Ospedale da campo Regione Umbria, due offerte per la fornitura

Covid – Giovedì pomeriggio c’è stato il primo passaggio in vista dell’aggiudicazione: ammissioni con riserva

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di S.F.

Due operatori e altrettante ammissioni con riserva. Questo il numero delle offerte arrivate in Regione Umbria per la maxi gara da 3 milioni di euro: in ballo c’è l’affidamento della fornitura di materiale sanitario utile per l’allestimento dell’ospedale da campo – di proprietà – per l’emergenza Covid-19 e altre situazioni d’emergenziali. Giovedì pomeriggio c’è stata l’apertura al servizio, provveditorato, gare e contratti di via Angeloni. Ad occuparsene in prima battuta sono la dirigente Maria Balsamo e il responsabile del procedimento, Sandro Costantini: seguiranno le consuete verifiche e il via libera per l’approfondimento della documentazione tecnica.

OSPEDALE DA CAMPO, IL CAPITOLATO COMPLETO – DOCUMENTO

Cosa è previsto

In estrema sintesi – si legge nella relazione tecnica – il progetto d’appalto prevede la fornitura delle attrezzature e dei dispositivi sanitari per l’ospedale, «idoneo a gestire sia emergenze di tipo sanitario che di protezione civile in genere». Previsti un totale di 38 posti letto: 12 di terapia intensiva, 16 sub-intensivi/infettivologa ed i restanti 10 per degenze ordinarie. Non è compresa nel servizio la struttura base in quanto già esistente: gli operatori interessati possono presentare integrazioni – ad esempio – o sostituzioni delle attuali superfici campali. Per quel che riguarda le tempistiche si parla di un massimo di 30 giorni – dalla data di ordine – per la consegna completa della fornitura e l’installazione entro 15 giorni. Da ricordare che sul tema si è sviluppato un acceso confronto politico tra la primavera e l’estate, con tanto di inchiesta della Corte dei conti.

LA POLEMICA SULL’OSPEDALE DA CAMPO

La fornitura e i fondi

Nel dettaglio si parla anche di due container preallestiti per 6+6 degenze di terapia intensiva, la trasformazione di due tunnel esistenti per infettivi a pressione negativa, elementi di collegamento tra le tende ed i container, tre padiglioni igienici per persone con disabilità, un container farmacia a temperatura controllata, pavimentazione, interventi di manutenzione e ripristino delle attrezzature logistiche già disponibili, una stazione di sollevamento delle acque nere, impianti di scarico, quattordici gruppi termici, materiale per il reparto sub-intensivo e degenze comuni. «La struttura ospedaliera – viene specificato – proposta dovrà caratterizzarsi altresì, per una sua totale autosufficienza capace di essere spostata con tempestività e pronta per l’emergenza, in sito, con immediatezza. Pertanto la fornitura dovrà anche comprendere un’adeguata dotazione diossigeno, dpi, materiale di consumo, logistico e quanto altro necessario per una autonomia di 30 giorni». Tutto reso possibile dalla donazione di 3 milioni di euro da parte della Banca d’Italia.

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