Agevolazioni Taric Terni, ecco percentuali e criteri ripartizione

Confronto che segue l’approvazione estiva del Pef. In ballo restituzioni per utenze domestiche ‘disagiate’ e attività commerciali per oltre 1,5 milioni

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di S.F.

I criteri per la ripartizione delle agevolazioni Taric 2021 – Tariffa rifiuti corrispettiva – per le utenze domestiche e quelle non domestiche penalizzate dalle limitazione orarie per via dei provvedimenti anti contagio da Covid-19. A distanza di mesi dall’approvazione in consiglio comunale del piano economico/finanziario 2021 e delle agevolazioni per il servizio di raccolta e smaltimento, in Comune la questione torna al centro dell’attenzione: confronto in III commissione consiliare venerdì mattina (5 voti favorevoli, 3 astensioni) e, lunedì, il semaforo verde definitivo. Sempre che tutto fili liscio.

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Le agevolazioni per le utenze domestiche

Le utenze domestiche

Le cifre definitive sono già note e in questo caso si tratta ‘solo’ dei criteri per la ripartizione. Si parte dalle utenze domestiche ‘disagiate’ (5.004) per un valore di poco superiore ai 320 mila euro rispetto all’importo massimo già finanziato per 461 mila euro: per quel che concerne le agevolazioni per famiglie numerose ne hanno diritto quelle – si legge nel dispositivo – «composte da almeno quattro persone con più di un figlio minore a carico, per le quali si considererà nella determinazione della tariffa da applicare – solo nel caso in cui la soglia di applicazione dell’Isee (Indicatori situazione economica equivalente) dello stesso nucleo familiare a cui fa carico l’utenza, non superi il limite di 19.100 euro – un solo figlio (260). La richiesta dovrà essere presentata ogni anno entro il 31 dicembre». Poi le famiglie con disabili (3.598): ne hanno diritto i nuclei al «cui interno siano presenti portatori di ‘handicap’ o invalidi civili riconosciuti al 100%, certificati dalla specifica commissione presso l’Asl; si esplicherà nell’abbattimento del 10%, per ogni disabile presente, della superficie complessiva dell’abitazione dalla data di presentazione della richiesta». Infine la possibilità di esenzione (1.146): agevolazione per «reddito imponibile ai fini dell’Irperf non superiore al minimo di pensione erogata dall’Inps». Anche in questo caso richiesta da presentare entro fine anno.

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La ripartizione per le utenze non domestiche

Utenze non domestiche penalizzate: criterio proporzionale

Cambia il discorso per le utenze colpite dalle limitazioni parziali dell’orario di esercizio per via dei provvedimenti anti Covid-19, con agevolazioni già fissate per 1 milione 314 mila euro con la delibera di consiglio dello scorso 30 giugno. Si procederà con criterio proporzionale di riduzione della parte variabile della tariffa in funzione degli effettivi periodi di chiusura: percentuale più alta per discoteche e night club (100%), quindi alberghi senza ristorante, attività artigianali di beni specifici, parrucchieri, barbieri, estetisti, bar, caffé, pasticcerie, campeggi, distributori di carburanti, impianti sportivi, teatri, cinema, autosaloni, ipermercati di generi misti, mense, birrerie, hamburgherie, negozi ferramente ed altri beni durevoli, negozi, calzature, cartoleria, ristoranti, trattorie, pub, pizzerie e stabilimenti balneari (90%). Il resto è a quota 11,5%(come ad esempio banche, autofficine, edicole, tabaccai, ospedali, pescherie ecc.). I dirigenti coinvolti nella procedura sono Grazie Marcucci per le attività finanziarie e Paolo Grigioni per l’ambiente.

