Terni, stadio-clinica: oltre 62 milioni, 44 anni convenzione e fine nel maggio 2025

I dettagli del progetto definitivo per il nuovo Liberati: la palla passa alla Regione. Cambia il valore complessivo e la durata, capienza di poco superiore ai 18 mila posti

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I dati in sintesi

Cinque settori – due tribune e tre curve, più specifiche postazioni per persone con disabilità – per una capienza complessiva di 18.037 posti (erano 18.500 nello studio di fattibilità) tutti al coperto su un’area complessiva di intervento da 172.793 metri quadrati, comprensivi di spazi pedonali, parcheggi, museo rossoverde, superficie per la vendita commerciale e ristorazione nell’ambito stadio. Altri 42.644 mq totali nell’area per la clinica privata da 203 posti e 499 stalli auto tra via XX Settembre e via Prati. Il tutto per un investimento (nel computo anche le spese tecniche e accessorie) da 63 milioni 847 mila euro e convenzione da 44 anni, tre dei quali per la costruzione: in sintesi è il progetto definitivo della Ternana Calcio per mettere in piedi il nuovo impianto sportivo per le Fere in combinata, grazie alla legge stadi, con la struttura sanitaria. Martedì mattina la consegna a palazzo Spada, poi nel pomeriggio la presentazione in via della Bardesca con qualche contrattempo tecnico in avvio a causa del collegamento video di Stefano Bandecchi. Chiusura del cerchio se l’iter dovesse filar liscio con le tempistiche stimate? Maggio 2025, sette mesi in più rispetto a quanto si sperava nel febbraio 2021. Due passaggi chiave ribaditi: «Se si toglie la clinica non c’è rientro economico. Siamo sicuri che le nostre ragioni abbiano dei fondamenti legittimi di carattere normativo», ha sottolineato più volte il project manager Sergio Anibaldi. Il mirino – non che prima non ci fosse specie tenendo in mente le dichiarazioni della presidente Donatella Tesei e dell’assessore Luca Coletto – è ora concretamente sulla Regione.

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Sergio Anibaldi

Cambia tutto: salgono investimento e anni convenzione

A maggio era arrivato l’ok del Comune di Terni al pubblico interesse, quindi la lunga fase – in avvio di 2021 si ipotizzavano tre mesi, sono saliti a sette – per la predisposizione del progetto definitivo. Un bel po’ di prescrizioni della conferenza di servizi preliminare da rispettare, interlocuzioni e via libera. Cambia tutto in sostanza: l’esborso sale a 62,1 milioni (la casa di cura privata vale 20,1 milioni di costo parametrico, ci sono anche 870 mila euro come contributo per il sottopasso carrabile) più 1,6 milioni per le spese tecniche. Giocoforza sale anche la durata della concessione per la superficie: non più 33 ma 44 anni, tre dei quali per la costruzione dello stadio in più fasi.

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Bandecchi in collegamento e Latini di fronte

Le tempistiche e le tre fasi: si chiude nella primavera 2025

Di conseguenza sono variate anche le tempistiche per la realizzazione. I dettagli tecnici li ha forniti come di consueto Anibaldi, accompagnato in via della Bardesca nella circostanza – il sindaco Leonardo Latini ha assistito per poi intervenire nel finale – dal vicepresidente della Ternana Paolo Tagliavento: «Firma della convenzione, se tutto va nei termini giusti, prevista per settembre 2022. Poi tre mesi per il progetto esecutivo, l’approvazione e le tre fasi costruttive. Inizio lavori della prima nel febbraio 2023 con completamento – e utilizzo di uno stralcio nuovo dello stadio – a luglio 2023; quindi marzo 2024 il secondo stralcio e febbraio 2025 il terzo stralcio». Ultimazione con sistemazioni esterne e vari collaudi? «Maggio 2025». Non a caso: «Sapete che anno è». Quello del centenario. Come già noto è prevista una rivisitazione a 360 gradi della zona per parcheggi (saranno 1.262 in tutto considerando le diverse aree), viabilità in zona cimitero, la riorganizzazione della circolazione stradale su viale dello Stadio e la realizzazione del sottovia carrabile a ridosso della ferrovia. Il progetto prevede una piazza pedonale intorno al nuovo Liberati da 8.000 metri quadrati. Il sottopasso pedonale a carico della società era già presente nel progetto di fattibilità.

