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Home » Fere, pessimi segnali tra caos e accuse

Fere, pessimi segnali tra caos e accuse

di Simone Francioli
12 Febbraio 2018
in Calcio, Sport
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
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di S.F.

Lo striscione alla est-Viciani contro la società (foto Mirimao)

Striscioni, tête-à-tête dai toni aspri, blitz con atti di contestazione in via della Bardesca, una sorta di ‘accerchiamento’ nei confronti del neo tecnico Ferruccio Mariani e un ultimo posto della classifica a metà febbraio. E, da sabato pomeriggio, due gare di svantaggio rispetto alla zona playout: in casa Ternana, tra problemi sul campo e l’ambiente surreale che circonda la squadra, c’è aria di scollamento totale e serie C in avvicinamento. Altro che unità e compattezza. Quella contro la Virtus Entella è una sconfitta che sa di knockout definitivo per le speranze di salvezza diretta ma, il peggio, è che si rischia uno sviluppo ancora più negativo nelle settimane in arrivo: società spalle al muro e miraggio permanenza in serie B al momento. Martedì mattina programmata una conferenza stampa di Stefano Bandecchi per fare il punto – pessimo – della situazione. Intera settimana a porte chiuse nel pre Brescia.

IL DOPPIO FACCIA A FACCIA AL TERMINE DEL MATCH CON I TIFOSI DELLA EST: ‘PRESSIONE’ SU MARIANI

Lo striscione alla nord

E pensare che la Ternana vista al cospetto dei liguri di Aglietti non era dispiaciuta fatto per oltre un’ora, anche aiutata da un atteggiamento ermetico da parte degli ospiti. Fatto sta – un paio di abbagli individuali, al solito, non mancano mai, male Rigione – che a livello tattico e in transizione difensiva i rossoverdi di Mariani avevano mostrato dei miglioramenti: squadra più corta – come desiderava il 56enne di Acilia – e reparti più compatti, senza ampi spazi tra le linee. Una partita tutt’altro che memorabile per aspetto tecnico e di ritmo, ma che comunque ha visto le ‘Fere’ sfiorare la doppia cifra (15 conclusioni in totale) di buone chance da rete: i cinque legni – uno colpito da un avversario – e la costante supremazia territoriale danno un indice dell’anomala sconfitta giunta per mano di La Mantia.

IL RACCONTO FOTOGRAFICO DI ALBERTO MIRIMAO

Il faccia a faccia tra Mariani e i tifosi della est nel parcheggio

Pessimi segnali Mariani nel finale si è giocato le carte Piovaccari – ancora male l’ex Grosseto, la condizione tarda ad arrivare – e Finotto togliendo dal terreno di gioco un buon Tremolada e Defendi. Mariani ha deciso di rischiare vedendo i pochi rischi portati dall’Entella e, in generale, l’estremo difensivismo dei liguri: peccato che i rossoverdi abbiano perso d’intensità e brio proprio dall’uscita del trequartista milanese. Vuoi per un pizzico di stanchezza e vuoi per un inevitabile calo di forza fisica. E se il patatrac ‘regalo’ in favore di Eramo e compagni lo firmano Valjent e Plizzari allora c’è poco da sperare: la Ternana non ha subito la marcatura per disorganizzazione tattica, ma per due – evidenti – errori del centrale slovacco e del portiere di scuola Milan. Completando il discorso sui nuovi acquisti – i dubbi sulla campagna mercato invernale prendono sempre più corpo – c’è da segnalare uno Statella in leggera ripresa nel confronto con le precedenti apparizioni (l’ex Cosenza fa fatica a saltare l’uomo e a incidere nella sua fascia, paradossalmente meglio in fase di ripiego) e un Signori appena sufficiente in mediana. Ed è un bel guaio. Perché perdere un match del genere non può che far scattare brutti pensieri sul prosieguo del campionato. Svincolati o no.

MARIANI: «COSA RIMPROVERO AI RAGAZZI? BUONA PARTITA»

Il fuorigioco di Vitiello sul colpo di testa di Finotto

La bagarre ambientale e la pressione su Mariani A tutto ciò va aggiunta la questione del tifo. Una situazione surreale e, rispetto ai precedenti anni, anche inedita per certi versi. Di fatto – da una parte dei supporter – Mariani è stato subito ‘defenestrato’, a tal punto di dover fare i conti con due faccia a faccia nel giro di una settimana: il primo al ‘Taddei’ (nel mirino c’erano i giocatori), il secondo sabato nel parcheggio interno dello stadio. E questa volta il trainer di Acilia è stato ‘invitato’ in modo netto a mettersi da parte: «Sei un uomo con le palle? Vai via subito allora», gli hanno detto a quattr’occhi i rappresentanti della est. E la solita accusa di «aver rematro contro Pochesci» verso i calciatori. Insomma, mentre la squadra affonda e la serie C appare dietro l’angolo, tutto pare ruotare alla scomoda figura dell’allenatore romano. C’è chi spera in un suo ritorno e sta cercando di far gazzarra in tal senso? Evidente. C’è chi crede che con Pochesci le cose possiano cambiare? Altrettanto tangibile. Sarà che ci si dimentica dei mesi precedenti e della graduatoria a fine gennaio, ma tant’è. A Terni funziona così.

L’ULTIMO BLITZ IN VIA DELLA BARDESCA

Ferruccio Mariani

Una cosa è certa La società è spalle al muro. Bandecchi ha ben capito che in città ormai non è più di tempo di sorrisi, proclami e ottimismo: le parole estive, le acquisizioni sul mercato – gruppo Fondi, di fatto, annullato tra presenze sul campo e cessioni –  e la smisurata fiducia riposta su Pochesci stanno tornando indietro a mo’ di boomerang. Ed è difficile trovare una soluzione a questo punto: solo i risultati – forse, perché Mariani magari verrà criticato anche in caso di vittorie, ci si può aspettare di tutto – possono far invertire un trend così negativo sia sul piano calcistico che di rapporto con la città. Tempi nefasti.

PARLA ROBERTO VITIELLO, VIDEO

La realtà e la speranza, parla Vitiello Il difensore rossoverde si è presentato in zona mista proprio mentre andava in scena il primo confronto tra una delegazione di tifosi e alcuni giocatori: «Peccato – ha commentato – perché portare il punto a casa ci avrebbe lasciato l’amaro in bocca comunque, ma almeno avremmo preso qualcosa. C’è amarezza e delusione nello spogliatoi: sapevamo che ci giocavamo tanto in questo scontro diretto. Oltre ai legni c’è stato un netto predominio e l’umore non può che essere basso».

Ore 18.02: i giocatori vanno al cancello per il secondo confronto

Ambiente spaccato Inutile dire che da qui in avanti è quantomeno azzardato attendersi una liaison serena tra l’ambiente e il gruppo: «Mancano ancora 17 partite – ha concluso Vitiello – e serve rialzare la testa, domenica c’è una nuova opportunità. Di sicuro è una situazione molto delicata e non è semplice risollevarsi: siamo i primi a essere delusi, chiaro che lo sono anche i tifosi. Sta a noi risollevare questa squadra e riportare entusiasmo in città». Film già visto – lo scorso anno lo scenario fu ben peggiore a questo punto del campionato – e vissuto a Terni, ma l’evento prodigioso (leggasi rimonta sotto la guida di Fabio Liverani) è un’eccezione e non la regola.

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