Terni, ex Globus Tenda: «No al padel. Perfetto per un live club, la città non ne ha»

La riflessione di un musicista, Dario Strinati: «Noi ternani per suonare dobbiamo guardare all’Umbria del nord. Qui si rimane con un pugno di mosche e rabbia»

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Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di un cittadino sul futuro dell’ex Globus Tenda di viale Trieste
di Dario Strinati, musicista e compositore ternano. ideatore della cover ‘Serie A‘

Dario Strinati (foto Simone Bianchini)

L’ipotesi di trasformare l’ex Globus Tenda di Terni in un nuovo (ennesimo) campo da padel, sembra la solita barzelletta all’italiana. Dopo la chiusura, anni orsono, dell’unico live club degno di questo nome a Terni (lo Skylab, che comprendeva sale prova, scuola di musica e studio di registrazione) ma anche di altre realtà come il Rock Garden, Fucktory etc.. la città ha assistito ad un indecoroso declino artistico per quanto concerne la musica live.

LA CASA DELLE MUSICHE IN PERENNE ABBANDONO

Se si esclude qualche eroico pub/locale ancora desideroso di musica dal vivo (per la maggiore in chiave acustica), Terni non ha più un punto di ritrovo per pubblico e musicisti all’interno di un grande live club che possa raccogliere, su di un palco e una struttura adeguati, i tantissimi artisti locali emergenti e magari qualche nome di rilievo (se si esclude in estate l’anfiteatro romano gestito dai ragazzi del Baravai ai quali va un grande plauso).

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Lo stato attuale dell’ex Globus Tenda

Il Globus Tenda era un locale che ha vissuto di vita propria per decenni con spettacoli e serate di musica live, una struttura che si presterebbe perfettamente a ciò di cui questa città avrebbe bisogno ora più che mai, non merita di essere convertito nell’ennesimo campo da padel, che tanto va di moda, a fronte di una gravissima lacuna in ambito artistico e di intrattenimento.

IL BARAVAI E GLI EVENTI ESTIVI

Ricordiamoci che Terni è capoluogo di provincia con oltre 125mila abitanti: non abbiamo più un teatro, non abbiamo un live club, la Casa delle musiche in stato di abbandono, abbiamo centinaia di artisti emergenti in tutta la provincia senza un grande palco dove esibirsi e farsi conoscere. Come al solito per noi ternani, in molteplici ambiti, per suonare o andare come spettatore si deve guardare all’Umbria del nord, mentre qui da noi si rimane con un pugno di mosche e tanta rabbia.

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