Mercato ortofrutta, Comune bacchettato da Confcommercio

PalaTerni e delocalizzazione, la presa di posizione: «Chiediamo un impegno serio per fornire un’unica risposta, la garanzia della continuità»

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«Un palazzetto dello sport moderno e funzionale è un’opera importante. La sua realizzazione, però, si deve necessariamente accompagnare al rispetto e alla salvaguardia delle attività commerciali che attualmente vi operano». C’è posta per il Comune in merito al PalaTerni: a recapitare il messaggio sulla delocalizzazione del mercato ortofrutticolo è Confcommercio. Semplice l’input: «Gli operatori aspettano risposte. Chiediamo garanzie sulla continuità aziendale».

IL CONFRONTO DI METÀ MAGGIO TRA OPERATORI E ASSESSORI
27 SETTEMBRE 2019: IL CONFRONTO IN COMMISSIONE CONSILIARE

L’area già consegnata per i lavori di demolizione

La partita aperta e il non mantenere l’impegno

Non c’è il ‘no’ al palasport chiaramente, ma una richiesta d’attenzione sul futuro di chi lavora da anni al Foro Boario ed è ormai in una posizione instabile da mesi: «Un palazzetto dello sport moderno e funzionale è un’opera importante, sia in termini sportivi che economici, per la comunità ternana che lo aspetta da anni. Il PalaTerni è inoltre sicuramente strategico anche per la riqualificazione ed il recupero di un’area attualmente degradata, che in tal modo si impreziosisce con una infrastruttura di pregio». Bene, su questo fronte sono tutti d’accordo. Manca qualcosa però: «Per la delocalizzazione del mercato ortofrutticolo e del bar di Foro Boario, il Comune di Terni sembra non voler mantenere fede all’impegno di garantire agli operatori l’irrinunciabile continuità aziendale, più volte loro assicurata nelle interlocuzioni con l’amministrazione, oltre che richiamata in diversi atti amministrativi e politici».

LE INGIUNZIONI PER LE DEMOLIZIONI

Una cliente al mercato ortofrutticolo

«Grave trascurare i sacrifici»

Il tempo stringe – a stretto giro ci sarà l’approvazione del progetto esecutivo del palasport – per tutti: «Confcommercio Terni ritiene assolutamente grave che, con le scelte attuate e le risposte fornite, l’amministrazione di fatto trascuri e sacrifichi i destini di questo mercato, e conseguentemente quelli di molti commercianti e ristoratori locali che si approvvigionano quotidianamente presso la struttura di Foro Boario. Differentemente da quanto originariamente previsto, il Comune di Terni con il Bando di gara di metà febbraio 2020, andato peraltro deserto, ha previsto che gli operatori si debbano far carico di tutti gli investimenti per il completamento dell’immobile (impianti, bagni, pavimentazione etc.) individuato in strada dei Confini, fornito quindi allo stato grezzo. A queste spese si aggiunge il costo della demolizione e smaltimento delle strutture esistenti, oltre al doveroso pagamento degli affitti. Nonostante l’aggravio di spese, gli operatori hanno dato la loro disponibilità per negoziare, definendo con gli assessori competenti i presupposti per una concessione dei lotti in base alla procedura della trattativa privata».

18 FEBBRAIO: ASTA DESERTA PER I LOTTI IN STRADA DI TAVERNOLO

La zona individuata per il mattatoio e il mercato in strada di Tavernolo

La richiesta e il destino di venti famiglie

Si arriva al dunque: «All’amministrazione civica, coerentemente con gli impegni precedentemente assunti, vista l’urgenza – prosegue Confcommercio – dei tempi dati dall’intimazione alla sgombero dell’area di Foro Boario, chiediamo un impegno serio per fornire un’unica risposta: la garanzia della continuità aziendale in fase di delocalizzazione degli operatori del mercato ortofrutticolo nella nuova struttura.  Su questa delicata questione si rischia il destino di una ventina di famiglie direttamente occupate, nonché di molti commercianti e ristoratori; è quanto mai necessaria una assunzione di responsabilità da parte della politica sulle scelte realmente importanti da compiere, riguardo sia la delocalizzazione degli operatori del mercato ortofrutticolo e del bar di Foro Boario, che, più in generale, sull’evoluzione del piccolo commercio cittadino. Siamo in piena emergenza. Servono oggi e subito politiche forti ed incisive, volte a fornire sostegno alle piccole attività commerciali della città, vista la difficile situazione che si delinea. Confcommercio – la chiusura – su questo tema è da sempre disponibile al confronto, per definire una strategia condivisa ed un piano operativo per questo comparto che più di altri soffre la crisi».

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