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La capienza con i vari settori

Bandecchi, il capoluogo e le altre in fila

In via della Bardesca – evidente l’emozione/tensione nel volto di Tagliavento – problemi tecnici in avvio e poi l’iniziale intervento del presidente rossoverde con qualche affanno dovuto al collegamento: «Un giorno di rilievo per l’Umbria e Terni. Purtroppo le regole sono identiche anche altrove: c’è un capoluogo di regione importante e gli altri in fila dietro. Terni ora prova a cambiare marcia. Si dà un servizio importante in aiuto della sanità locale/territoriale ed è previsto anche un centro di ricerca internazionale: con la presentazione in Regione si dà inizio ad una bellissima competizione. In generale si rilancia il modo di vivere la città e la clinica porterà persone da tutto il mondo con le migliori attrezzature all’avanguardia; e tutto è collegato al rossoverde. Una giornata – ha proseguito – di rinascita che Terni si merita e che l’Umbria deve cominciare a capire perché questa città non è un problema. Deve diventare la più importante. Vedo – ha concluso – un nuovo sviluppo qui, sono un sognatore». Più conciso il dirigente ex arbitro: «Un anno fa in molti ci dicevano che eravamo degli ‘illusionisti’, ora c’è l’inizio di un cammino». Ad Anibaldi spetta il compito più arduo, ovvio il lato tecnico. L’ambito sanitario è più che tortuoso e siamo al giorno zero sotto questo aspetto.

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La presentazione

L’asseverazione, la rispondenza ed i posti

Coinvolta nel processo anche la Ernst & Young in termini di consulenza: «La norma prevede l’asseverazione del piano economico-finanziario e c’è stato, utile per dimostrare che ciò che è stato prodotto è sostenibile», ha puntualizzato Anibaldi. «Una volta conclusa la verifica di rispondenza degli elaborati con il codice degli appalti e le normativa da parte del Comune, la proposta di clinica privata con convenzionamento e accreditamento sarà inviata in Regione. Poi con l’approvazione in sede di conferenza di servizi decisoria (esito entro 180 giorni con la vecchia procedura, 90 con la nuova) si chiude il cerchio per tutte le autorizzazioni». Se ne parla tra mesi: «La Regione – le parole del project manager – valuterà la rispondenza con i requisiti di carattere nazionale. Sappiamo che il decreto ministeriale 70 del 2015 – in revisione – pone dei limiti, tra i quali i 3.7 posti per acuti per 1.000 abitanti. Su cio si è innescato un dibattito dal quale siamo rimasti fuori. Ora con la modifica in corso si punta sulla flessibilità dei posti letto e nella bozza del decreto si danno indicazioni specifiche per l’incremento nell’ambito delle intensive, semintensive e recupero della mobilità. Il ministero vuole modificare alcuni ‘paletti’ in tal senso e noi possiamo essere di stimolo». Di mezzo anche alcune sentenze del Tar Umbria – Usl 2 sempre al tappeto per le richieste di budget e convenzioni con il sistema sanitario regionale – che spingono per garantire concorrenzialità e miglioramento del servizio: «Lo prevede già la norma».

La dotazione di posti letto e il tetto del 3,7×1000 abitanti

I posti letto per riabilitazione e lungodegenza

I posti letto per acuti in Umbria nel 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

