Terni, concorso polizia Locale: il Tar respinge l’istanza cautelare

Niente da fare per il ricorrente: nessuna ragione d’urgenza per l’eventuale riedizione delle prove. Mirino sui punteggi

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di S.F.

L’elenco dei nominativi dei candidati che hanno superato la prova scritta, il provvedimento per la convocazione della prova orale, la graduatoria finale, l’atto della commissione esaminastrice nel quale sono stati stabiliti i criteri di valutazione e tutti i verbali a cui «il Comune di Terni non ha consentito l’accesso». Questi i documenti impugnati al Tar Umbria da un cittadino ternano in merito al concorso per la copertura di tredici posti di istruttori di vigilanza – categoria C – a tempo pieno ed indeterminato. Niente da fare per lui, respinta l’istanza cautelare.

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Respinto. La motivazione

Il Tar con un’ordinanza cautelare ha respinto perché il ricorso «appare sprovvisto di adeguato fumus, risultando prima facie non sussistere la lamentata violazione dell’articolo 12 del DpR n. 487 del 1994 e considerato che, per costante giurisprudenza, l’obbligo di motivazione in sede di attribuzione dei punteggi nelle procedure selettive è validamente effettuato mediante valutazione in forma numerica laddove siano stati precedentemente fissati dalla commissione esaminatrice criteri di massima sufficientemente specifici per l’attribuzione dei voti». Inoltre è insufficiente «l’allegazione in punto di periculum considerato, altresì, che la procedura concorsuale si è conclusa con approvazione della graduatoria finale, non sussistendo, pertanto, ragioni di urgenza per una eventuale riedizione delle prove di concorso da parte del ricorrente». Nulla cambia. La parte controinteressata non si è costituita in giudizio. Gli avvocati coinvolti sono Antonio De Angelis e Daniele Proietti per il ricorrente, Paolo Gennari e Francesco Silvi per palazzo Spada.

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