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Home » Teatro Verdi di Terni: «Si riparte da zero»

Teatro Verdi di Terni: «Si riparte da zero»

di Simone Francioli
4 Agosto 2017
in Apertura 5, Attualità, Politica
Tempo di lettura: 5 minuti di lettura
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La motivazione è pesante: «L’amministrazione comunale ha deciso di avviare un nuovo percorso perché il progetto redatto all’esterno non ci soddisfa. La struttura non sarebbe sicura più di quanto non lo sia oggi. Mercoledì, quindi, la giunta revocherà l’affidamento alla ditta incaricata dei lavori». L’annuncio lo ha dato l’assessore Sandro Corradi e la saga del teatro Verdi di Terni si arricchisce così di un nuovo episodio, destinato a provocarne altri. Anche pesanti, perché non è escluso che con la ditta Giovannini – a cui sarà revocato l’incarico – possa aprirsi un contenzioso economico.

Il Verdi

Teatro nuovo L’idea che frulla per la testa dell’amministrazione comunale è – in estrema sintesi – questa: si buttano via tutte le carte presentate e si ricomincia da capo: «Un progetto nuovo, che partendo da poche ma decisive indicazioni, porti a realizzare un teatro nuovo, che conservi la facciata e il prònao, che rispetti i vincoli urbanistici e che garantisca almeno 800 posti». Fare un teatro, ha spiegato Corradi, «prevede un costo finale stimato in 6 mila euro a posto e questo ci porta a pensare che con un investimenti complessivo di sei-sette milioni di euro (contro i quasi 13 di cui si era arrivati  parlare per la ristrutturazione; ndr) si possa fare tutto».

I soldi Certo, resta comunque il ‘piccolo’ problema di dove trovare i soldi, visto che «al momento abbiamo 2,9 milioni a disposizione (1,4 del Comune e 1,5 della Regione; ndr) – ha detto l’assessore – ma sono certo che entro il 2018 saremo in grado di iniziare i lavori». In effetti, dopo il «concorso di progettazione internazionale» che si intende fare, con quei soldi si potrebbe effettivamente iniziare a lavorare. Poi – o meglio, nel frattempo – si dovranno però trovare gli altri quattrini.

Sandro Corradi e Leopoldo Di Girolamo

Fontana di piazza Tacito Ma l’assessore – per l’occasione affiancato dal sindaco Di Girolamo, che ha spiegato che «il lavoro che Corradi sta svolgendo è davvero importante e diventa uno degli assi portanti del lavoro dell’intera amministrazione» – ha spaziato su tutto il fronte dei lavori pubblici in corso e, soprattutto, da fare. A partire dalla fontana di piazza Tacito.

I mosaici

Il progetto A luglio, ha spiegato Corradi, «gli uffici comunali hanno completato il progetto definitivo e la giunta ha deliberato il bando per la progettazione esecutiva del distacco dei mosaici esistenti e del posizionamento di quelli nuovi. Entro la fine dell’anno contiamo di poter affidare i lavori, che presumibilmente inizieranno nella seconda parte del 2018». 

Il ruolo di Ast Alla multinazionale verrà chiesto «di contribuire alle spese per la rimozione dei mosaici e a costruire insieme un percorso che potrebbe portare alla conservazione degli stessi, magari nel nascituro parco di vocabolo Valle».

Il dislivello

Ponte Marattana Anche qui, inversione di rotta: «Pensare ad un nuovo ponte sulla bretella Gabelletta-Maratta – ha detto l’assessore – resta il nostro obiettivo, ma questo progetto ci bloccava per almeno un anno». E quindi, in accordo con Anas, «utilizzeremo il vecchio – con un raccordo per eliminare il dislivello che abbiamo registrato – per aprire finalmente l’intero percorso di collegamento. Con i soldi che risparmieremo potremo bandire, successivamente, la gara per il nuovo viadotto»

