Taric Terni, Asm avvisa su potenziale aumento Cittadini furenti, l’Unai sgrida la società

Missiva sul possibile, «consistente incremento della fattura». Nodo condomini non risolto: 19 mila utenze a rischio. Unai: «Amministratori non sono vostri dipendenti»

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La missiva di Asm

C’è un tema che mette costantemente in ‘allarme’ e fa innervosire i cittadini di Terni? Più di uno, ma con ogni probabilità nessuno come la Tariffa rifiuti corrispettiva. Martedì decine di cittadini si sono visti recapitare una missiva di Asm non proprio piacevole: «Da una simulazione effettuata dai nostri uffici, applicando le tariffe attualmente in vigore e considerando l’attuale dotazione di contenitori per il rifiuto indifferenziato di codesto condominio, ci corre l’obbligo di segnalarvi che potenzialmente la sua utenza Taric sarà oggetto di un consistente incremento della fattura rispetto agli anni scorsi». Cittadini sul piede di guerra considerando che le premesse con le quali fu presentata la novità erano ben diverse. Ovvero: «La tariffa ‘puntuale’ potrà incrementare la percentuale di raccolta differenziata perché si responsabilizza il cittadino: in sostanza si premia chi la fa nel giusto modo e si penalizza chi non ci mette troppo impegno». Era il 28 dicembre del 2020. Le cose al momento non stanno andando proprio così. Intanto l’Unai attacca Asm.

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Un’area condominiale per i rifiuti

I consigli di Asm e la realtà

L’incremento – sottolinea Asm – sarà dovuto dall’applicazione della quota variabile aggiuntiva relativa ai conferimenti che eccedono i minimi stabiliti dal regolamento comunale». Dunque la partecipata di palazzo Spada dà tre consigli per evitare l’aumento: «Aumentare la differenziazione dei rifiuti; esporre, a cura del condominio, i contenitori dell’indifferenziato per lo svuotamento il giorno previsto dal calendario solo quando effettivamente pieni; richiederci la riduzione della volumetria dei contenitori dell’indifferenziato, sostituendoli con contenitori più piccoli». Tutto a carico dell’amministratore di condominio. Per ora del meccanismo premiale che avrebbe dovuto favorire chi fa meglio la raccolta differenziata non c’è traccia. Già tra fine 2020 e inizio 2021 il problema principale centrato era quello relativo ai condomini. Così è stato. «Non ci attendiamo di trovare la soluzione ottimale affinché tutti paghino il minimo. Impossibile che tutti stiano sotto il limite. Quello dei 1.000 litri è un tetto ambizioso per premiare chi produce meno», fu spiegato nel marzo 2021. La storia per ora è ben diversa. Asm spiega che i condomini a rischio sono 1.700 per un totale di 19 mila utenze. Ovvero il 50% del totale nel territorio comunale. 

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Rosario Lionetto

L’Unai alza la voce: «Amministratori non sono dipendenti Asm»

All’indomani dell’invio della missiva Asm, è l’Unai – Unione nazionale amministratori contabili – di Terni a prendere posizione: «Premesso che riteniamo doveroso ricercare le modalità – spiega il presidente Rosario Lionetto – che portino a una più sistematica e razionale raccolta dei rifiuti. Premesso che ogni atto lecito e di buon senso che riduca sprechi con relativo esborso eccedente degli utenti va tenuto in conto, ci sentiamo nella condizione di respingere e contestare, non avendo nessuna base giuridica, la pretesa da parte di Asm di delegare l’amministratore di condominio di obblighi a lui non spettanti né attribuiti dalla legge. Ricordiamo che l’amministratore di condominio assolve alla sua funzione su incarico assembleare e il suo mandato, vincolante secondo le norme del codice civile e in base alla L. 220/2012, è volto esclusivamente alla tutela del condominio e delle sue parti comuni (art. 1130 c.c.). Ricordiamo altresi che sarebbe opportuno da parte di Asm e non dell’amministratore, provvedere alla verifica dei codici a barre identificativi dei singoli condomini e che l’amministratore non risulta essere un dipendente dell’azienda speciale multiservizi, la quale espleta una funzione pubblica e, in quanto tale, obbligatoria. Ci preme ricordare che l’amministratore non supplisce agli obblighi che spettano a Asm, non si erge a sceriffo nei confronti dei condomini e non ha la funzione di vigile che può comminare sanzioni, compito questo di esclusiva spettanza di enti pubblici o delegati. Ricordiamo che non è l’amministratore a dover rappresentare il condomino nella specifica fattispecie, che Asm ha l’obbligo di rispondere a ogni condomino in quanto la raccolta dei rifiuti è rivolta al singolo cittadino e di esclusiva spettanza comunale. Capiamo che in tale momento storico assumersi la responsabilità di un aumento sostanziale delle tariffe comporta malessere difficilmente digeribile ed è per questo che suggeriamo a Asm di attivarsi in maniera tale da colpire, in modo efficace, il cittadino che non esplica adeguatamente alla raccolta differenziata ricordando che la tassa sui rifiuti, in quanto tale, è intestata e pagata dal singolo contribuente e non dal condominio. Capiamo le difficolta nelle quali può trovarsi Asm nella gestione delle comunicazioni da parte dei cittadini ma teniamo a sottolineare che sarebbe anche ora di dare un taglio allo spiacevolissimo malcostume di chi, in Asm, debitamente interpellato risponde che è compito dell’amministratore. Invitiamo pertanto Asm Terni a compiere gli atti a lui spettanti con spirito di collaborazione ma non certo nella convinzione che spetti a altri ciò che invece Asm stessa dovrebbe fare». Acque agitate e nemmeno poco.

Federconsumatori Terni: «Confronto serio per consentire ai cittadini di vivere»

Forti perplessità giungono anche da Federconsumatori Terni: «Come se non bastassero gli aumenti sconsiderati del costo dei carburanti e dei beni energetici, stanno arrivando in questi giorni ai cittadini di Terni le lettere dell’Asm che, dopo simulazioni (almeno così recita la lettera), prevede il rischio di aumento dei costi per chi vive nei condomini. La lettera, che tra le righe ha anche un atteggiamento minatorio – spiega l’associazione – dispensa consigli su come adottare alcuni accorgimenti per non vedere aumentata la tariffa stessa. Ma il tutto ci lascia molto perplessi, se consideriamo che Terni è la seconda città del nostro paese per costo della tassa sui rifiuti e che le famiglie stanno sopportando aumenti in tutti i settori. Mai come quest’anno infatti le stime degli aumenti per l’anno alle porte saranno amare per i cittadini. L’osservatorio nazionale Federconsumatori ha calcolato un impatto dei rincari sui conti delle famiglie di 1.228,80 euro annui. Un andamento al rialzo trainato dall’aumento dei costi dei beni energetici, che incidono fortemente su trasporti e produzione. Il rialzo del costo di energia elettrica e gas si stima durerà almeno fino al secondo trimestre del 2022, pesando in maniera notevole sui costi delle famiglie. In forte rialzo anche il settore alimentare su cui, oltre all’aumento dei costi di produzione e trasporto, incidono anche le forti tensioni sul mercato delle materie prime ed i maggiori costi degli imballaggi, senza considerare il rincaro dei mangimi e dei concimi che faranno sentire il proprio peso soprattutto nel corso del prossimo anno. Non mancano all’appello gli aumenti nel settore del credito, con un rialzo dei costi dei conti correnti, da parte di alcuni istituti, soprattutto per i giovani. Preoccupano, infine, gli aumenti nel settore sanitario, che si aggiungono a quelli notevoli già registrati lo scorso anno, dovuti principalmente al ricorso alla sanità privata per visite, prestazioni ed esami. Per queste ragioni – conclude Federconsumatori Terni – chiediamo ad Asm e alle istituzioni di avviare un confronto serio con le associazioni dei consumatori per cercare le soluzioni che garantiscano ai cittadini di sopravvivere».

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«Rivedere le linee guida»

Sponda politica è Alessandro Gentiletti di Senso Civico a lanciare l’invito: «Le missive che stanno ricevendo vari condomini da Asm sul possibile aumento di tariffe rischiano di sortire l’effetto contrario rispetto a quello sperato dall’amministrazione e di esasperare ancora di più i rapporti di vicinato fra condomini che differenziano correttamente i rifiuti e quelli che non lo fanno. L’attuale sistema di tariffazione condominiale è iniquo, penalizza le buone prassi e scarica sui cittadini virtuosi, la stragrande maggioranza della popolazione, le inadempienze e gli errori di coloro che ancora non sono pronti a questo sistema di raccolta e tassazione. Alcune associazioni di condominio avevano chiesto all’amministrazione di ponderare bene prima di intraprendere frettolosamente strade propagandistiche e penalizzanti. Avevamo chiesto di investire e implementare sul sistema di raccolta, dotando Asm di quanto necessario perché si potesse realizzare una raccolta porta a porta e personale anche nei condomini ancora nn attrezzati. Purtroppo come sempre non siamo stati ascoltati. I ternani hanno dimostrato da sempre grande maturità e capacità nella raccolta differenziata, raggiungendo percentuali elevate. Anche Asm a tal proposito è un’esperienza virtuosa che ha favorito il riciclo e la differenziazione e merita di essere messa in condizione dall’amministrazione delle risorse e degli investimenti necessari. Pensare ad aumenti di tariffe, che ricadranno su una città già provata, in questo momento storico è assurdo ed è necessario intervenire perché non accada. In questo senso chiedo all’amministrazione di rivedere le linee guida e il regolamento della tariffa corrispettiva, coinvolgendo tutti gli attori del territorio ed incentivando con determinazione l’economia circolare. Occorrerà audire nelle commissioni competenti i rappresentanti di Asm e delle associazioni condominiali e insieme studiare la soluzione perché i ternani non si trovino a dover pagare ingiusti aumenti delle tariffe, a partire dalla fornitura di adeguati strumenti per consentire pienamente la raccolta porta a porta – conclude – e nominale di ogni singolo condomino».

M5s: «Prepotenza della giunta Latini sulla Taric»

Anche il gruppo consiliare del M5s in Comune va all’attacco: «Quando la politica nei palazzi non vuole ascoltare, i cittadini devono far sentire la propria voce. Come MoVimento 5 Stelle siamo convinti che dinanzi alla prepotenza con cui la giunta Latini sta portando avanti la questione Taric, le forze di minoranza siano chiamate ad alzare l’asticella del confronto. Una necessità che crediamo unisca tutte le forze politiche con cui abbiamo condiviso mesi di battaglie contro una delibera folle, voluta da una maggioranza compatta e forte dei propri numeri, oltre che dalla bramosia di mettere le mani in tasca ai cittadini. In queste ore siamo stati letteralmente tempestati di richieste di supporto da parte di famiglie e imprese che faticano a comprendere come sia possibile che stiano arrivando salassi del genere. Una città dove la tassa dei rifiuti supera del 27% la media nazionale – osservano i consiglieri pentastellati – in un momento storico in cui la gente deve decidere se pagare le bollette, curarsi o fare la spesa. Con la tariffazione puntuale i cittadini avrebbero dovuto essere incentivati a produrre meno rifiuti e a pagare di meno per la raccolta differenziata ma il meccanismo perverso ideato dalla giunta Latini è riuscito a produrre l’effetto opposto, colpendo duramente imprese, condomini e periferie con calcoli basati su parametri penalizzanti per gli utenti. Una delibera a cui ci siamo opposti con fermezza, consumata nell’nnesimo consiglio comunale online durante l’emergenza Covid».

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