Terni, Taric e dubbi: confronto in arrivo per nodo condomini

Nuove delucidazioni da parte dell’Asm sulla nuova Tariffa rifiuti corrispettiva: prima emissione fattura in arrivo. Barbanera: «1.000 litri/annui? Impossibile che tutti stiano sotto»

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Il passaggio dalla Tari alla Tariffa rifiuti corrrispettiva, le difficoltà della transizione e il recepimento dei cittadini. Dopo le polemiche sui conguagli 2020, il ‘taglio’ del bonus agevolazioni ed i timori per la novità che riguarda il territorio Ternano, mercoledì l’Asm ha organizzato un appuntamento per dare ulteriori delucidazioni sul tema: è in arrivo l’emissione della prima fattura da parte della partecipata del Comune con scadenza a marzo. Tuttavia non è da escludere uno slittamento di un paio di settimane. Resta aperto il confronto sulla gestione per i condomini.

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La conferenza

Rate Taric e fatturazione 

Partiamo dal concreto, i pagamenti della nuova Taric. A spiegare ciò che accadrà in merito al piano di fatturazione è stato Fabio Paoletti di Asm, responsabile dello specifico ufficio per l’elaborazione dei documenti: «Previsto per il 2021 la prima emissione nel mese di marzo con scadenza il 15. Vediamo se riusciamo a rispettarla, eventualmente potrà slittare di un paio di settimane. Le altre due rate avranno scadenza il 15/31 maggio e 15/31 luglio: come sempre c’è anche la possibilità di pagare in un’unica soluzione. Non sono ancora disponibili le tariffe del 2021 e dunque la prima rata sarà molto simile a quella dello scorso anno Tari. Una volta che le avremo si farà al 31 di ottobre una fatturazione di conguaglio inserendo la quota variabile dei conferimenti minimi». Presente Chiara Pulcini in rappresentanza di Cosp, che serve 14 dei 18 Comuni (su 31 dell’intero ambito Ternano).

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L’equità sociale

In precedenza era stato il direttore generale Stefano Tirinzi a ribadire un paio di concetti già espressi nelle scorse settimane: «Ci complica il lavoro questo passaggio ma speriamo porti buoni risultati, con il consolidamento di quelli già ottenuti con il porta a porta. Si risponde ad un criterio di equità sociale: chi produce di più, paga di più rispetto a chi ha un comportamento virtuoso. Insieme agli altri stakeholder coinvolti pensiamo di poter superare le inevitabili difficoltà che si hanno in questa fase. Ricordo che la modifica coinvolge molti comuni, un’estensione così grande non c’è in Italia». Poi ci ha pensato Carlo Barbanera ad entrare più nel dettaglio tecnico.

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Le misurazioni ed il tetto dei 1.000 litri/anno 

L’ingegnere Barbanera, capo ufficio logistica Sia dell’Asm, in primis ha sottolineato che il «cambiamento è amministrativo perché siamo noi ad emettere fattura. In questo primo anno stiamo effettuando le misurazioni dei conferimenti effettuati attraverso mastelli, bidoni e contenitori in dotazione – con etichette elettroniche -, c’è un codice abbinato all’utenza. Poi nel 2022 ci sarà un riversamento con l’effettiva compensazione: la bolletta diventerà più equa in quanto chi produce meno indifferenziata e fa meglio la raccolta pagherà di meno. Siamo al 74% al momento, un buon risultato, ma è possibile aumentare di qualche punto percentuale. Nel regolamento Taric – ha aggiunto – si parla di 1.000 litri l’anno di indifferenziato come quota base entro i quali non scatta la quota variabile aggiuntiva. Chiaro, non tutti ci rientreranno». Lui stesso non ci riuscirà, come ha dichiarato nel corso della conferenza.

