Terni, ‘culla per la vita’: partiti i lavori. È per lasciare neonati. Riesplode la polemica

Chiuso il cerchio: affidamento da oltre 26 mila euro alla Petra e realizzazione avviata. In gran parte è finanziata dalla fondazione Carit. La minoranza: «Inutile e irrispettosa»

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di S.F.

Cerchio chiuso e affidamento senza troppi fronzoli per la realizzazione dell’opera. L’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni ha formalmente dato il via libera mercoledì alla Petra srl per mettere in piedi la ‘culla per la vita’ su un cortile di un edificio in via Malnati: la spesa complessiva è di poco inferiore ai 27 mila euro e si basa sugli elaborati progettuali presentati dall’ingegnere Pier Giorgio Imperi. Chi finanzia? La fondazione Carit. Il contributo principale è il loro. La società aggiudicataria ha avviato i lavori.

LE INDAGINI TECNICHE PER LA CULLA DELLA VITA

Una culla per la vita (foto lanuovabq.it)

Il manufatto

Il dg Chiarelli ha firmato il semaforo verde – il Rup del procedimento è invece l’ingegnere Gianni Fabrizi – per l’affidamento diretto alla Petra: la società ha offerto un ribasso del 2,85% sull’importo a base d’asta fissato a quota 12.670 euro. Tutto il resto è legato ad Iva, oneri/costi della sicurezza e manodopera. Come detto la spesa è a carico della fondazione Carit per quasi l’intera cifra (20 mila euro), il Santa Maria ci mette ‘solo’ 6.831 euro. Attualmente – quantomeno controllando sul portale culleperlavita.it – in Umbria ne esistono due: una a Città di Castello (promotore Inner Wheel) e l’altra a Perugia, in zona residence Daniele Chianelli.

DICEMBRE 2021, SI PUNTA VIA MALNATI

Pasquale Chiarelli con Luca Coletto

Di mezzo anche l’Ater. Tutto nasce nel 2019

Di fatto l’edificio in questione si trova a pochi metri dall’ex Milizia ed a circa 200 metri dall’ospedale: è di proprietà di Ater Umbria e lo scorso 12 novembre il Santa Maria ha stipulato una specifica convenzione per sviluppare il progetto. La storia in realtà nasce molto prima, dal 15 maggio 2019: è in questa data che l’azienda ospedaliera comunicò l’adesione al progetto proposto dal Movimento per la vita onlus. Per quel che riguarda Imperi a lui è stato affidato a dicembre 2021 l’incarico per lavorare sulla documentazione tecnica per la presentazione della Scia in Comune e per il deposito strutturale.

CHIARELLI E L’ANNUNCIO IN COMMISSIONE

I lavori in via Malnati sono iniziati: l’area di intervento

La funzione

«La culla per la vita – si legge sempre sul portale sopra citato – è una versione moderna e tecnologicamente avanzata della medievale ruota degli esposti. Si tratta di una struttura concepita appositamente per permettere di lasciare, totalmente protetti, i neonati da parte delle mamme in difficoltà nel pieno rispetto della sicurezza del bambino e della privacy di chi lo deposita. È in luogo facilmente raggiungibile, garantisce l’anonimato della mamma che vuole lasciare il bambino ed è dotata di una serie di dispositivi (riscaldamento, chiusura in sicurezza della botola, presidio di controllo h 24 e rete con il servizio di soccorso medico) che permettono un facile utilizzo e un pronto intervento per la salvaguardia del bambino». Sul tema nel 2021 ci furono diverse polemiche. La zona interessata è quella ‘gestita’ dalle missionarie Identes.

I consiglieri di minoranza

Riesplode la polemica

Poche ore e sono i consiglieri di minoranza di palazzo Spada ad intervenire dopo l’avvio dei lavori: «Iniziativa deplorevole – dichiarano Senso Civico, Partito democratico e Terni Immagina – commissionata dall’azienda ospedaliera di Terni. Iniziativa offensiva delle donne e della libertà di autodeterminazione, in contrasto con quelli che dovrebbero essere gli obiettivi della politica sanitaria, ovvero garantire politiche di sostegno e di sicurezza previste dalla legge 194. Ennesimo attacco retrograda. Nei posti dove è stato realizzato questo strumento non ha portato nulla di utile. Un tentativo infimo di colpevolizzare, che non risolve alcun problema ma contribuisce solo ad aumentare problemi e disagi. Ci auguriamo che sia uno degli ultimi atti del direttore generale Chiarelli, sfiduciato dal consiglio comunale di Terni con voto bipartisan. Chiederemo massima luce sulle procedure di affidamento e sui fondi provenienti dall’azienda Ospedaliera ternana. In un quadro di emergenza e necessità, lo sperpero di risorse pubbliche è inaccettabile». Sponda M5S è Comunardo Tobia ad esporsi: «Apprendiamo oggi dell’affidamento per l’incarico alla costruzione della culla della vita. È una notizia che ci sembra riportare l’Italia ai tempi dell’oscurantismo. La culla per la vita sicuramente aiuta chi vuole partorire in anonimato ma questo parto è un parto che si svolge al di fuori dell’ospedale, senza assistenza ostetrica con tutti i rischi connessi, emorragie e infezioni. Una donna – aggiunge – che rimane sola in un momento fondamentale della sua vita. Crediamo che sia uno strumento obsoleto che mette a repentaglio la salute della donna. Da tantissimi anni è possibile partorire in ospedale senza essere menzionati in totale anonimato ed i neonati accedono ad una via preferenziale per l’adozione. Ci sono oggi tanti metodi per prevenire le nascite, per avere una procreazione responsabile, piuttosto potremmo investire i nostri fondi per aiutare quei servizi come i Consultori che lavorano sulla procreazione responsabile, servizi con poco personale, sui quali non si investe più, servizi che spesso lavorano al di sopra delle loro forze. In Italia la contraccezione ormonale è tutta a pagamento, tutti i farmaci non sono più in classe a, debbono essere pagati per intero, ecco una una cosa che potrebbe aiutare la prevenzione delle nascite indesiderate è appunto quella di favorire la contraccezione gratuitamente in ogni sua forma per cui oggi non ci sembra una giornata in cui ci sia da festeggiare ma anzi è un ritorno indietro che vorremmo dimenticare, vorremmo fare uno scatto in avanti per migliorare i servizi che offrono una contraccezione – conclude – alle donne e riescono a favorire i cambiamenti di comportamenti a rischio per una vita sessuale serena e felice».

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