di S.F
Udienza non fissata e allora scatta il pressing sul Tribunale amministrativo regionale. Auri ha approvato il progetto definitivo con tanto di dichiarazione di pubblica utilità, la ‘contromossa’ è il deposito di un’istanza di prelievo nella giornata di domenica: oggetto della contesa è l’impianto di essiccamento fanghi da costruire da oltre 8 milioni di euro in via Vanzetti, nell’area del depuratore Sii. A muoversi è l’avvocato che difende gli interessi delle due società che si sono attivate al Tar lo scorso 29 ottobre.
Terni, impianto essiccamento fanghi da 8 milioni: via libera al progetto definitivo
La fretta
Tecnicamente si chiama istanza di prelievo e non è un altro – in termini pratici – che un modo per dire al Tar che sarebbe il caso di muoversi un po’ con la fissazione dell’udienza. Nel contempo tutte le parti si sono costituite in giudizio con il coinvolgimento degli avvocati Valeria Passeri (Vas onlus e Wwf sezione di Terni), Luciano Ricci (Regione Umbria) e Fabio Elefante (Sii, la controinteressata in questa circostanza).
Terni, maxi impianto essiccamento fanghi: ricorso e tutti al Tar
Il tentativo
A pochi giorni dal deposito sono le associazioni ad esporsi: «L’alternativa c’è, e a salvaguardia dell’ambiente, con il trattamento in loco dei fanghi tramite microrganismi che riducono drasticamente il conferimento dei residuali in discarica, riducendo così da subito l’attuale inquinamento, causato dai camion che, dai depuratori Umbri, trasportano ogni giorno, i fanghi da acque reflue, alle discariche, Le Crete, Narni, Foligno, Spoleto. Si ridurrebbe però soprattutto l’inquinamento futuro, dei camion – scrivono Wwf, Europa Verde e Vas – che sarebbero in giro da tutta l’Umbria per trasportare a Terni i fanghi dai depuratori acque reflue per essere essiccati, e per poi conferirne i residuali in discarica. Esempio di trattamento fanghi con microrganismi, c’è già a Terni in Asm-azienda municipalizzata servizi municipalizzata, dove i fanghi da pulizia dei mezzi di trasporto rifiuti, sono stati ridotti praticamente a zero, con i microrganismi, tanto che il pozzo che li raccoglie, da cinque anni non ha più dovuto essere spurgato. In precedenza, invece, i ‘fanghi da pulizia’, venivano conferiti in discarica come rifiuti speciali, più volte al mese e con un costo annuo di oltre 100 mila euro. Il vantaggio quindi è anche in termini economici, visto che i costi attuali si aggirano intorno gli €11.000 annui, contro gli oltre 100 mila euro in precedenza; è pendente il ricorso al Tar contro l’impianto fanghi, promosso da Wwf e dall’associazione Vas di Terni, perché Regione Umbria e SII, hanno costituito opposizione. Regione e SII, vogliono fare di Terni il centro di trattamento della ‘merda’ da tutta l’Umbria. La cosa imbarazzante è che il comune, nonostante il polverone che abbiamo sollevato non si è espresso, probabilmente perché la regione è dello stesso colore, insomma la subalternità a Perugia continua. Abbiamo più volte ribadito che l’alternativa c’è con il trattamento con microrganismi , però in questo modo il Sii non ci guadagnerebbe nulla, quindi è solo una speculazione economica alla faccia dei ternani. Auri ha già approvato il progetto definitivo e dichiarato la pubblica utilità dell’opera, ‘dal quadro economico complessivo di oltre 8 milioni di euro’, insomma nonostante ci sia un ricorso al Tar pendente, stanno procedendo, come se nulla fosse, con l’iter approvativo. L’avvocato Valeria Passeri, ha presentato – concludono – istanza di prelievo immediato, per sollecitare il giudice affinché anticipi l’udienza di discussione del ricorso. Faremo tutto il possibile per impedirne la realizzazione».