Elettrocarbonium: «Tensione altissima»

Terni, Fabrizio Framarini (Femca Cisl) sulla situazione dell’azienda di Narni: «C’è il rischio che precipiti»

Condividi questo articolo su

«I numeri si giocano al lotto e non si usano per prendere in giro le persone. Dopo aver invano atteso, come da comunicazione aziendale, prima il 15 poi il 30 settembre, siamo arrivati all’8 ottobre e del pagamento degli stipendi alla Elettrocarbonium nemmeno l’ombra».

Un elettrodo in lavorazione

Un elettrodo in lavorazione

«Tensione altissima» La presa di posizione dei sindacati Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil è dura: «Con settembre sono tre gli stipendi arretrati – dicono – ma quello che ci preoccupa non è solo il mancato pagamento di quanto dovuto, ma anche e soprattutto la situazione di smarrimento e di abbandono che si vive in fabbrica, con la proprietà assente da oltre 15 giorni. Lunedi pomeriggio riuniremo i lavoratori in assemblea per decidere cosa fare. Certo è che la tensione è altissima».

 

 

Fabrizio Framarini

Fabrizio Framarini

«Situazione delicata» Perché il problema sarebbe di ben più ampia portata. E Fabrizio Framarini, segretario regionale della Femca Cisl, va giù deciso: «Stiamo assistendo ad un balletto indecoroso – dice – e ad un rimpallo di responsabilità non più acettabile. La Morex sta gestendo lo stabilimento in comodato d’uso (gli impianti sono ripartiti a luglio; ndr), ma entro novembre si dovrà sancire il passaggio di mano definitivo del sito produttivo, con la definizione dell’importo necessario alle bonifiche. Il problema vero è questo e i lavoratori non possono essere tenuti in ostaggio».

La presentazione della 'nuova' Elettrocarbonium

La presentazione della ‘nuova’ Elettrocarbonium

Le bonifiche Già, le bonifiche: intanto bisognerebbe stabilire con certezza cosa c’è da bonificare e quanto costerà farle. Poi ci si dovrà mettere d’accordo su chi deve tirare fuori i soldi per farle. E qui la faccenda si complica: «Si è sempre detto – insiste Framatini – che per decidere il tutto si sarebbe organizzata una conferenza dei servizi, con le istituzioni, l’Arpa e le due aziende. I rispettivi periti avrebbero dovuto quantificare i costi e da lì sarebbe iniziata la discussione. Ma di tutto questo non c’è traccia».

Lo stallo Con il risultato che «Sgl continua a dire che la cosa non le compete, che Morex non parla mai un linguaggio chiaro e le istituzioni locali che sembrano incapaci di richiamare le due aziende a quelli che erano gli impegni assunti. Il sindacato adesso dice basta e chiede rispetto per i lavoratori, con i quali ci confronteremo e decideremo le iniziative da intraprendere prima che la situazione precipiti».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli