Terni, Acea non molla per l’inceneritore

Istanza Via per estensione tipologie rifiuti da bruciare: la multiutility replica alle osservazioni della Usl su Studio Sentieri e Valutazione di impatto sanitario

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di S.F.

Osservazioni e repliche sui dettagli del progetto, proseguono gli scambi comunicativi in merito al procedimento Via – Valutazione di impatto ambientale – per la volontà di procedere con l’estensione delle tipologie di rifiuti non pericolosi da bruciare nell’impianto di via Ratini: Acea torna a farsi sentire per rispondere alle sollecitazioni della Usl Umbria 2 e ribadire alcuni concetti già noti, aggiungendo alcuni dati legati alla Vis. Si attende ancora la nomina del comitato tecnico per continuare con l’iter dopo i pareri negativi dei Comuni (Terni, Narni) e dell’azienda sanitaria locale.

LE OSSERVAZIONI DELLA USL UMBRIA 2

L’impianto di via Ratini

Acea insiste sulle fonti inquinanti 

La nota è a firma dell’ingegnere Giuseppe Vivarelli e parte da un concetto già espresso in più occasioni nelle varie interlocuzioni: «Il progetto presentato non comporterà alcun aumento di fonti inquinanti rispetto alto stato attuale e che lo ‘scenario 3’ – tirato in ballo dalla Usl – introdotto nello studio diffusionale degli inquinanti dello studio di impatto ambientale non rappresenta lo scenario di esercizio, ne tantomeno uno scenario che ‘potrebbe presentarsi’ come indicato nella nota Usl, ma solo uno scenario teorico limite, che non caratterizzera it funzionamento dell’impianto». Di cosa si tratta in sintesi? Da un contesto con emissioni al camino pari a quelle massime già autorizzate, «introdotto nello studio diffusionale come mero confronto con la condizione di esercizio standard (scenario 1)». In tal senso Acea, appoggiandosi proprio alla Usl, sottolinea che in questo caso «le condizioni di esercizio comportano effetti di lungo periodo trascurabili». Si passa ad altro.

DOCUMENTO – TUTTI I PARERI ALLA RICHIESTA ACEA

La protesta del comitato No Inc del 30 novembre

Lo studio Sentieri e il sistema di controllo sofisticato

La Usl ne ha parlato in diversi passaggi nelle osservazioni. La multiutility romana replica: «Non riguarda gli eventuali effetti sanitari riconducibili all’impianto in oggetto, ma si riferisce, più in generale, all’impatto sanitario all’interno del Sin di Terni-Papigno, cui l’impianto in esame ‘partecipa’ marginalmente sia dal punto di vista temporale che in termini di esposizioni. Risultato pertanto non solo condivisibile, ma anche corrispondente alla reale situazione osservata, la conclusione della Usl contenuta nella lettera del 30 gennaio secondo la quale lo stato di salute del territorio alla luce dei dati epidemiologici oggi disponibili ‘effettivamente’ non sarebbe correlabile con la presenza dell’inceneritore». Si va più a fondo: «Le ragioni dello stato di salute – continua Acea – descritto nei rapporti dello studio Sentieri vanno, piuttosto, ricercate nel più ampio e complesso insieme di fattori che agisce, a livello individuale, sociale, economico, ambientale, lavorativo, ecc., nell’intero Sin di Terni; conclusione che pare condivisa dalla stessa Usl quando afferma nelle proprie note che ‘queste conclusioni devono necessariamente essere contestualizzate, in particolare con gli aspetti socio-economici in grado di influenzare lo stato di salute della popolazione’. Sotto questo profilo, i dati ambientali dell’impianto sono sempre stati pienamente fruibili e, senza dubbio, il nostro sito di Terni vanta il sistema di controllo pia sofisticato dell’intera Regione Umbria». Poi la critica: «Questi sofisticati (e costosi) sistemi di controllo non trovano puntuale applicazione in molti punti emissivi in grado di influenzare lo stato di salute della popolazione interessata, vanificando cosi la ricerca e valutazione del ‘cornplesso insieme di fattori che agisce nell’intero Sin di Terni».

IL ‘NO‘ DEL COMUNE DI TERNI: «SPERIAMO SIA VINCOLANTE»

Giovanni Vivarelli di Acea

La valutazione di impatto sanitario: «Ecco effetti positivi»

Acea viene incontro all’interlocutore in merito alla Valutazione di impatto sanitario: «Pur rammentando che, come più volte ribadito, il progetto in esame non deve essere assoggettato a Vis, ciononostante, in riferimento alla specifica richiesta della Usl, si riporta in allegato la tabella – si rifà ad un decreto ministeriale del marzo 2019 – ricordando peraltro che, come evidenziato dallo stesso ente, tale d.m. non abbia cogenza dal punto di vista amministrativo sul procedimento in esame». Sul piatto vengono messi una serie di dati dai quali, secondo Acea, si evidenziano «potenziali effetti positivi legati alla mobilità/incidentalità (riduzione del traffico veicolare), aumento dei livelli occupazionali (appalto dei lavori previsti in progetto), miglioramento del tessuto urbano (partecipazione ai bandi comunali per la cura del verde pubblico), miglioramento dei servizi legati alla corresponsione dell’indennita di disagio ambientale per il miglioramento dei servizi socio-sanitari-assistenziali comunali ed infine il miglioramento della qualità degli ambienti di lavoro».

IL PENSIERO DELLA REGIONE

La tabella per la Valutazione di impatto sanitario

L’impianto e le migliorie

L’ultimo, breve punto è dedicato all’inceneritore di via Ratini. Su questo Acea – si legge nella parte finale della nota – ribadisce che c’è «la disponibilità della scrivente società di apportare migliorie all’impianto, anche con riferimento all’esecuzione di tutti gli eventuali ulteriori interventi necessari per il rispetto delle Bat (vale a dire le Best available techniques, le migliori tecniche disponibili) per l’incenerimento dei rifiuti (di cui alla decisione Ue numero 2010 del 12 novembre 2019). Trattandosi, peraltro, di interventi che comporteranno impatti ambientali positivi, i medesimi potranno essere adeguatamente valutati nel corso del conseguente procedimento per il rilascio dell’Aia».

DOCUMENTO – LA REPLICA INTEGRALE DI ACEA ALLE OSSERVAZIONI USL UMBRIA 2

Le note di Acea sugli effetti

 

 

 

 

 

 

 

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