Una delle tabelle citate da Anibaldi

Il processo di riequilibrio e gli 87 posti letto

Per Anibaldi e la Ternana non c’è dubbio. Ci sono cinque case di cura private nel territorio del Perugino, nessuna in provincia di Terni: «Noi abbiamo sempre sostenuto la necessità di un processo di riequilibrio e dunque ci attendiamo che iter di evidenza pubblica lo garantiscano. Le regioni – il project manager cita sempre le norme – avrebbero necessità di accreditare di più per migliorare la qualità e, in caso di superamento dei posti letto, si procede alla revoca dell’accreditamento in misura proporzionale». Tirato in ballo il piano sanitario regionale preadottato da palazzo Donini, il ‘libro bianco’ di inizio 2021 della Regione in ambito sanitario e, ultimo in ordine di tempo, il documento programmatico per gli investimenti sanitari per una spesa da 132 milioni: è qui che ci sono tutti i dati relativi ai posti letto e le cliniche private. «In Umbria c’è un’offerta ante operam (pre modifiche al 2019) di 2.812 posti letto per acuti divisi tra Usl, ospedali e strutture private, più 449 di lungodegenza per un totale di 3.261. Posti a parametro a garanzia dei 3.7×1.000 abitanti come tetto massimo invalicabile. Nella delibera – ha proseguito Anibaldi – in merito all’accordo di programma della scorsa settimana ci sono posti letto post operam pari a 2.731. Dunque ci sono 87 posti disponibili». Il succo del discorso: «C’è spazio». Dove il discorso clinica – ci sono 100 posti da convenzionare sui 203 complessivi – del progetto può inserirsi. Altra certezza ribadita in via della Bardesca.

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La situazione parcheggi

La copertura in acciaio, la bordata ad Ast e i soldi pubblici

Capitolo copertura metallica: «Sarà in acciaio con ‘sbalzo’ da trenta metri per un totale di 14 mila metri quadrati», ha aggiunto Anibaldi». Con pelle esterna ‘rugosa’ che allude alla leggenda del Thyrus: «Di notte sarà illuminata con giochi di luce» in riferimento ai colori della squadra, il rossoverde. Ed è qui che arriva una bordata inattesa da parte di Tagliavento quando gli viene chiesto del passaggio ad Arvedi e delle possibili interlocuzioni: «Abbiamo avuto approcci con Thyssenkrupp esaustivi e chiarificatori da parte nostra. Allo stesso tempo la loro risposta non è stata significativa come ci aspettavamo: a fronte di una scontistica non ci venivano incontri sulla progettualità. Ci attendevamo una sinergia diversa con un’azienda del posto. Cercheremo di coinvolgere la nuova proprietà per verificare se questa volta c’è volontà di collaborare». Poi ha ripreso la parola Anibaldi per sottolineare un ulteriore concetto: «I soldi pubblici vanno messi sul mercato con evidenze pubbliche, non sono mai state espletate finora in Umbria. Noi non abbiamo alcun tipo di diritto, ma è stato incardinato un processo che legittimamente si pone sul tavolo per poter far decidere in merito alla proposta». Poi un dato statistico: «Nella nostra regione la sanità privata incide all’8% quando il dato medio italiano è del 12%».

L’area per la clinica e il progetto

L’auspicio per la tifoseria e il rischio idraulico

Anibaldi ha riaperto anche il tema tifoseria: «I 18 mila posti sono suddivisi in cinque settore. Magari può portare ad avere delle curve unite». Da notare che nel progetto non c’è la Est (intitolata a Corrado Viciani). Tornando al terreno dove si punta a far sorgere la clinica il project manager ha rassicurato: «La fascia di rischio idraulico c’è ma è formale perché il consorzio Tevere-Nera ha realizzato gli interventi di messa in sicurezza. Tramite il Rup – Piero Giorgini, sponda Comune – abbiamo chiesto un aggiornamento in linea con una delibera di giunta regionale dell’era Lorenzetti: è possibile autorizzare quando c’è un progetto di messa in sicurezza approvato, derogando l’agibilità allo sviluppo dei lavori. In questo caso c’è un’opera già collaudata». Dunque all’apparenza non ci sono problemi.

