Due stazioni su cinque oltre la soglia limite nel corso dei dodici mesi. Si è chiuso così il 2024 a Terni per quel che concerne la qualità dell’aria e le polveri sottili in atmosfera: il mirino, come di consueto, è sul Pm10. E il 2025 inizia con la bagarre politica sull’ambiente con protagonisti l’assessore regionale Thomas De Luca, il vicesindaco del Comune Riccardo Corridore e, in generale, il gruppo ternano M5S.
GENNAIO 2024, I DATI DEL 2023 PER I SUPERAMENTI

Cosa è successo? La stazione urbana di Le Grazie ha chiuso il 2024 con ben 39 superamenti (nella media h24, più di 50 50 µg/m3) nel corso dell’anno, oltre il limite. Segno verde invece per borgo Rivo (30) e Carrara (33). Capitolo stazioni industriali: Prisciano ha terminato con 33 giorni oltre la soglia, Maratta a quota 41. Interessante a questo punto vedere il confronto con il recente passato.
I NUMERI DEL 2022: CI SONO DIFFERENZE

Nel 2023 nessuna stazione urbana aveva superato i 35 giorni di superamenti (furono rispettivamente 35, 26 e 32 per borgo Rivo, Carrara e Le Grazie), mentre per quelle industriali Prisciano si era attestata ‘solo‘ a 19. Stabile invece Maratta. Nel 2022 discorso pressoché identico: tutto ok per le stazioni urbane (la centralina di Le Grazie si fermò a quota 34), Prisciano meno di 20 e Maratta 47 tra le stazioni industriali. Nei link inseriti nell’articolo è possibile vedere anche i resoconti degli anni precedenti.

Ne è nato un confronto politico. Ad esporsi in prima battuta è stato il neo assessore regionale all’ambiente Thomas De Luca: «Il superamento della soglia di 35 sforamenti annui per il limite di concentrazione in atmosfera di Pm10 prevista dal decreto legislativo 155/2010 nella centralina urbana Le Grazie di Terni richiede l’immediata presa in carico di una revisione degli attuali strumenti in campo per la tutela della qualità dell’aria. Un superamento, rilevato nuovamente dopo quattro anni, che si accompagna a quelli costantemente registrati negli anni nella centralina industriale di Maratta nonché al superamento dei valori obiettivo per il nichel in quella di Prisciano. Lo scorporo delle rilevazioni attribuibili a fenomeni di carattere naturale, come le polveri sahariane, non cambia l’impatto che tale esposizione ha sulla salute pubblica. Per questo avanzerò nelle prossime ore al ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica una richiesta di revisione e rifinanziamento dell’Accordo di programma per l’adozione di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nella Regione Umbria».
SFORAMENTI 2019: NESSUNA STAZIONE URBANA SUPERA QUOTA 35

Poche ore e arriva la replica del vicesindaco Corridore: «Le dichiarazioni dell’assessore regionale De Luca sulle polveri sottili e quindi sulla revisione dell’accordo di programma evidenziano quello che temevamo e che più volte abbiamo ribadito in campagna elettorale: tagliare le gambe alle acciaierie di Terni. Ambiente e Industria possono andare di pari passo, come sempre sostenuto da Stefano Bandecchi. Occorre però saper coniugare innovazione e tradizione. Oppure De Luca sta spalleggiando Ast che non vuole l’accordo di programma se non con il ribasso dei costi dell’energia?», il post social del 56enne avvocato.
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Finita così? Nemmeno per sogno. Perché al botta e risposta si aggiungono il consigliere comunale M5S Claudio Fiorelli e il gruppo territoriale pentastellato: «Sempre pronto alla sterile polemica, senza paura di esibirsi in figuracce come quella di oggi (sabato, ndr), il vicesindaco di Terni Riccardo Corridore dimostra ancora una volta l’assoluta inadeguatezza dell’amministrazione Bandecchi. Confondendo clamorosamente l’accordo di programma su Ast (che ancora non esiste e Corridore dovrebbe saperlo) con l’accordo di programma relativo alla qualità dell’aria (di cui l’assessore regionale Thomas De Luca ha appena annunciato richiesta di revisione) sottoscritto tra Regione Umbria e ministero firmato nel 2018 per 4 milioni, già aggiornato nel 2023 per 25 milioni di euro, mettendo quindi a disposizione ingenti risorse per il territorio».
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«Il numero due – concludono – del sindaco si è lanciato in un assurdo attacco all’assessore regionale all’ambiente della Regione Umbria, dopo che lo stesso ha annunciato di voler avanzare formale richiesta al Mase per il rifinanziamento di misure volte al miglioramento della qualità dell’aria in Umbria. Il vicesindaco va addirittura oltre, lanciandosi in una clamorosa gaffe nel tentativo di rilanciare la narrazione bandecchiana sulla vicenda Ast. Dove, per inciso, l’unico che si sta impegnando seriamente per far chiudere l’acciaieria è proprio Bandecchi. Annunciamo sin da ora che una delle prossime richieste che faremo come gruppo in consiglio comunale sarà capire come il Comune di Terni ha speso le risorse previste dall’accordo di programma sulla qualità dell’aria e quanto siano state efficaci». Vedremo gli sviluppi.