Terni, cani e rebus regolamento: «20-30 adozioni l’anno». Battaglia sui numeri

Ennesima commissione a palazzo Spada per tentare la via della modifica. «Non c’è situazione drammatica, abbiamo 260 animali a Colleluna»

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di S.F.

Il regolamento sulla tutela e la difesa degli animali, non se ne esce. O meglio, ci si prova a fatica. Martedì mattina a palazzo Spada altra commissione consiliare per discutere della proposta di modifica, come già accaduto sul finire dell’era Latini con l’input lanciato da FdI: ora è Alternativa Popolare e nell’occasione sono stati forniti alcuni dati sulla questione di fondo della partita, vale a dire le adozioni. Il mirino resta su quelle fuori regione, ma non solo.

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La commissione

«Modifica fondamentale»

Presenti – solo per la prima parte, poi via entrambi – l’assessore Mascia Aniello e il funzionario tecnico di alta professionalità Federico Nannurelli, il ‘dominus’ comunale che si occupa di questo aspetto: «Il regolamento comunale – ha ricordato – è del 2013 e la modifica è fondamentale perché sono cambiate le normative di settore e nel 2015 è entrato in vigore il testo unico della Regione. C’è necessità di aggiornamenti. Gli affidi? Ciò che accade in Umbria va un po’ in antitesi rispetto a ciò che succede altrove. In Umbria non si parla di adozioni definitive e ci sono incongruenze per l’aspetto procedurale». Cose già note, già espresse durante le commissioni di inizio 2023. A farsi avanti per prime sono state Maria Elena Gambini (AP) e Cinzia Fabrizi (FdI): chieste delucidazioni sulle proprietà degli animali una volta adottati, le adozioni fuori regione e se sarebbe possibile non avere un regolamento del Comune tenendo in considerazione che c’è quello regionale.

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Gambini

Discordia

C’è stato molto da parlare per Nannurelli: «Il regolamento regionale è limitato alla gestione di cani e gatti, il nostro parla anche di animali esotii. La consulta? Uno strumento consultivo che non ha avuto grande funzione perché si è ridotto a trattare solo degli affidi fuori regione. Per quel che concerne gli affidi fuori regione ci sono elementi di discordia perché per alcune associazioni vanno bene, altre sono contrarie. Il Comune – ha sottolineato – ha sempre consentito l’affido fuori dall’ambito regionale, come giusto che sia. Il problema sono i controlli post affido e la legge regionale stabilice che sono in capo alla Usl. La tracciabilità è un tema fondamentale da affrontare». Molto attivo anche Claudio Fiorelli (M5S): «Qual è la media del tasso di affidamento degli animali?». Francesco Maria Ferranti (FI) ha ribadito le questioni già sorte nei primi mesi dell’anno sulle adozioni fuori regione.

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Proietti e Spinelli

Affidi e fuori regione

Poteva mancare un po’ di amarcord? Negativo: «Il canile di Colleluna – è qui che si sono concentrate le attenzioni, citato anche Monte Argento – fino al 2012 era sotto sequestro sanitario per le condizioni pietose e molti animali avevano patologie gravi. Poi c’è stato l’inserimento – le parole di Nannurelli – di soggetti compatibili con gli affidi ed il tasso medio è aumentato. Nel 2012 c’erano circa 1.000 cani, ora meno di 400. I cani randagi catturati sul territorio sono 20 l’anno attualmente, pochi». E per andare fuori regione? «In un primo momento l’ufficio tecnico aveva espresso parere contrario perché gli emendamenti proposti presentavano elementi di criticità. Nella seconda versione invece c’è stato l’ok, non ci sono elementi ostativi. Non esistono caratteri giuridici per mantenere questo divieto relativo», ha puntualizzato.

Mengaroni

I numeri e le condizioni dei cani

A palazzo Spada per l’occasione il direttore sanitario del canile di Colleluna, Riccardo Negro: «Le adozioni vanno bene, sono state accolte il 100% delle domande e al momento abbiamo 260 cani. Buona parte di questi sono affetti da patologie e sono adulti. Difficile avere richieste per loro. In generale la legge contro il randagismo sta funzionando e la situazione non è drammatica». Fiorelli non ha mollato: «Ok, ma c’è o no un problema di adozioni? Servono dati più specifici». Il consigliere pentastellato inoltre ha dimostrato che il sito del canile non è proprio funzionale a fini ‘promozionali’ per l’attività. C’è stato anche l’intervento della dottoressa Francesca De Merulis, in forza all’ufficio benessere degli animali, rapporti con le associazioni protezionistiche e gestione canili: «Bisogna rendersi conto che ci sono molti animali anziani e l’età media è di dieci anni. Non sono cani facilmente adottabili. La media annuale? 20-30 l’anno adottati, i decessi circa una quindicina», il riferimento a Colleluna. «E alle persone di una certa età non possiamo dargli cani molto vivaci o troppo giovani».

Negro e De Merulis

Consiglieri perplessi

Gli esponenti di M5S e AP non sono parsi convinti delle spiegazioni: «Mi date l’impressione che non siate molto interessati, mi aspetto che veniate in commissione preparati e non a ‘braccio’», il commento di Fiorelli. «Signori, siamo professionisti, è questo il modo di affrontare le problematiche?». A questo punto si è rifatta avanti la De Merulis: «Poche adozioni? Siamo in linea con ciò che dice la legge regionale. Non sono così basse come si dice». A mettere il carico di nuovo la Gambini: «Il dottor Negro ci dice che arrivano in canile animali non troppo anziani. C’è tuttavia un elevato numero di cani anziani. Quindi non c’è adeguata attività di promozione per l’adozione? Se nessuno incentiva, sono destinati a morire lì dentro. Forse c’è stata poca attenzione, 20 adozioni su 270 cani non può essere soddisfacente». Idem Federica Mengaroni (sempre AP): «Quante adozioni sono state richieste e poi andate a buon fine? Ci serve questo numero». Un po’ spazientita anche Maria Grazia Proietti (Pd): «Si sentono sempre le stesse cose, è la quarta commissione sul tema. L’obiettivo è far star meglio gli animali». Cinzia Fabrizi (FdI) dal canto suo ha proposto di ripartire dalle modifiche già richieste mesi fa dal suo partito. Storia lunga.

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