Parco Cardeto a rilento Affidamento in house, lettera a Terni Reti

Parte la prima fase dell’iter: due mesi di tempo per la conclusione dall’invio della richiesta di offerta alla società. Intanto si registra qualche ritardo

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di S.F.

Nessuna contestazione di inadempienza o particolari critiche al momento, ma il cantiere per la riqualificazione del parco ‘Galigani’ di Cardeto è sotto osservazione. Motivo: c’è qualche ritardo rispetto alle attese e dunque la situazione è tenuta d’occhio considerando le aspettative dei tanti residenti del quartiere dopo anni di vuoto e proteste. Intanto è scattata la procedura formale per arrivare all’affidamento in house a Terni Reti: ci sono due mesi di tempo per concludere l’iter dalla trasmissione della richiesta di offerta.

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Il Piano economico-finanziario ed i tempi

Il Comune guarda in casa propria per la futura gestione del parco e giovedì il dirigente ai lavori pubblici Piero Giorgini si è mosso formalmente per dare il via libera alla procedura: in questa fase potranno essere acquisite e valutate altre manifestazioni d’interesse da parte di altre società in house. Sarà il Responsabile unico del procedimento, Federico Nannurelli, a mandare la richiesta di offerta a Terni Reti: dovrà contenere il progetto tecnico e soprattutto il Piano economico-finanziario per la sostenibilità dell’affidamento, «anche ai fine di valutare l’interesse pubblico sotto il profilo dei benefici per la collettività della forma di gestione prescelta». D’altronde di mezzo ci sono soldi pubblici. Si inizia dunque con la lettera d’invito e il feedback che deve arrivare entro due mesi dalla ricezione.

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I criteri e l’attenzione

A valutare l’offerta sarà una specifica commissione nominata da palazzo Spada: focus sulla verifica dei benefici per i cittadini, l’impiego di risorse pubbliche e gli obiettivi di economicità e qualità del servizio. «Costituisce presupposto necessario – viene specificato –  per l’affidamento il preventivo svolgimento di una valutazione sulla congruità economica dell’offerta proposta dai soggetti in house. L’onere non pare di semplice adempimento, specie nei casi in cui l’organismo in house costituisca effettivamente ente strumentale dell’amministrazione aggiudicatrice per lo svolgimento di funzioni istituzionali rispetto alle quali non può essere individuata una singola prestazione oggetto di offerta unitaria». Anche perché «si deve svolgere questa attività amministrativa con particolare rigore, dato che nella motivazione del provvedimento di affidamento vanno esplicitate chiaramente le ragioni del mancato ricorso al mercato». Intanto meglio tenere d’occhio – da notare che l’assessore ai lavori pubblici, Benedetta Salvati, nel suo profilo Facebook non ha mai parlato di Cardeto di recente – lo sviluppo del cantiere. Forse non a caso.

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