Shock TerniEnergia: «Stop licenziamenti»

Dopo il repentino cambio al vertice – con l’allontanamento di Piero Manzoni – la Ugl chiede che sia abbandonato anche il piano che prevedeva 66 esuberi

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L’annuncio arrivato nella serata di venerdì: TerniEnergia ha dato il benservito all’ormai ex amministratore delegato Piero Manzoni, potrebbe davvero rappresentare l’inizio di una nuova fase della vita aziendale? Se lo chiedono in molti e c’è già chi chiede che – se questo è l’obiettivo – lo si dimostri subito.

LaUgl «La crisi che interessa TerniEnergia – dice la segreteria dellaUgl chimici di Terni – è una vicenda da noi fin da subito ritenuta preoccupante, soprattutto per le modalità con cui l’ingegnere Manzoni tentava di svolgere il tavolo iniziale. Si tentava. Poche ore fa abbiamo appreso che – durante il consiglio di amministrazione di Terni Energia – a maggioranza è stata approvata la sfiducia all’amministratore delegato dell’azienda. Lo stesso ad che una settimana fa aveva presentato e avviato la procedura del licenziamento collettivo. Misura che aveva coinvolto fin da subito la quasi totalità degli occupati nel sito narnese, un’azione provocatoria nei confronti dei lavoratori che sembrava voler innescare un focolaio che poi sarebbe stato difficilmente governabile e spegnibile. La Ugl,  come già espresso in modo molto chiaro, chiede al nuovo amministratore: il ritiro della procedura di licenziamento collettivo e l’apertura di tutti gli ammortizzatori sociali ritenuti attualmente più idonei. Tali misure, se condivise, ci consentiranno di aprire un tavolo di confronto sulle vere problematiche aziendali e di esaminare il piano industriale già annunciato».

La scelta Di sicuro la data non è casuale. Lunedì prossimo è in programma il secondo confronto – in Confindustria a Terni – tra TerniEnergia e i sindacati, per la questione legata ai 66 licenziamenti annunciati ad agosto dall’azienda e venerdì sera si è conclusa una battaglia interna che, al momento, ha di sicuro uno sconfitto. Ma molto probabilmente anche un vincitore.

Piero Manzoni

Via l’amministratore delegato Con un secco comunicato, infatti, TerniEnergia ha fatto sapere che «il Consiglio di amministrazione ha approvato a maggioranza la sfiducia nei confronti dell’amministratore delegato ingegner Piero Manzoni (in carica da giugno; ndr) , prendendo atto delle dimissioni rassegnate dallo stesso e contestando in toto le motivazioni poste dall’A.D. a fondamento delle proprie dimissioni».

Niente indennità E, tanto per far capire meglio in quali condizioni è maturata la rottura, si chiarisce che «il Consiglio di amministrazione non ritiene che sussistano i presupposti per il riconoscimento di alcuna indennità in favore dello stesso».

Stefano Neri

Le deleghe Il Consiglio ha inoltre «riconfermato le deleghe già conferite ai consiglieri Fabrizio Venturi e Laura Bizzarri, nonché al presidente del Cda Stefano Neri, al fine di assicurare la stabilità e la continuità della governance della Società». 

Cambio di rotta? Sarà proprio Stefano Neri, insomma, a presentarsi – lunedì – al nuovo confronto con i sindacati e non è escluso che in quella sede possa essere comunicata l’intenzione, da parte di TerniEnergia, di riconsiderare i progetti annunciati – ma mai in fondo esplicitati con un piano industriale messo ‘nero su bianco’ – da Piero Manzoni. Lunedì sapremo.

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