Omicidio Limini, i tre si difendono: «Auto accerchiata»

Perugia – Interrogatorio di garanzia per gli arrestati dopo la morte del 24enne spoletino di fronte alla discoteca ‘Country’ di Bastia

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«Loro erano in tre conto venti, si sono riparati in auto, cercavano di allontanarsi dal luogo della rissa ma non ci riuscivano perché erano attorniati da tantissime persone». A parlare è l’avvocato Daniela Paccoi dopo l’udienza di convalida – tenutasi in carcere di fronte al gip Natalia Giubilei – per i tre giovani di nazionalità italiana ed origini albanesi, ristretti in carcere a Capanne e accusati di omicidio preterintenzionale e rissa aggravata per la morte del 24enne spoletino Filippo Limini Senapa, avvenuta nella notte fra venerdì e sabato di fronte al parcheggio della discoteca ‘Country’ di Bastia Umbra.

OMICIDIO BASTIA UMBRA, LA VERSIONE DEI TRE ARRESTATI

Chi sono

I tre giovani in carcere sono il 19enne Bendon Kosiqi, incensurato, nato e residente ad Assisi – era lui al volante dell’auto -, il 20enne Denis Hajderlliu e il 23enne Kevin Malferteiner, tutti a bordo della Opel Corsa nera che, in retromarcia, ha investito Filippo Limini durante la rissa scatenatasi all’esterno del locale. Il giovane spoletino è stato colpito dal veicolo proprio mentre cercava di rializarsi da terra dopo aver ricevuto un pugno. Dall’autopsia sulla salma di quest’ultimo ci si attedono certezze sulle cause del decesso, elementi che andranno a definire in maniera più compiuta le accuse nei confronti dei giovani arrestati. Fra i legali difensori dei tre, oltre all’avvocato Paccoi, figurano i colleghi Luca Maori, Delfo Berretti e Aldo Poggioni. Per la procura di Perugia, che ha raccolto le risultanze investigative dei carabinieri della Compagnia di Assisi, i tre devono restare in carcere. A decidere sarà il gip perugino.

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