Altra mattinata di disagi, quella di martedì, per i pendolari umbri che devono raggiungere Roma in treno. Poco dopo le ore 7 infatti il regionale veloce 4256 – composto da quattro carrozze piene zeppe di persone, ed è uno dei principali motivi di lamentela – si è fermato ad Orte. I passeggeri ‘in eccesso’, ovvero quelli in piedi, sono stati invitati a scendere e a prendere il regionale con partenza da Orte alle 7.28. «Altrimenti – spiega una pendolare nel riferire l’annuncio diffuso nei vagoni, fra lo sconcerto della gente – il regionale veloce non sarebbe ripartito per Roma». «Viaggiamo – spiega la donna – ai limiti della sopravvivenza, in condizioni inaccettabili, ci sono momenti in cui sembra mancare pure l’aria. L’abbonamento invece lo paghiamo per avere un servizio normale. Anche la sicurezza è compromessa. Ad Orte – prosegue – la gente è dovuta scendere per prendere la coincidenza per Roma. Alcuni sono comunque rimasti sul treno superando la capienza. Non solo: chi è sceso ad Orte ha impiegato mezz’ora in più (arrivo previsto ore 8.14, ma solo sulla carta) per raggiungere Roma, rispetto all’orario del treno da cui sono stati fatti scendere». Le giornate ‘di passione’ – e arrabbiature – proseguono.
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