La passerella

Passerella stazione I lavori per il montaggio degli ‘smorzatori’ delle vibrazioni – a causa dei quali la passerella della stazione non è ancora utilizzabile, «sono stati ultimati proprio venerdì mattina e adesso è tutto pronto». Cioè, quasi, perché adesso è indispensabile stipulare «i contratti di gestione per gli ascensori e la videosorveglianza (senza i quali il ponte resterà comunque chiuso: ndr), ma siamo ottimisti e pensiamo di poterli stipulare entro settembre, così da aprire effettivamente la passerella entro il mese di ottobre». Il sindaco aveva chiesto «di accelerare e provare ad aprire  è intervenuto Di Girolamo – in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico», ma la cosa è difficile da realizzare.

Verde pubblico «La giunta – hanno ricordato Di Girolamo e Corradi – ha approvato il progetto per la gestione integrata ed ha previsto di fare ricorso ad una gara europea per l’assegnazione dei lavori». Un bando da un milione e mezzo – della durata di due anni più l’opzione per il terzo – che non prevede il vincolo della territorialità. «Non ci sarà nemmeno la clausola relativa alle persone svantaggiate, ma si farà rigoroso riferimento al nuovo codice degli appalti. La gara sarà bandita entro agosto». E nel frattempo? «Abbiamo a disposizione 250 mila euro per i lavori che svolge Afor». 

L’area dove sorgerà il palasport

Palasport Confermato che sono due le imprese che si sono fatte avanti con offerte tecniche ed economiche per la realizzazione del Palasport, che dovrebbero essere dettagliate entro il 4 settembre, «ma non è escluso – ha detto Corradi – che si possa pensare alla concessione di una proroga, comunque breve, per permettere loro di dettagliare meglio le proposte. Ma siamo intenzionati ad affidare i lavori tra dicembre di quest’anno e gennaio del 2018».

Il presidio del 16 giugno

Santa Maria Maddalena L’assessore liquida i problemi con una battuta veloce: «I lavori da fare, da parte delle ditte costruttrici, valgono poche migliaia di euro. Il progetto lo abbiamo già approvato ed abbiamo anche stipulato un accordo con Sii, che prenderà in carico le reti, ma se le imprese non fanno i lavori non è colpa nostra. Noi possiamo solo dire che appena quei piccoli lavori saranno ultimati concederemo l’abitabilità».

Il parco

Cardeto Per il parco ‘Galigani’, invece, l’assessore non è stato in grado di dare notizie incoraggianti: «La situazione è molto ingarbugliata – si è limitato a dire – e al momento risulta bloccata». I problemi dell’impresa impegnata nei lavori sono grossi e l’aumento dell’impegno economico riscontrato in corso d’opera non aiuta. Ma stando così le cose, l’impressione è che si stia espando ad una soluzione drastica.

La ‘Carducci’ di borgo Rivo

Scuole Entro agosto 2018 «dovremo fornire tutti i dati relativi alle condizioni di sicurezza nella scuole ternane, ma su 63 edifici cittadini che le ospitano – ha spiegato Sandro Corradi – ne abbiamo già monitorati 36 e non sono emerse situazioni di pericolo sismico». Una ditta ternana si è fatta avanti per sponsorizzare i piccoli lavori di ordinaria manutenzione e «le interlocuzioni sono in corso». 

L’ex Gruber

Bando periferie Entro dicembre «sarà pronto il progetto esecutivo – ha garantito l’assessore – perché a settembre firmeremo la convenzione con la Presidenza del Consiglio e potremo avviare la fase operativa del progetto, che prevede 13,8 milioni di investimenti, dei quali 10,5 saranno rappresentati dal finanziamento statale».  

Libro dei sogni o storia vera? Insomma, a sentir dire dire tutto questo all’assessore ai lavori pubblici del Comune – con il supporto del sindaco – si immagina già una terni che – nel 2018, e per gli anni a seguire – sarà praticamente tutta un cantiere. Se andrà davvero così, non dovremo aspettare troppo per saperlo.

 

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