pace, ricorda che dopo «un avvio in pompa magna» sono emerse «le incognite legate alla bonifica del sito che ad appena pochi mesi da presentazioni sembrano oggi presentare un quadro più complicato della situazione». Una bonifica, dice Pace, «che appare il ‘cuore’ dell’intera vicenda, ben più delle ipotesi di rilancio del sito produttivo, fin qui balbettante sotto tutte le forme a dispetto di presentazioni ed obiettivi di tutt’altra natura fatti appena sei mesi fa».
La bonifica Eleonora Pace, poi, prosegue dicendo che «preferirei sbagliarmi, ma ho l’impressione che l’eredità ambientale ed i vincoli di bonifica del sito della ‘vecchia Elettrocarbonium’ siano stati da sempre il convitato di pietra, o l’obiettivo, di ogni azione che ha riguardato il rilancio delle produzioni e che oggi i nodi che stanno venendo al pettine non rappresentino proprio un fulmine a ciel sereno».
La richiesta Secondo la portavoce di FdI-An, «non è possibile è avere approcci minimalisti in un derby della disperazione tra lavoro e salute. Ecco perché siamo concordi con la richiesta del consigliere Sergio Bruschini per una nuova fase che affronti finalmente alla radice il problema di risanamento ambientale dell’intero sito e non solo. Una condizione questa -conclude Eleonora Pace – che interessa non solo i lavoratori ma anche tutti i cittadini di Narni, che vivono una situazione di forte criticità che merita azioni serie a tutela della salute da varare al più presto».