Mense a Terni, Gemos taglia le ‘ore lavoro’

L’azienda, nel pieno della bagarre scaturita dallo stop del Tar, darà «regolarmente avvio al servizio di ristorazione», ma vuole rivoluzionare i contratti

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La nota è stringatissima: «Gemos, vista l’ordinanza del Tar dell’Umbria che vieta al Comune di stipulare il contratto di appalto fino alla prossima camera di consiglio, comunica che darà regolarmente avvio al servizio di ristorazione secondo il calendario scolastico fissato dal Comune di Terni. Questo allo specifico scopo di non trasferire sugli studenti e sulle relative famiglie le conseguenze di una vertenza giudiziaria che coinvolge solamente il Comune e le imprese che hanno partecipato alla gara».

Lo stop Il pronunciamento del Tar – immediato rispetto all’istanza presentata martedì dalla Eutourist di Orbassano e che umbriaOn aveva anticipato – è clamoroso. Gemos, in buona sostanza hanno deciso i giudici amministrativi, potrà (anzi dovrà) avviare il servizio lunedì mattina, ma l’assegnazione definitiva dell’appalto è sospesa.

Le ricadute Il Tar, insomma, ha stabilito che tutta la procedura che ha portato all’affidamento del servizio di ristorazione scolastica dovrà essere rivista e studiata. Ovvio che, però, non era ipotizzabile – visti i tempi ristretti – intervenire in altro modo senza rischiare di mettere a repentaglio i pasti dei bambini. 

Prossimo step La Gemos, quindi, dovrà garantire i pasti in questa prima fase di riapertura delle scuole ternana – i giudici amministrativi regionali hanno già stabilito di riunirsi in camera di consiglio per il 26 settembre – in attesa della sentenza definitiva.

Scuola in dubbio Un elemento aggiuntivo di dubbio sarebbe peraltro rappresentato dai permessi esistenti nella cucina della scuola di Campomaggiore (una delle due, insieme alla Mazzini, individuate da Gemos per la produzione dei pasti da trasferire poi nelle scuole che una cucina non l’hanno): quella struttura potrebbe produrre i pasti solo per il consumo interno, ma non per trasferirlo poi altrove. 

Il Comune rassicura «Il Comune di Terni – dichiara in una nota l’amministrazione comunale – assicura agli utenti che ci sono comunque tutti i presupposti per dare inizio il 13 settembre al servizio scolastico che comprende anche il servizio mensa, parte integrante della offerta formativa. L’amministrazione comunale assicura altresì che il servizio mensa avrà la medesima durata temporale dell’attività scolastica in un’ottica di qualità e continuità. Inoltre tutte le procedure di iscrizione e di pagamento della retta hanno piena validità indipendentemente dalle dinamiche gestionali. In merito a queste l’amministrazione ritiene di poter proseguire nell’utilizzo del gestore individuato nel corso della gara pubblica recentemente effettuata, senza tuttavia giungere alla stipula del contratto, in ottemperanza al decreto del presidente del Tar dell’Umbria. Il Comune di Terni, infine, come da prassi, sarà presente alla prossima udienza del Tar, al fine di tutelare gli interessi propri e dell’utenza».

Il personale Ma adesso emerge anche un altro elemento di criticità: Gemos ha infatti già comunicato che intende apportare più di una modifica sostanziale al rapporto di lavoro che intende instaurare con il personale che verrà trasferito sotto la sua giurisdizione per effetto del passaggio di appalto. L’azienda di Faenza avrebbe prospettato una proposta molto elaborata e che prevede una ripartizione diversa del ‘monte ore’ lavorativo e che, per alcune figure, portare ad un taglio delle ore lavorativa consistenti – c’è chi dalle 35 ore settimanali che lavorare in precedenza, rischia di ritrovarsi in servizio per 15 ore – con un conseguente taglio delle retribuzioni.

Gemos: «Accordo condiviso» L’azienda, senza entrare nei dettagli, conferma l’accordo: «I rappresentanti delle organizzazioni sindacali, le aziende uscenti dall’appalto e Gemos hanno firmato un accordo condiviso al fine di definire le questioni relative al cambio di gestione del servizio di ristorazione scolastica del Comune di Terni. Tale verbale di accordo è stato sottoscritto in conformità a quanto previsto dai contratti in essere tra la cooperazione sociale ed il Ccnl del Turismo e Pubblico esercizio relativo al servizio di refezione scolastica oggetto dell’appalto».

Mirella Paglierani

La storia La faccenda dell’appalto delle mense scolastiche ternane – un affare da una ventina di milioni di euro, per una durata di cinqe anni, prolungabile fino a sette – presenta più di un aspetto non del tutto chiaro, anche se la presidente di Gemos, Mirella Paglierani, nei giorni scorsi ha fatto professione di ottimismo: «Il 13 settembre, con l’inizio della scuola, il servizio di refezione verrà erogato con regolarità e professionalità».

Il centro di cottura Uno degli argomenti delicati è rappresentato dal centro di cottura dei pasti destinati alle scuole che non sono dotate di una cucina propria: «Il progetto tecnico presentato dalla nostra cooperativa – aveva detto Paglierani – prevedeva l’allestimento di un nuovo centro cottura entro tre mesi dall’avvenuta firma del contratto. Per garantire comunque il servizio in questo frangente di tempo, Gemos ha dichiarato, sempre nel progetto tecnico presentato, che qualora necessario avrebbe veicolato i pasti da alcune cucine comunali, adeguandole a proprie spese alle nuove necessità. Aggiungo che nel momento in cui il Comune ha ufficializzato l’aggiudicazione provvisoria e l’affidamento dell’avvio del servizio nelle more degli esiti delle verifiche generali dei requisiti (quindi ancor prima della firma del contratto), ci siamo immediatamente attivati per l’organizzazione di tale avvio e, nel contempo, per l’allestimento del nuovo centro cottura». Ma alcuni consiglieri comunali di maggioranza avevano chiesto chiarimenti proprio in relazione alla questione legata alla preparazione dei pasti.

LA RICHIESTA DI ACCESSO AGLI ATTI

Il capannone Sul caso era intervenuto anche il Cosec – il Comitato servizi educativi – di Terni, ma parlando con un quotidiano romagnolo, il direttore di Gemos, Marco Placci, aveva chiarito che «a Terni contiamo di fare un fatturato di 2 milioni e 700 mila euro l’anno. C’è una nuova struttura in fase di realizzazione (probabilmente il capannone chiesto in affitto alla Ts-Terni Servizi di cui umbriaOn ha pubblicato in anteprima le foto)» e si era sbilanciato annunciando un’ottantina di assunzioni, molte delle quali interesserebbero personale ternano già impegnato nella precedente gestione. 

Siti internet Le famiglie ternane, intanto, sono in attesa che venga mantenuta un’altra promessa: il Comune di Terni, quando annunciò l’assegnazione dell’appalto, comunicò che «Gemos metterà a disposizione delle famiglie un portale Web dal quale il genitore, accreditandosi con le proprie credenziali che saranno fornite post-iscrizione, potrà consultare la posizione del proprio figlio, effettuare i pagamenti e leggere tutte le comunicazioni nella propria area privata (es. solleciti per mensilità scadute o comunicazioni di validità delle certificazioni ISEE, oltre ad informazioni relative al servizio mensa, menu, qualità del servizio ecc.)». Il portale probabilmente è ancora in allestimento, come sicuramente deve essere in aggiornamento il sito internet della Gemos, che non cita nemmeno di striscio il fatto che tra sei giorni inizierà a fornire i pasti nelle scuole di Terni

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