Si sa, all’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche piace parlare. Sia de visu che via social, dove è molto attivo con il suo profilo – non quello istituzionale, perché c’è anche quello – facebook: in particolar modo nelle ultime settimane risponde con una certa frequenza a quei tifosi che gli chiedono delucidazioni su stadio ‘Liberati’, effettiva possibilità di vendita del bene e tutto ciò che ne consegue, anche con commenti personali sul cammino rossoverde nel campionato di serie C. L’ultima puntata riguarda il famigerato ‘Ternanello’, sul quale in realtà c’è stato il passo indietro della società di via della Bardesca da tempo.
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI TERNANA: A BILANCIO TERRENO – STIMA – DA OLTRE 4 MILIONI DI EURO
Il progetto arenato e il diritto di superficie
Si parla dell’area in strada Santa Filomena sul quale doveva nascere il centro sportivo per le giovanili. Sul bilancio della società il valore – trattasi di una stima – per il terreno è fissato in 4 milioni 643 mila euro. Melasecche, a precisa richiesta, sintetizza la situazione attuale: «L’attuale proprietà è della Ternana Calcio come risulta dalle visure catastali, ma la delibera di consiglio comunale 108 del 26 marzo 2014 prevede il trasferimento della stessa al Comune con contemporanea concessione alla Ternana della stessa per 34 anni in diritto di superficie (rinnovabili tacitamente ai fini di ottenere il finanziamento del Credito sportivo) con la possibilità di realizzare due campi di calcio in sintetico, le tribune, spogliatoi, una palazzina per la foresteria ed i parcheggi, oltre a tutti gli spazi verdi. Poichè – prosegue l’assessore – si trovava in riva al Nera era stato chiesto anche la realizzazione di un ponte leggero ciclopedonale che la collegasse direttamente con l’area del ‘Liberati’, ma quest’ultima opera era stata rinviata a data da destinarsi. L’intera vicenda fu trattata con l’allora presidente Francesco Zadotti». Ranucci nel 2017 disse che il progetto interessava e si sarebbe fatto, poi lo stallo: «Ha dichiarato nell’ultimo incontro con me che l’attuale proprietà non è interessata a sviluppare quel progetto, la cui previsione urbanistica su quell’area – votata dal consiglio – rimane tutta».
26 OTTOBRE 2017, L’EX PRESIDENTE RANUCCI: «‘TERNANELLO’ SI FARÀ» – VIDEO
La ‘trattativa’ su facebook
Una risposta tira l’altra e dunque Melasecche, per l’ennesima volta, tira in ballo i risultati sportivi per lanciare il messaggio. In sostanza Stefano Bandecchi deve in primis pensare alle performance della squadra, poi magari si potrà parlare dell’acquisizione – o della concessione per tot. numero di anni, comunque sia serve il bando – dell’area di viale dello Stadio: «Alcuni tifosi, accecati dalla voglia di sbarazzarsi del glorioso ‘Liberati’ (come se fosse loro e non di 110 mila ternani) danno giudizi da bar. Il Comune è un ente pubblico – ribadisce – ed è soggetto alla legge, quindi a procedure precise per quanto riguarda l’alienazione di aree e di strutture proprie. Le scelte politiche, quelle discrezionali, competono al sindaco ed alla giunta ma quella di alienare un immobile, soprattutto di quella importanza spetta a tutto il consiglio comunale che deve votare, alla luce del sole e sotto la propria responsabilità, qualsiasi operazione straordinaria che riguarda l’eventuale cessione del Liberati. Qualsiasi operazione di alienazione che venisse fatta per un valore inferiore a quello di perizia, a maggior ragione in un comune disastrato e portato al dissesto, se effettuata per favorire un privato qualsiasi, sarebbe soggetta alla verifica della Corte dei Conti che chiederebbe agli amministratori di risarcire di tasca propria il danno erariale subito dall’ente». Ecco, la perizia: per ora non risulta nessun incarico ufficiale per i tecnici comunali (solo fatte stime sull’ordine di grandezza con ampio margine di revisione, nulla di più), poi si vedrà. Inoltre – sempre che si faccia – potrebbe entrare in gioco anche il tribunale – per un giudizio di ‘terza parte’ – con la nomina di consulente tecnico d’ufficio per dare una valutazione dell’area.
1° DICEMBRE 2016, L’EX AU SIMONE LONGARINI: «STOP ‘TERNANELLO’»
La critica per i risultati sportivi: «Non credo faccia piacere stare sotto al Gubbio»
Infine l’assessore punge in merito al posizionamento della Ternana: «Non credo di dire bestemmie – replica nel gruppo Solo le Fere – nel sostenere tuttavia che il primo problema di una società di calcio sarebbe quello di conseguire risultati positivi in campo partecipando alla serie che una città merita per la propria importanza e livello. La B per Terni è quella standard, con legittime aspirazioni verso il livello superiore come la storia insegna e non credo che faccia piacere vedere le Fere ritrovarsi sotto i cugini di Gubbio in una serie inferiore. Altra osservazione legittima: di Liberati ne abbiamo uno solo per cui, una volta venduto lo stadio, se l’attuale proprietà decidesse di andarsene da Terni potrebbe farne ciò che vuole. Questo scenario nel mondo del calcio non è un’eccezione ma la regola. Tutti coloro che si sperticano adesso per la vendita a buon mercato cosa direbbero poi? Pagherebbero di tasca loro?’ Invito quindi a giudizi seri nell’interesse della città tutta, unico obiettivo per il quale mi sono candidato ed eletto. Quanto alla manutenzione c’è un contratto in essere che regola i rapporti economici fra Comune e Ternana Calcio. Basta leggerla. Dividerci su concetti così elementari non serve, né alla città né ai tifosi».
Il Consiglio federale Figc: l’invito di Ghirelli a Sibilia
Nel contempo martedì mattina a Roma si è svolto il Consiglio federale Figc, durante il quale si è discusso anche del regolamento playoff e playoyt della Lega Pro: «È stato un campionato terribile, penalizzante per i nostri club. Io sono perché – la nota del presidente della terza serie italiana – si lenisca la situazione, si decidano le riammissioni dei club virtuosi di Lega Pro che retrocederanno. L’unico che può decidere in tal senso e darci luce verde è il presidente della Lnd, Cosimo Sibilia. Se accedesse a tale proposta avrebbe la nostra riconoscenza a vita: so che su queste tematiche si discetta in convivi e incontri, l’unico vero problema è che non si dice come veramente si possa decidere. Io l’ho fatto». Arriverà il ‘no’ del dirigente campano poco dopo. Il numero uno della Federazione ha invece ufficializzato il nuovo regolamento per la post season: «Sostituisce quello approvato in precedenza, tenuto conto dell’esclusione delle società Pro Piacenza e Matera. Rimodula la formula dei play out per i gironi A e C e stabilisce che le retrocessioni al campionato di Serie D sono ridotte da 9 a 5». Gruppo B escluso, tutto immutato.