di S.F.
«Negli ultimi anni, la società ha riportato elementi di criticità patrimoniali, come espressamente evidenziato dalla stessa sia nei bilanci dell’ultimo quadriennio (2017-2020), sia nella relativa relazione sul governo societario e relazione sulla gestione (2017-2020) finalizzata ad illustrare il tema della continuità aziendale». Con criticità legate in particolar modo alla sottoscrizione con Banca delle Marche di uno strumento finanziario derivato – decorre dall’agosto 2008, scadenza il 31 gennaio 2038 – per oltre 29 milioni di euro a copertura di un mutuo trentennale per l’acquisizione di impianti e reti del gas metano e il contenzioso con Umbria distribuzione gas per il canone di concessione: sono alcuni dei passaggi citati nell’ambito dell’approvazione del piano industriale Terni Reti 2022-2024, discusso martedì in III commissione consiliare e approvato con cinque favorevoli ed un astenuto. Se ne è parlato con l’amministratore unico Carlo Befani che, come noto, lascerà a stretto giro la guida della partecipata: il 14 ottobre c’è l’assemblea dei soci per la deliberazione di un bilancio 2021 giudicato molto positivo. Di mezzo c’è anche la liquidazione di Atc Servizi SpA ed il parcheggio Rinascita-San Francesco.
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L’indice di auto-copertura delle immobilizzazioni critico
Terni Reti è al centro dell’attenzione per tre ragioni: il nuovo piano industriale, la proposta per la gestione del parcheggio San Francesco con definizione dei rapporti tra Comune, società e Atc Servizi in liquidazione (con accertamento della posizione Osl) e l’avvio dell’iter per l’affidamento in house dell’illuminazione pubblica (storia legata alla liaison Asm-Acea). Una discreta quantità di materiale che i consiglieri dovranno analizzare tra numeri, situazione attuale e scenari futuri. «Terni Reti presenta un indice di auto-copertura delle immobilizzazioni negativo, pari a –0,22 nel 2021, emblematico di una situazione di forte criticità aziendale, in cui l’azienda risulta quasi del tutto esposta ai debiti contratti con finanziatori esterni e non mostra un grado sufficiente di copertura del piano di investimenti realizzati nel medio lungo termine». Da ricordare che il piano industriale dettaglia le attività di ben cinque unità busines della partecipata, costituita il 28 aprile del 2006: rete gas, mobilità, parcheggi, sport e facility management, senza dimenticare la vicenda dei servizi cimiteriali.
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I numeri: aviosuperficie, investimenti, bilancio
Queste sono solo le premesse. Ma cosa indicano le stime del piano triennale? Si parla di risultati economici positivi che oscillano dagli 866 mila euro del 2022 ai 485 mila del 2024; ricavi operativi netti da oltre 21 milioni di euro al termine del triennio; costo del personale stimato in oltre 1,1 milioni di euro con situazione di stabilità per i prossimi anni; investimenti da 7,4 milioni nel 2022, 125 mila euro nel 2023 e 119 mila euro nel 2024. Gli interventi più significativi «comprendono anche gli impegni relativi all’operazione parcheggio San Francesco e all’acquisizione dei diritti reali su aviosuperficie» e che «tale operazione sui due asset – peraltro già oggetto in passato di alcune delibere degli organi comunali, mai portate in esecuzione – si rendono oggi opportune, soprattutto alla luce del riaffidamento delle concessioni di servizio a Terni Reti da parte del Comune di Terni a partire dal 1° gennaio 2022 e fino 31 dicembre 2029». In merito ai parcheggi inoltre la società ha la possibilità di consolidare «la propria presenza attraverso l’acquisizione di diritti reali, secondo le indicazioni e le modalità che saranno deliberate dal socio unico, anche in ragione della definizione dei rapporti tra quest’ultimo e il precedente concessionario Atc parcheggi in liquidazione». Approfondimento sull’aviosuperficie Alvaro Leonardi: «La società ha in programma, come da interesse e disponibilità manifestati da tempo di acquisire i diritti di superficie dell’aviosuperficie per l’intera durata residua di Atc (lotto 1 hangar, fino al 2030) e dal Comune di Terni (lotto 1 hangar dal 2030 al 2050, lotto 2 dal 2022 al 2050), così da stabilizzare la presenza e gestione del sito». La responsabile del corposo procedimento è Giulia Scosta, funzionaria tecnica della direzione attività finanziarie. Dell’istruttoria se ne è occupato Andrea Giuseppe Stentella.
