L’Anci Umbria attacca la Soprintendenza

Lunedì un incontro tra Comuni e Regione. Marini: «Avviare un nuovo confronto»

Condividi questo articolo su

Si è tenuto lunedì un incontro tra i Comuni umbri e la Regione, rappresentata dalla presidente Catiuscia Marini, al quale è stata invitata anche la rete di professioni tecniche dell’Umbria. La riunione è stata convocata a seguito delle numerose segnalazioni da parte delle amministrazioni, in relazione alle difficoltà incontrate per la realizzazione di opere in cantiere, ostacolate purtroppo da vincoli burocratici e che quindi rischiano di non essere completate con le derivanti gravi conseguenze, sia di carattere economico che sociale.

Anci Umbria Il presidente Anci Umbria, De Rebotti, ha sottolineato la forte necessità di un confronto istituzionale con la nuova direzione delle Soprintendenza. «I Comuni esprimono la loro profonda preoccupazione, in quanto tale comportamento ostativo va a bloccare progetti esecutivi di opere, già approvati e in netta contraddizione con i precedenti pareri della Sovrintendenza stessa». In un periodo «di crisi, come quello che ormai da tempo gli enti locali stanno vivendo, ci sono evidenti ripercussioni su tutto il territorio, che oltre ad essere principalmente di carattere finanziario vanno anche ad incidere sul versante del consenso sociale».

La Regione Catiuscia Marini ha ricordato che «il titolo V della Costituzione da alla Regione competenze sul Governo del territorio, sia in termini legislativi che di programmazione. Su questo aspetto si evidenziano forti preoccupazioni per opere programmate e progettate e, che per intervento deciso dalla Sovrintendenza, rischiano di essere compromesse». Il totale delle opere che vanno dalle piste ciclabili del lago, San Giustino, al recupero post-terremoto di Spina, all’arredo urbano con relativa Rocca di Spoleto, al recupero e alle opere del Puc di Terni e alle opere di Passignano sul Trasimeno, Gubbio, Assisi, Montecchio, ammontano a più di 100 milioni di euro, somma che rischia di essere persa perché non rendicontabile all’Unione europea».

Nuovo confronto Sarà necessario, ha aggiunto, «costruire un vero e proprio fascicolo, Comune per Comune, per capire non solo l’entità economica, ma per avviare un nuovo confronto non solo con la Soprintendenza, ma anche direttamente con il Ministero dei beni culturali». L’Umbria, con le sue città, «è la prima regione d’Italia a più bassa percentuale di abusivismo edilizio, a dimostrazione che sul territorio è alto il livello culturale, ambientale e paesaggistico delle amministrazioni, delle imprese e dei cittadini». È, infine, scaturita anche la volontà dei Comuni di effettuare ricorsi sugli atti unilaterali della Soprintendenza, facendo anche forza su precedenti pareri ed indirizzi positivi emanati dalla Soprintendenza stessa, ma a firma della precedente dirigenza.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli