Tariffa rifiuti Terni, aumento 6,06%: ok anche in consiglio

Niente proroga per l’approvazione Pef al 31 luglio e via libera dopo il confronto in commissione. Non senza polemiche. Tutte le agevolazioni

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Un via libera con polemica in III° commissione a Terni per il Piano economico-finanziario 2021 e la tariffa rifiuti corrispettiva, al debutto: sul tavolo le varie agevolazioni messe in campo dall’amministrazione e l’incremento generale rispetto al Pef 2019 del 6,06%. «Povere famiglie ternane, si ritroveranno degli aumenti», l’esposizione del consigliere Valdimiro Orsini. L’assessore Orlando Masselli non ha lasciato cadere: «Può darsi, ma se ci spostiamo fuori dal nostro ambito territoriale di riferimento – citata Spoleto – ci sono tariffe del 30% più alte ed un servizio peggiore. Senza l’inserimento dei nostri fondi l’aumento sarebbe stato superiore. Poveri noi amministratori: se c’è qualcuno più bravo si faccia avanti». Solo una piccola parte di una discussione su un argomento molto tecnico e spinoso. L’atto mercoledì pomeriggio è poi passato in consiglio con 18 voti favorevoli, 11 contrari e 1 astenuto: niente proroga al 31 luglio – era attesa in mattinata, ma non c’è nulla di formale – e inevitabile semaforo verde.

Piano rifiuti, ok Auri: «Aumenti tariffari». Il doppio allarme

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IL REGOLAMENTO TARIC TERNI (.PDF)

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Il Pef 2021 complessivo e l’attesa proroga 

Il dato base è l’incremento del 6,06% del Pef 2021 rispetto a due anni fa – così è previsto nel calcolo – con una cifra finale superiore ai 20 milioni di euro (tetto ai costi ammissibili, senza l’applicazione il totale dei costi efficienti sfiora invece i 25 milioni di euro). In maggior misura riguarda la parte variabile (oltre 11 milioni). Una corsa contro il tempo per gli uffici comunali – direzione ambiente e attività finanziarie – per chiudere la quadra considerando che il Pef dall’Auri è arrivato la scorsa settimana e, con la normativa attuale, l’approvazione in consiglio deve arrivare entro mercoledì 30 giugno. Domani. Ed è per questo che si attende il decreto – l’atto a quel punto sarebbe ritirato – per la proroga. Al contempo il confronto si è sviluppato. Il 58% è carico delle utenze domestiche ed il restante 42% per quelle non domestiche.

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Orlando Masselli

Accantonamento e agevolazioni

Masselli ha esposto l’atto puntando in particolar modo sulle agevolazioni per tentare di impattare meno sui costi delle famiglie. La ripartizione tariffaria – in primis – segue i criteri stabiliti dal regolamento Taric approvato il 30 dicembre 2020: c’è un dato migliorativo, ovvero la riduzione per le utenze domestiche con unico occupante per un 30%. «Abbiamo accantonato 1 milione e 8 mila euro, Iva compresa, che consente di pagare quota parte del Comune per l’applicazione del calcolo Mtr. Sarebbe andata ad incidere sulle tasche dei cittadini per via dei conguagli approvati negli scorsi consigli comunali». C’è poi l’aspetto legato alle utenze non domestiche colpite da chiusure o restrizioni a causa del Covid (attività commerciali, ad esempio): ci sono 1 milione 314 mila euro di fondi statali – lo ha già comunicato agli enti l’Ifel, l’Istituto per la finanza e l’economia locale – a disposizione ai quali si vanno ad aggiungere 250 mila euro di finanziamento comunale destinati a «coloro che non rientreranno nell’ambito della normativa statale», ha sottolineato l’assessore. Gli esclusi in definitiva. Spazio poi alle famiglie disagiate e utenti con gravi disabilità 2020: «Ci sono 234 mila euro in questo caso con ulteriori fondi di bilancio da capitoli della direzione welfare». Una quota proveniente dal fondo di solidarietà alimentare per 461.048 euro. Infine focus sulle utenze scolastiche comunali in merito allo smaltimento dei rifiuti: lo stanziamento è di 89.672 mila euro grazie al contributo Miur. Il totale supera i 2 milioni di euro: «Tutto ciò incide in maniera positiva sulla tariffa. Riteniamo di aver fatto tutto il possibile considerate le condizioni i disagio cui versano i cittadini e l’amministrazione. Un buon documento».

Valdimiro Orsini

Le richieste e l’accusa

A chiedere delucidazioni sono stati il capogruppo M5S Federico Pasculli, Valdimiro Orsini – fresco di passaggio ‘ufficiale’ a Coraggio Italia -, Alessandro Gentiletti di Senso Civico e Tiziana De Angelis del Pd: mirino sulla rimodulazione annunciata negli anni passati delle tariffe per specifiche categorie (istituti bancari, centri commerciali ecc.), la provenienza dei contributi per gli sgravi, l’aumento Taric sull’indifferenziato, la sottrazione dei fondi dall’ambito del welfare e le utenze scolastiche: «Si può agire sul costo fisso della raccolta e questo non può scompaginare il variabile», è stato specificato. «E i 250 mila euro vengono presi dai fondi per l’emergenza Covid, non da quelli per la povertà. Sono per utenze colpite dal coronavirus». Il più incisivo è Orsini: «Le famiglie si ritroveranno con un aumento di oltre il 6% e nel 2022 avranno un conguaglio per lo smaltimento dell’indifferenziato. Un meccanismo infernale, la responsabilità non è solo del Comune ma anche dell’Auri».

Il tecnico Grigioni e la simulazione

Il dirigente all’ambiente di palazzo Spada è il più ferrato in materia insieme alla funzionaria della direzione attività finanziarie Giulia Scosta: «Perché non si prevedono riduzioni – 30% – per le altre categorie come accade con i monoparentali? Quello che viene recuperato va ripartito e va fatta una simulazione in tal senso. Purtroppo la ristrettezza dei tempi non ci ha consentito di affinare il modello di simulazione. Con la proroga potremmo farlo per ricalibrare le modifiche». Niente da fare. La III° commissione approva con cinque voti favorevoli, un contrario e due astenuti. Nella giornata odierna l’ok del consiglio. Le modifiche al regolamento saranno operative.

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