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La sede dell’Asm

Asm e la raccomandazione del collegio dei revisori

Tecnicamente viene stabilito che le agevolazioni/restituzioni avverranno per via dell’Asm a compensazione nell’ultima bolletta di conguaglio Taric 2021. Una volta approvata in consiglio la delibera in questione le direzioni attività finanziaria e ambiente daranno il via libera per l’erogazione complessiva di oltre 1,6 milioni di euro alla società partecipata per rispettare il piano. Con rendicontazione da rimettere entro e non oltre il 15 dicembre 2021. Il collegio dei revisori dei conti – Carlo Ulisse Rossi, Fiorella Pezzetti e Roberto Frasca – hanno espresso parere favorevole lunedì, ma con una raccomandazione: «Le risorse non utilizzate dovranno essere corrisposte al Comune – da Asm – entro il 31 dicembre ai fini della restituzione prevista dal decreto ministeriale 24 giugno 2021». Infine Asm che, nella figura del direttore generale Stefano Tirinzi, specifica un aspetto: «Si è mantenuta la logica di riconoscere % di riduzione Covid più elevate (che vanno dal 90% al 100%) alle categorie di attività che hanno subito chiusure o riduzione del volume di attività per effetto della pandemia. Per tutte le altre categorie residuali è stata riconosciuta una riduzione del 11,50 %. Tutte le % di riduzione si intendono come massime riconoscibili (in modo tale da poterle aggiustare in fase di calcolo)».

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Masselli, Simonetti e Filipponi venerdì mattina

Il confronto in III commissione

In circa un’ora l’atto è stato approvato venerdì mattina dopo l’esposizione iniziale dell’assessore al bilancio Orlando Masselli, accompagnato nella circostanza dal dirigente Grigioni e dalla responsabile del procedimento, Giulia Scosta: «Abbiamo inteso estendere la riduzione della parte quota variabile a quelle attività non domestiche non previste dal decreto, è stata ‘allargata’ la maglia aumentando la percentuale». C’è chi ha chiesto (Brizi della Lega e Filipponi del Pd) il perché non si è arrivati a spendere i 461 mila euro previsti a giugno per le utenze domestiche: «Quello che resta saranno utilizzati dal welfare per altre attività di sostegno», ha poi aggiunto l’esponente dell’esecutivo. Paola Pincardini (Gruppo Misto) ha chiesto delucidazioni sulla modalità di erogazione, mentre Luca Simonetti (M5S) in scia ha preso la parola per ulteriori spiegazioni sui meccanismi per l’accesso. «La legge permette la riduzione solo sula quota variabile e ci è voluto tempo per fare tutto. Gli uffici e Asm hanno fatto un grande lavoro per far sì che tutti avessero un contributo. Sicuramente non ci sarà alcuna restituzione, il gestore riconoscerà in bolletta ciò che il Comune gli gira. A giugno non sapevamo quante erano le utenze domestiche e dunque era ipotizzata un importo massimo di 461 mila euro».

Grigioni, Brizi e Masselli

L’adeguamento, la battuta e la votazione

Grigioni – non una novità – è il più esaustivo e chiaro nell’esposizione: «Di fatto ci sono stati adeguamenti alle norme, si tratta dell’utilizzo dei ristori legati al fondo speciale assegnato per il Covid. I decreti attuativi sono usciti il 25 giugno e all’epoca non c’è stato tempo, diciamo che questa è una delibera di completamento». Filipponi ha ringraziato gli uffici e la Scosta per l’iter, con tanto di battuta e sorriso nei riguardi dell’assessore: «I fondi arrivano dal governo e Masselli  (FdI) non ne fa parte». Poi si torna seri: «A che punto siamo per gli avvisi Municipia riguardanti gli accertamenti Tari? Nei giorni scorsi se ne è parlato molto e c’è stato anche il comunicato delle associazioni dei consumatori». Non ci sarà seguito. Chiesti chiarimenti anche sulle diverse percentuali per le attività e la non citazione di associazioni culturali/sportive: «Si trovano a pagare cifre esorbitanti, i centri sociali pagano dai 1.000 euro in su». Chiusura per Masselli: «Il Pef 2021 è stato approvato con un aumento del 6,06% su un valore di circa 23 milioni di euro. Stiamo restituendo una cifra superiore a quella percentuale, poi è chiaro che l’impatto varia da caso a caso». Votazione e partita chiusa.

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