Perugia, rifiuti e costi aumentano all’unisono

Il vicesindaco Barelli sul Pef Gesenu: Llavoriamo per la riduzione dei costi. Eventuali rincari saranno a carico dell’azienda»

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Impianti in tilt, rifiuti che emigrano e l’incognita dei costi. Assieme alla discussione sul bilancio di previsione, giovedì, si è discussa anche l’approvazione del piano finanziario del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani per l’anno 2017 e l’approvazione tariffe tari anno 2017.

Polemiche Sul tema, nei giorni scorsi, si era scatenata una vera e propria polemica con tanto di diffida, da parte del Movimento 5 stelle, all’approvazione del Pef di Gesenu fino a che il piano non fosse stato corredato dei dati mancanti in linea con quanto il dirigente Vincenzo Piro aveva richiesto allo stesso gestore con numerose lettere e, addirittura, con la messa in mora. Rispetto al pef dello scorso anno, Barelli ha precisato che quello in discussione è stato in larga parte redatto dagli uffici comunali, più che dal gestore, al fine di apportare alcune modifiche significative richieste al gestore, ma non adempiute nel documento dallo stesso inviato all’Ente.

Differenziata a Perugia

Tari invariata «Abbiamo lavorato come giunta per mantenere la Tari al livello dello scorso anno, quando vi fu una significativa riduzione della tariffa pari al 10% per le utenze domestiche. Si è trattato di un obiettivo importante, ma non facile da raggiungere», ha specificato Barelli ricordando che le indagini su Gesenu condotte dalla magistratura hanno complicato in modo significativo la situazione, rendendo difficile pianificare alcuni servizi. «Stante l’emergenza si è operato quindi per confermare cifre e servizi rispetto all’anno scorso».

Dismissioni Gesenu «Vogliamo in ogni caso continuare a lavorare per la riduzione dei costi, sempre preservando la qualità del servizio. Ciò avverrà anche attraverso la dismissione delle partecipazioni di Gesenu in altre realtà italiane ed estere sì da concentrare la mission dell’azienda nell’ambito dell’Ati 2» ha chiarito ulteriamente mentre è stato il dirigente Vincenzo Piro ad illustrare i dettagli tecnici del piano, «volto alla ricerca di una maggiore efficienza anche ai fini del contenimento della spesa, ma senza per questo diminuire i servizi bensì solamente tramite una ottimizzazione delle risorse impiegate».

Impianti Gesenu

Il Pef Nella prima parte del piano, di carattere tecnico e gestionale, vengono indicate le modalità organizzative del servizio. Con una popolazione pari a 166.807 unità, nel 2016 la produzione di rifiuti è stata pari a 95050 tonnellate, in leggera crescita rispetto all’anno precedente. I servizi offerti sono spazzamento stradale, raccolta e trasposto rifiuti indifferenziati, raccolta differenziata, trattamento, recupero e smaltimento, applicazione della tariffa, commercializzazione dei materiali recuperati, informazione e sensibilizzazione agli utenti; sono stati affidati anche alcuni servizi accessori ed opzionali. Lo spazzamento serve una superficie di 830mila metri quadrati circa, comprensivo anche dello svuotamento dei cestini nelle aree verdi che, nel 2017, verrà esteso all’area di Sant’Andrea delle Fratte. Già attiva l’integrazione a pian di Massiano in occasione delle partite casalinghe del Perugia calcio.

Differenziata In merito al servizio di raccolta, Piro ha ricordato che si sta procedendo ad una progressiva riduzione dei cassonetti stradali grazie all’attivazione dei sistemi porta a porta. Mentre l’obiettivo per il 2017 resta a al 65% di differenziata, nel 2016 Perugia si ferma al 62,3%, superando comunque il limite del 60% fissato dalla Regione. E’ ancora all’esame, però,  l’opzione di trasformare la residua raccolta stradale in domiciliare, e l’introduzione di una  tariffazione puntuale. Buoni, secondo l’amministrazione, i risultati del Raccoglincentro che si caratterizza «per un aumento del decoro urbano, per l’attivazione della raccolta separata del vetro, di nuovi sistemi itineranti, della rilevazione significativa di situazioni di evasione fiscale». A un costo che, per il 2017, si stima intorno ai 2,35milioni. Attivi a Perugia cinque centri raccolta: per San Marco e Collestrada approvati i progetti di adeguamento normativo che avranno luogo nel 2017, a 102mila euro, mentre nel 2017 sarà presentato anche il progetto per Ponte Felcino.

La discarica di Pietramelina

Progetti Tra gli altri progetti approvati, quello per l’adeguamento gestionale per la ricezione di rifiuti conferiti dalle utenze non domestiche a Sant’Andrea delle Fratte stante la richiesta avanzata dal consorzio Le Fratte e per la realizzazione del centro riuso a San Marco all’interno dell’area di pertinenza del centro di raccolta, con un’area riservata al riuso. Altra novità, come già anticipato, la raccolta dei prodotti sanitari assorbenti che non saranno più conferiti nell’organico ma nel secco residuo. «Ciò consentirà, come già avvenuto in centro, di abbattere la percentuale di frazioni estranee nell’organico dal 15% al 5%».

Impianti Più delicata, invece, è la situazione per quanto riguarda gli impianti anche alla luce delle note indagini in atto da parte della magistratura. Come già anticipato, infatti, Piro ha ricordo che nei primi mesi del 2017 sono stati modificati i flussi a causa della «sospensione del processo di smaltimento del sopravaglio presso l’impianto di discarica di Borgogiglione a partire dal 20 febbraio scorso e la sospensione del processo di biostabilizzazione della Forsu presso l’impianto bioreattore refitted di Borgogiglione a partire dal 4 marzo». Così il sopravaglio è già finito nelle due discariche di Colognola e Belladanza, mentre il sottovaglio prenderà la via degli impianti fuori regione.

Discarica Borgogiglione

Pietramelina C’è poi la situazione d Pietramelina, ferma dallo scorso 6 dicembre e che ha costretto Gest a ricorrere ad una rete di impianti regionali ed extraregionali determinando un aumento dei costi. «Ove dovessero emergere elementi e costi ad oggi non valutabili questi – è stato chiarito – non andranno a pesare sul piano finanziario 2017 e sulle relative tariffe, ma nel piano finanziario 2018». Ma dall’amministrazione rassicurano: «tali maggiori costi dovranno essere considerati a carico del gestore, ai sensi dell’art. 14 del contratto di servizio».

I dati Nel 2017 il costo per la raccolta e trasporto rifiuti indifferenziati sarà pari nel 2017 a 1,586 milioni (rispetto a 1,593 del 2016) mentre il costo per la differenziata sale lievemente da 16,1 del 2016 a 16,2 del 2017. Per ciò che concerne i profili economici-finanziari, il Pef prevede per il 2017 un costo complessivo dei soli servizi relativo all’anno 2017 pari a  quasi 38 milioni di euro37.942.465,97. A ciò deve aggiungersi il fondo a copertura delle eventuali somme non riscosse individuato in 3,3 milioni. Il piano finanziario, iva compresa, tenuto conto di tutte le voci si attesta su 40 milioni di euro. Giudizio prevedibilmente negativo quello dato dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Cristina Rosetti che ha segnalato arretramenti in termini di raccolta differenziata dovuti allo spazzamento stradale ed ha evidenziato perplessità sulla invarianza della Tari ritenendo che ciò potrà essere sancito solamente in sede di consuntivo. «Un Pef precario e molto ingarbugliato – ha detto – tenuto conto delle molteplici variabili non risolte».

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