Lavoro: «Eskigel ricorre agli ‘interinali’»

I sindacati denunciano la volontà aziendale di «aggirare il contratto di lavoro» per le circa 400 assunzioni relative a personale stagionale

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La cosa curiosa o, peggio, inquietante è che, lo dicono gli stessi sindacati – Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil – sono «venuti a conoscenza della volontà della multinazionale R&R, proprietaria dell’azienda alimentare Eskigel di Terni, di assumere il personale stagionale, circa 400 lavoratrici e lavoratori, attraverso una agenzia interinale». Pare di capire, insomma, che nessuno li avesse informati ufficialmente.

Le multinazionali Del rapporto tra multinazionali e territorio aveva parlato con umbriaOn, nei giorni scorsi, il neo vice presidente regionale di Confindustria, Antonio Alunni, che aveva auspicato un atteggiamento propositivo e dialogante. La questione, forse, dovrà essere posta con maggiore forza.

La protesta Secondo i sindacati, infatti, «la scelta unilaterale dell’azienda di interrompere bruscamente questo percorso affidando ad una agenzia interinale il reclutamento del personale appare un attacco ai diritti dei lavoratori e al contratto di lavoro, essendo evidente il tentativo di aggirarne l’applicazione esternalizzando la gestione della manodopera. Una scelta che indebolisce il rapporto tra lavoratori e impresa, che è invece un elemento particolarmente qualificante nelle imprese alimentari dove la stagionalità, in assenza di certezza nella continuità rapporti di lavoro, può dar luogo ad un continuo turn over che dequalifica le produzioni e la stessa competitività dell’azienda visto che i costi sono sicuramente superiori».

La richiesta Per queste ragioni, i sindacati «nel respingere la scelta fatta dall’azienda e per sostenere le ragioni dei lavoratori stagionali Eskigel ha richiesto alla multinazionale R&R, proprietaria di Eskigel, un incontro urgente per recuperare, attraverso il confronto sindacale, una scelta che danneggia i lavoratori e in prospettiva la stessa azienda».

I lavoratori L’Eskigel, spiegano i sindacati, «è una delle aziende più grandi della provincia considerato che fra personale fisso e stagionale occupa mediamente 600 addetti prevalentemente di sesso femminile; in particolare la maggior parte della forza lavoro è rappresentata da stagionali che in forza del contratto di lavoro dell’industria alimentare hanno acquisito il diritto di precedenza pertanto una condizione di stabilità occupazionale seppure per parte dell’anno».

 

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