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Questione gas non decisiva
Per quel che concerne il gas – si legge nella proposta – la partita può essere considerata «come non più decisiva ai fini della tenuta della società; a seguito dell’aggiudicazione della gara Atem, l’importo del canone sarà ridotto a circa 1,5 milioni, che coprirà il valore degli ammortamenti (conto economico) e l’importo della rata del mutuo contratto nel 2006 per l’acquisto della rete gas (rendiconto finanziario). Resterebbe non coperto (sui piani sia economico sia finanziario) l’importo della rata del derivato». Gli ammortamenti presentati sono giudicati sostenibili. Quattro gli scenari riportati nel piano industriale: in quello inerziale si parla di flusso di cassa annuo negativo dal 2022 che, nel triennio, «porta le disponibilità liquide previste da – 2.954.636 euro a fine 2022 a -8.022.301,00 a fine 2024 mentre nel caso di scenario di continuità con misure aggregate Comune di Terni c’è un flusso di cassa annuo positivo, con disponibilità liquide previste da 4.158.083 euro a fine 2022 a 1.838.759,00 a fine euro». In tutto ciò Terni Reti ha anche interpellato un advisor, motivo? La valutazione sul fatto che il Comune «può apportare patrimonio alla società Terni Reti surl al fine di ricostituirne il capitale netto nella misura almeno sufficiente all’affidabilità bancaria, necessaria per ottenere la liquidità ponte in grado di sostenere il fabbisogno di cassa della società». Il collegio sindacale si è già espresso facendo presente che ci sarà bisogno di un costante monitoraggio di tutte le situazioni pendenti che «influenzano l’andamento degli scenari futuri». Nel biennio 2020-2021 la società è stata in grado di incrementare l’utile netto d’esercizio, passato da quota 21.200 euro del 2019 a quasi 800 (796, ndr) mila euro nel 2021. Seppur con condizione prospettica di rischio di mancanza di liquidità. Della revisione del piano industriale strategico ‘Margini crescenti e flussi stabilizzati verso la asset company’ se ne sono occupati il professor Andrea Ziruolo e il dottor Donatello Sciubba della ValorePa srls di Pescara.
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La soddisfazione di Befani. Business unit
Al III piano del ‘Pentagono’ con Befani anche il sindaco Leonardo Latini (per lui mattinata di tête-à-tête con Devid Maggiora ed una posizione organizzativa della direzione attività finanziarie, il tutto a pochi passi dalla commissione in corso) e l’assessore alle partecipate Orlando Masselli (nel pre commissione chiacchierata informale tra lui ed i consiglieri sui risultati delle elezioni politiche e sul ‘dominio’ FdI, c’è chi pensa che potrà essere un candidato a sindaco nel 2023): «Da due anni Terni Reti – il commento dell’amministratore unico – ha una struttura di facility management per la manutenzione di alcuni edifici comunali. Per l’80% le competenze sono già in casa, per ciò che manca pensiamo di poter coprire. Nel 2021 finalmente il conto economico è interessante e la tendenza per il 2022 è in crescita: nella semestrale depositata c’è un utile lordo pari all’80% di quello dell’intero 2021. Se nel 2021 abbiamo chiuso a 796 mila euro, nel 2022 sarà tra 1,1 e 1,2 milioni. Per la prima volta nella sua storia la società non è più dipendente dalla rete del gas», ha voluto puntualizzare. Business unit? Previsto un incremento delle attività, come ad esempio per le barriere anti intrusione alle fiere. Una piccola cosa, ma emblematica dell’approccio». Focus anche su altro: «Cardeto? La gestione sportiva su particolari siti può essere vantaggiosa, lo stiamo vedendo con l’aviosuperficie. Per i servizi cimiteriali è una sperimentazione volta a dare un contributo per affrontare un problema grande e recuperare loculi». In definitiva Befani ha spiegato che «lasciamo a Terni una società sempre più asset company per condurre gli asset in condizioni reddituali positive; il piano inoltre prevede misure temporanee per superare il mancato incasso dei canoni del gas. Stabilizziamo i flussi e per quel che concerne il contenzioso con Udg, abbiamo pareri ancor più consolidati a nostro favore. Segnalo poi che il patrimonio netto nel 2019 era negativo per 6,5/7 milioni, ora si è ridotto a 3,5». Da parte della minoranza sono stati espressi dubbi/richiesta di chiarimenti sulla manutenzione Sec (Tiziana De Angelis, Pd), le velostazioni (Valdimiro Orsini, Azione), Cardeto (Michele Rossi, Terni Civica, l’unico della maggioranza ad intervenire), il ruolo del Comune negli apporti (Luca Simonetti, M5S) e il possibile conflitto di interessi (Alessandro Gentiletti, Senso Civico) per la doppia carica ancora in essere di Befani. Questione tecnica spiegata da quest’ultimo per rassicurare sul fatto che non è così.