Terni, parco Cardeto: vince società lucana

Giovedì il passaggio decisivo al ‘Pentagono’: con un ribasso del 30,75% si impone la Ventra Antonio srl di Melfi. Erano rimaste in corsa due ternane

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di S.F.

Ultimi passaggi al ‘Pentagono’ per la procedura negoziata riguardante le opere di completamento del parco ‘Galigani’ del quartiere Cardeto. L’iter, avviato a giugno con un’indagine di mercato che ha fatto scattare l’interessamento di 179 ditte (126 ammessi), è proseguito giovedì mattina con i controlli per le buste amministrative-economiche per l’appalto – valore base – da 913 mila euro: c’è l’aggiudicazione provvisoria ad una società lucana, la Ventra Antonio srl di Melfi. Ma non è escluso un cambio per via di una possibile riammissione.

RIQUALIFICAZIONE DA 913 MILA EURO: 179 INTERESSATI

Cardeto chiuso da anni

Mutuo e lavori

Come noto la spesa complessiva – entrambi gli stralci, il secondo riguarda la palazzina-ristorante – è di 1 milione 39 mila euro: 900 mila euro arrivano da un mutuo con l’Istituto per il credito sportivo ed i restanti dall’escussione della polizza fidejussoria del vecchio appalto con Citarei. I lavori per la procedura odierna riguardano la realizzazione di due campi da tennis coperti in sintetico, altrettanti scoperti in terra artificiale, uno da tennis scoperto in erba sintetica,  un altro per il paddle, pista bmx, spogliatoi, servizi igienici, tribune per 313 spettatori (nel campo calcio a 5), un locale di primo soccorso atleti, locali tecnici, depositi e magazzini, nonché impianti tecnologici.

PARCO CARDETO, MUTUO 15ENNALE DA 900 MILA EURO

Il progetto

Chi era rimasto in gara

Gli invitati erano 15, ma solo 10 hanno accettato o comunque passato il ‘taglio’. Si tratta – in ordine di presentazione – della Cme Consorzio imprenditori edili di Modena (società cooperativa), la Comitel srl di Belpasso (Catania), la Dicataldo Sabino di Barletta, l’Rti perugino composto dall’Edilizia 3M e Termosanitaria srl, la S.M. Edilizia srl di Colleferro, la Sol.Edil srl di Napoli, l’abruzzese Tecta srl e Ventra Antonio srl di Melfi. Le ternane sono due: la I.o.p.p.s. 999 srl insieme alla Gc appalti srl de L’Aquila e l’Impresa Flamini Giuseppe in gruppo con la Bitec Elettrosistemi. Tra le 15 risultava anche la Gefim srl. C’è inoltre chi non ha nemmeno aperto l’input giunto da palazzo Spada.

LA REVISIONE DEL PROGETTO: COSA PREVEDE

I nove rimasti e la graduatoria finale

I ribassi

Il numero è sceso quindi a 9 perché per la Comitel non risultava l’offerta economica: c’è stato uno scambio telefonico con il Rup Federico Nannurelli per capire cosa sia successo e la società siciliana sta verificando la procedura con Net4Market. Un passaggio decisivo perché cambierebbe la graduatoria: con un numero di partecipanti inferiore a 10 l’iter prevede il via libera al massimo ribasso. Fatto sta che l’aggiudicazione – non efficace – è per la Ventra Antonio srl con un’offerta del -30,75% (617.591 euro, soglia di anomalia fissata al 32,62%) rispetto alla base d’asta, quindi la Dicataldo Sabino con il 29,28% e la Tecta con il 29,25%. A chiudere Impresa Flamini Giuseppe e Bitec con un 22,10% (694.735 euro). Se la ditta di Belpasso dovesse riammessa, scatterebbe in automatico l’esclusione del maggior e minor ribasso. Conseguenza? Saluti per i lucani. Ad assistere anche il direttore dei lavori, Pierpaolo Longhi. Avvio dei lavori previsto per settembre.

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