Perugia, le delazioni al tempo del Covid

Diverse chiamate ai vigili urbani la notte di Halloween per segnalare violazioni dell’ordinanza regionale. Tutte con un nulla di fatto

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di P.C.

L’ultima ordinanza della Regione Umbria sul divieto di festeggiare Halloween (la stessa che ha imposto la didattica a distanza fino al 14 novembre) così come la precedente ordinanza sulle cene ‘a numero chiuso’ (fino a un numero massimo di sei persone), oltre ad inevitabili ironie, hanno portato con loro anche una inaspettata spinta alle delazioni.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

«Correte stanno facendo una festa»

Il Messaggero oggi in edicola racconta di numerose telefonate arrivate al centralino della polizia locale la notte di Halloween, la prima del ‘coprifuoco’ umbro, quella in cui dalle 22 alle 5 – si poteva girare solo per comprovate ragioni di lavoro e salute. Così, in alcuni condomini, è cresciuta una ancor più maniacale ansia da controllo del vicino, con occhi negli spioncini ed orecchie ben aderenti alle mura di confine, in modo da intercettare ogni indizio di una festa in corso.

Nessuna situazione di pericolo

Sono arrivate diverse telefonate al numero dei vigili urbani, che sono prontamente intervenuti, senza però riscontrare particolari anomalie o situazioni che contravvenissero alle prescrizioni. Delle due l’una: o è intervenuto il controspionaggio condominiale ad avvertire i resistenti del party selvaggio oppure, più banalmente, si trattava di riunioni familiari, cene normali, qualche dolcino e qualche travestimento per far sorridere i bambini, nulla che potesse provocare l’elevazione di una contravvenzione, insomma.

Quindi, i delatori, non hanno potuto far altro che sfogarsi sui social

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