Perugia: «Per i rifiuti nasce l’Osservatorio»

Barelli vara la strategia ‘Rifiuti-zero’: partecipazione dei cittadini, potenziamento compostaggio e centro di ricerca e formazione in campo ambientale

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Impianti bloccati, rifiuti che finiscono fuori regione, l’incognita sui costi che, inevitabilmente, prima o poi ricadranno sui cittadini, un’inchiesta della magistratura in corso e una parte dell’opposizione sul piede di guerra come tanti cittadini.

La discarica di Borgogiglione

Tutti i nodi Continua a essere un gomitolo inestricabile il ‘caso rifiuti’ a Perugia, soprattutto dopo le ultime vicende connesse all’approvazione delle nuove tariffe e del piano economico e finanziario di Gesenu, mentre uno dei consiglieri di parte pubblica, Alessandra Fagotti, ha lasciato l’incarico per motivi personali. Per rilanciare un po’ l’immagine sbiadita della giunta sui temi ambientali, ecco allora che palazzo dei Priori tenta di rifarsi il look e mette in campo un documento col bollino verde. La delibera contiene azioni per l’attivazione della cosiddetta strategia ‘Rifiuti zero’, quella strategia che tanti comitati cittadini hanno sposato tempo fa e che prevede non solo un potenziamento della differenziata, ma l’effettivo avvio a riciclo dei materiali recuperati, un potenziamento del compostaggio domestico e industriale e un conferimento dei rifiuti in discarica residuale, come da tempo afferma anche l’Unione europea.

Rifiuti zero «La delibera – spiega lo stesso vicesindaco – arriva a un giorno di distanza dall’approvazione al Parlamento europeo del pacchetto sull’economia circolare. In linea con le politiche europee ci siamo mossi e continuiamo a muoverci per far si che non solo il rifiuto sia considerato una risorsa, ma che la sua gestione possa diventare un’opportunità economica ed occupazionale per la comunità». In particolare, la delibera approvata dalla giunta Romizi intende promuovere la creazione di un nuovo sistema di raccolta differenziata domiciliare nella fascia urbana esterna al centro storico ad alta densità abitativa, che garantisca il miglioramento della quantità e della qualità dei rifiuti destinati al riciclo e al recupero, minimizzando il ricorso allo smaltimento, nonché la tracciabilità dei rifiuti anche al fine di poter introdurre la tariffa puntuale.

Fuori dal centro Nessun elemento di novità, dunque, se non che, forse, a poco a poco saranno eliminati i cassonetti stradali anche fuori dal centro storico. Saranno poi istituiti un centro del riuso, un centro di educazione ambientale e, soprattutto, l’Osservatorio sui rifiuti, aperto alle associazioni che da tempo lo chiedono e ai comitati dei cittadini, che avrà il compito di monitorare il ciclo di rifiuti e il centro di ricerca sui rifiuti e l’economia circolare, con la partecipazione di associazioni, università e imprese della filiera del riciclo. Compito del centro sarà quello di svolgere attività di ricerca in materia di gestione dei rifiuti e di studio e formazione per enti pubblici, imprese, scuole e cittadini. Nell’ambito del progetto futuro nel verde, il Comune ha già avviato un confronto serrato con le associazioni e le imprese del territorio per verificare la possibilità di ubicare il centro di ricerca a Ponte Felcino, nell’ambito delle specifiche tematizzazioni delle aree verdi comunali.

Compostaggio Altra azione che si intende rafforzare ai fini del raggiungimento della strategia rifiuti zero è il potenziamento del compostaggio di comunità e del compostaggio domestico. Attualmente, la Gest ha già avviato la fase di censimento dei composter assegnati, al fine di verificarne l’utilizzo. In base, quindi, ai risultati di tale censimento, saranno ritirati quei composter non più utilizzati o usati male. Al contrario, saranno riconosciuti incentivi a quegli utenti che praticano il compostaggio in maniera corretta. Contestualmente, saranno avviate attività di promozione e di formazione per favorire la corretta pratica del compostaggio.

L’Europa Con la stessa delibera l’amministrazione comunale intende anche chiedere alla Regione di eliminare dal Piano regionale dei rifiuti la costruzione di un inceneritore nel territorio comunale, prevedendo, invece, la realizzazione di impianti di prossimità per il riciclo e il recupero. Chiede anche che la regione stessa emani una legge in materia di rifiuti ed economia circolare secondo le indicazioni europee. «L’Europa, con questo nuovo pacchetto sull’economia circolare- ha spiegato ancora l’assessore Barelli- punta su una gestione più efficiente delle risorse, sull’innovazione e sulle sinergie tra cittadini, istituzioni e imprese anche nel settore rifiuti, nella consapevolezza che l’economia circolare significa posti di lavoro e sviluppo. Le azioni del Comune di Perugia –ha concluso- sono in linea con questi indirizzi ed è anche per questo che diciamo No all’inceneritore, a favore di una politica dei rifiuti più moderna e sostenibile».

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