Tagliavento, Latini e Anibaldi

Latini, la convenzione e la ricandidatura a sindaco

Il sindaco ascolta per un’ora le varie spiegazione e poi viene sollecitato dai giornalisti a dire la sua su un paio di questioni, vale a dire la convenzione per l’attuale Liberati – da ricordare che la squadra continuerà a giocarci mentre si demolisce e ricostruisce nelle diverse fasi – e le dichiarazioni di Tesei e Coletto dei mesi scorsi: «Non so della determina firmata oggi, ma nel cronoprogramma che ci siamo dati è una delle incombenze che ci siamo dati per arrivare all’affidamento dell’impianto dopo la gara pubblica. Sul resto ritengo che occorra rimanere sulle possibilità che le norme ci danno per un’opera di questo genere. Chiaro che sia lo stadio che la clinica sono due momenti importanti per lo sviluppo della città. Un unicum ed un impianto innovativo, l’area ristrutturata nel suo complesso ha valore fondamentale. Pensare di realizzare quella che, non voglio chiamarla ‘città della sport’ (pensiero alle piscine?) Dio ce ne scampi e liberi, è un complesso di strutture sportive sicuramente è una via per riconoscere Terni come città che può offrire molto. Stiamo cercando di dare un’immagine diversa in un percorso amministrativo che abbiamo iniziato e che intendiamo continuare nei prossimi anni. Anche con le occasioni legate al Pnrr. Mi ero dato dei propositi nel 2018 e li ridarò nel 2023». E qui il sindaco viene sollecitato sulla base delle dichiarazioni appena lanciate: «Mi ricandido? Pongo le basi per i progetti». Palla in corner e spuntino per tutti. Negli uffici di palazzo Donini poi si farà sul serio.

I professionisti coinvolti

Diversi i professionisti e le società coinvolte nel progetto definitivo: Proietti Ingegneria srl, S.i.pr.e.c. srl (impianti), studio Granati (urbanizzazione, rilievi), Leonardo Casali (strutture prefabbricate), Paolo Manni (carpenteria metallica), Chiara Crosti (prevenzione incendi), società Geologica srl (geologia), Luca Ciliani (paesaggistica), Alpha Servizi per i beni culturali snc (archeologia), Daniele Bazzarin (verde sportivo), studio Barcaroli (consulenza Piano economico-finanziario) e Dentons Europe/avvocato Giovanni Diotallevi partner (consulenza legale). Del progetto generale, sotto la supervisione di Anibaldi, se ne sono occupati la Baldi Margheriti Associati e la Sintagma srl.

L’auspicio

Diversi i commenti politici sul tema: «Mi auguro che ora la Regione dell’Umbria – il commento di Francesca Maria Ferranti di FI, presidente del consiglio comunale – nell’esaminare il progetto definitivo del nuovo stadio e della clinica privata convenzionata sia rapida come lo scorso maggio il comune di Terni lo è stato nel definire quegli interventi di pubblica utilità. Sono convinto che l’iter del  progetto presentato oggi in comune, la cui approvazione spetta ora alla Regione, sarà seguita con grande attenzione da tutti i gruppi presenti in consiglio comunale in quanto si tratta di opere strategiche per il futuro della città. Il nuovo Liberati è un intervento fondamentale per dotare  Terni di una infrastruttura moderna ed efficente, per completare la riqualificazione di un’area che, con il nuovo palazzetto e le piscine, è interamente dedicata allo sport.  Importante è anche la clinica privata convenzionata nell’ambito di una sanità integrata tra pubblico e privato, una sinergia che al momento a Terni, a differenza di altre città dell’Umbria, manca». Michele Rossi (Terni Civica) parla invece di «una prestigiosa operazione di sviluppo per la nostra città; non solo una importante risposta alle necessità in ambito sportivo ma al tempo stesso la più grande occasione di sviluppo per Terni proveniente da un privato che mai si ricordi in questa nostra città. Quello messo su carta è un polo di grande importanza sia da un punto di vista sociale che economico per l’intera città. Si pensi solo alla attrattivita’ di un impianto del genere in grado di garantire eventi e turismo sportivo veramente da grandi numeri. La Ternana Calcio fin qui fatto la sua parte con grande volontà e capacità. Ora tocca alla politica perseguire con forza e determinazione lo stesso ambizioso obiettivo. È una incredibile sfida – conclude – su cui ci si dovrà misurare, in tempi possibilmente rapidi, con grande responsabilità, correttezza e visione futura. Con il nuovo stadio si gioca anche il futuro di Terni».

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