Terni, ‘culla per la vita’ per lasciare neonati: indagini tecniche

Relazione geologica, geotecnica e prove penetrometriche per mille euro, incarico affidato . Il luogo è in via Malnati vicino l’ex Milizia, nell’area delle missionarie Identes

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di S.F.

Un mini affidamento propedeutico alla realizzazione del manufatto – si tratta di una piccolo box con impianti tecnologici e dispositivi, sarà realizzata a pochi metri dall’ex Milizia – in via Linda Malnati. Prosegue l’iter dell’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni per mettere in piedi la ‘Culla per la vita’: come noto si tratta di un’iniziativa per consentire di lasciare in sicurezza i neonati in caso di volontà di abbandono. Gesto che ovviamente nessuno auspica.

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Affidamento e indagini

L’azienda ospedaliera – il responsabile unico del procedimento è l’ingegnere Gianni Fabrizi – ha affidato l’incarico per la relazione geologica e geotecnica, nonché per le prove penetrometriche in vista della realizzazione della ‘culla’ in un’area di proprietà dell’Ater ed in locazione al Santa Maria: c’è stata l’adesione al progetto promosso dal Movimento per la Vita cav onlus di Terni e la specifica convenzione è stata stipulata lo scorso 12 novembre. A svolgere il lavoro ci ha pensato il geologo Gian Luca Falciatori per un importo di poco più di 1.000 euro compresi onorari, spese, oneri accessori, Iva e cassa previdenziale. Da quanto si apprende la documentazione tecnica (indagine multichannel analysis of surface waves, acquisizione sismica di microtremore e due prove penetrometriche dpsh) sarebbe già pronta.

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A sinistra l’area individuata

‘Casa’ missionarie Identes

La ‘culla per la vita’, salvo cambiamenti in corso d’opera rispetto a quanto già stabilità, sarà posizionata nell’area di pertinenza della casa delle missionarie Identes: si tratta di sei suore – la Superiore è Alessandra Di Gianvito – che prestano servizio all’ospedale ‘Santa Maria’ in collaborazione con il personale infermieristico e sociosanitario per l’assistenza umana e spirituale ai pazienti ricoverati. In particolar modo per i più fragili e talvolta con problematiche legate alla solitudine e all’abbandono. L’associazione di volontariato che ha proposto l’idea – la presidente è Maria Cagnoli – opera nel territorio ternano «per prevenire l’aborto offrendo aiuto alle donne in gravidanza».

 

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