Terni, all’Ast si discute: di motorini e biciclette

Il tema del giorno, alle acciaierie, resta quello delle procedure di ingresso e uscita. Però la produzione di acciaio sarebbe in crisi per mancanza di Argon

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di Marco Torricelli

Imparziale. Si chiamava proprio così, anni fa. E chi lavorava alle acciaierie di Terni negli anni ’80 del secolo scorso – io sono uno di loro – l’imparziale se lo ricorderà bene. Era il nome di un ‘pulsantone’ rosso e i lavoratori, in particolare gli operai in uscita a fine turno, dopo aver timbrato il cartellino – i badge sarebbero arrivati dopo – dovevano, sotto lo sguardo di un guardiano – si chiamava così, pure il vigilante sarebbe arrivato poi – pigiarlo. Se la manovra faceva accendere una ‘lampadinona’ posta in alto, il lavoratore doveva aprire l’eventuale borsa che portava apresso e mostrarla al guardiano. Che dava un’occhiata – quasi sempre distratta – dentro e via.

I furti La cosa funzionava a caso, in modo imparziale, appunto. Dava fastidio, certo: quella faccenda del dover aprire la borsa non piaceva per niente – uno, magari, dentro ci teneva un libro sul quale, durante il turno di notte, studiava per un esame all’università; un altro, però, ci poteva portare qualche rivista porno – ma alla fine la si sopportava. Tanto, chi voleva portar fuori qualcosa di nascosto si organizzava diversamente. E, siccome si favoleggiava di interi rotoli di ‘rottame’ fatti uscire di ‘straforo’, ci si rideva pure sopra.

L’argon Oggi, la storia del tornelli-tipo-stadio alle portinerie della ThyssenKrupp Ast e delle telecamere di sorveglianza, argomento sul quale, si sono pure confrontate – vivacemente – tra di loro le organizzazioni sindacali, sembra essere più importante di altre, come dire, questioncine. Tipo quella della presunta mancanza di Argon – un elemento chimico indispensbile per la produzione di acciaio – come agente rimescolante in siviera – che avrebbe costretto la ThyssenKrupp a fermare i due forni di fusione: il 5 solo fino alle 6 di sabato, mentre il 4 ripartirebbe martedì 1 dicembre. Un clamoroso errore – se la cosa fosse confermata – da parte della sezione approvvigionamenti. Come minimo, visto che la direzione del personale avrebbe comunicato che per il ripristino completo delle scorte ci vorrebbero circa 12 giorni. Ma questa è solo una delle questioni in sospeso.

I tornelli Del bilancio si parlerà quando sarà e, soprattutto, quando Lucia Morselli vorrà; delle prospettive e delle eventuali criticità dell’area dei forni di fusione, pure; delle problematiche connesse con gli appalti alle ditte esterne, assegnati con la tecnica del ‘carta vince, carta perde‘, idem; per la faccenduola delle scorie e dell’impatto sull’ambiente, c’è tempo. Della nuova linea no, ne hanno già parlato: forse, ma solo forse, il primo nastro uscirà da quell’impianto tra un paio d’anni. E chissà come sarà l’Ast, tra due anni. Ma intanto si parla di tornelli e biciclette.

L’incontro Ai lavoratori di ThyssenKrupp Ast, infatti, è stato fatto sapere, dalla Rsu, che giovedì «si è svolto un altro incontro in merito al progetto in atto sull’ingresso/uscita dello stabilimento e viabilità complessiva. Allo stato attuale non tutte le criticità espresse sono state risolte, ma l’azienda si è resa disponibile a valutare insieme e risolvere tali necessità. A tal proposito si formerà una commissione paritetica che analizzerà direttamente all’interno dell’azienda il tutto, come rastrelliere per le bici, parcheggi e zone delimitate con parcheggio apposito per i motocicli».

Motorini al bando Già, perché «a far data dal 14 dicembre non sarà piu possibile entrare con i motocicli per ordine del board di Thyssen, mentre si è riusciti ad ottenere l’ingresso per le biciclette. Nei prossimi giorni la commissione paritetica valuterà con sopralluoghi interni ed esterni tutte le soluzioni necessarie per migliorare ulteriormente le condizioni di viabilità». Indubbiamente sono problemi. Altro che Argon.

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