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La quadra su questo aspetto è ancora da trovare: «Siamo partiti – il flashback di Barbanera – da una situazione dove non era ottimale realizzare il porta a porta nei condomini. Come nel centro storico ad esempio, dove abbiamo fornito i mastelli. Altri non avevano un ‘vano’ rifiuti adeguato. O non c’era proprio. Complicato anche il posizionamento dei contenitori perché spesso mancava lo spazio idoneo. Far esporre il contenitore lungo le strade per lo svuotamento, come succede in altre città, significava costringere ogni condominio a dotarsi di una persona per fare il servizio: sarebbe stato un costo inaccettabile per loro e ci siamo adeguati». Si arriva al presente: «Con la Taric c’è la ripartizione per nucleo familiare e si fa il calcolo sui ‘litraggi’ in esposizione. Il problema è dire ‘lo dobbiamo svuotare o meno’?. Il dibattito è ancora aperto ed a breve ci sarà un confronto con gli amministratori. Alcuni condomini sono già a posto perché hanno una dotazione limitata e rientrano facilmente nella fascia minima. Continuiamo a lavorare su questo aspetto. Non ci attendiao di trovare la soluzione ottimale affinché tutti paghino il minimo. Impossibile che tutti stiano sotto il limite. Quello dei 1.000 litri è un tetto ambizioso per premiare chi produce meno».

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Stefano Tirinzi

Tari, Taric, conguagli: la confusione

C’è una certezza. In avvio di 2021 molti cittadini si sono innervositi – di nuovo – il ‘taglio’ delle agevolazioni: «La sovrapposizione tra Tari e Taric si è creata perché il nuovo regime è coinciso con il conguaglio 2020 della Tari. E riguardava il Comune. Su ciò ha parlato l’assessore Masselli. Noi abbiamo preso atto delle loro disposizioni e inviato la sospensiva. Altro non ci compete, ora inizieremo la fatturazione a marzo. Il 10% di cui si è parlato è quello che mancava a comporre l’emissione della Tari 2020: si deve pagare, non ci sono altre questioni. Invece chi ha ricevuto la lettera di sospensione deve attendere il nuovo provvedimento del Comune (60 giorni di tempo a disposizione)».

Contenitori, scambi e ottimizzazione

È sempre Barbanera poi a tirare in ballo un altro argomento: «ll nostro contenitore di fatto è un contatore. Il problema è che sono mobili e da quando li abbiamo distribuiti nel 2015 sono stati spostati, scambiati. In qualche caso spariti. Stiamo dicendo una cosa fondamentale: ognuno deve controllare che abbia il suo mastello, sui condomini è più facile verificare. Non tutti hanno l’abitudine di scriverci il nome della famiglia. Faremo richiesta affinché si faccia attenzione al codice della matricola: se ci sono disparità rispetto alla nostra banca dati possiamo agire. Un lavoro complicato». Quindi un ulteriore passaggio: «Bisogna ottimizzare l’esposizione. Che sia posizionato quando è ben pieno e non mezzo vuoto. Il singolo mastello, anche se con un solo spillo dentro, lo svuotiamo perché comunque si manifesta la volontà che venga fatto». Sandro Sidori – ufficio controllo di gestioen dei piani finanziari Asm – ha specificato che il semaforo verde alla Taric riguarda l’80% della popolazione di tutto l’ambito: «Dei comuni popolosi solo Orvieto è rimasto alla Tari».

«Gli altri sono alla finestra»

Barbanera sulle adesioni ha voluto dire la sua: «L’indifferenziato costa tantissimo, 210 euro a tonnellata considerando tutte le operazioni. Fino all’arrivo in discarica ad Orvieto: si sta esaurendo e non c’è un piano B. Né possiamo pensare di fare un inceneritore. La Taric è un incentivo a fare una miglior raccolta. In 18 su 31 comuni hanno deliberato, gli altri sono alla finestra: lo vogliono fare in un momento diverso e questa è la strada giusta. Non solo il Covid-19, anche l’Arera ci ha messo del suo e ha indotto qualcuno a non fare il passaggio adesso». L’ingegnere Asm in chiusura coinvolge anche la Svizzera: «Da loro funziona perché chi fa male la raccolta va in galera. Noi abbiamo una cultura diversa: non si può punire in questo modo perché, magari, si sbaglia l’orario di conferimento. Si sta lavorando sulla responsabilizzazione di tutti. L’impegno è tanto e c’è molto da migliorare».

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