Terni: «Sindaco, stop per parkour va tolto»

Venerdì in programma l’incontro tra Latini e l’Art Du Déplacement Umbria. Il presidente Bicorgna: «Chiederemo il ritiro dell’ordinanza in toto, crea diversi problemi»

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Parkour in zona Caos

Una petizione online che ha raccolto oltre 1200 firme e una manifestazione davanti a palazzo Spada organizzata per giovedì pomeriggio in occasione del consiglio comunale. Un doppio binario di protesta che ha mosso un elevato numero di persone, anche extra regione: continua a far discutere l’ordinanza di Leonardo Latini contro la pratica del parkour negli spazi pubblici e l’utilizzo degli skateboards, «definibili come contrari al decoro e alla decenza della normale convivenza civile, secondo valori etici condivisi, nonché pratiche potenzialmente pericolose». Nei giorni scorsi il delegato provinciale del Coni Stefano Lupi ha invitato il sindaco di Terni a tornare sui suoi passi e il primo cittadino ha fatto presente che è aperto a possibili modifiche o integrazioni: venerdì 28 dicembre ci sarà l’incontro con l’Art Du Déplacement Academy Umbria – arte del movimento nell’ambiente urbano e naturale – per il parkour e la posizione del presidente, Simone Bicorgna, è chiara.

«ORDINANZA REPRESSIVA, RIVEDERLA»

19 DICEMBRE 2017, IL PARKOUR ‘RICONOSCIUTO’ DAL CONI

«Da dove arriva questa urgenza?»

Simone Bicorgna

Bicorgna spiega che «siamo stati invitati a fare l’incontro venerdì con il sindaco e vedremo quale sarà lo sviluppo. Noi andremo per chiedere il ritiro l’ordinanza in toto perché crea diversi problemi: sicuramente il tema all’ordine del giorno sarà il parkour e le discipline di movimento, a Terni c’è una comunità abbastanza ampia. Siamo disponibili a discutere con l’amministrazione comunale come negli anni scorsi: rispetto alla questione del regolamento – 2017 – non è stato fatto nulla ed è curioso che ora ci sia direttamente un’ordinanza del sindaco. Di solito sono impiegate per risolvere emergenze, come ad esempio smog o terremoti. La pratica del parkour non è lo è, da dove arriva questa urgenza?».

L’ORDINANZA DEL SINDACO LATINI

«Area specifica non ci soddisferebbe». Possibilità Tar

Elena Proietti e Leonardo Latini

L’Add Umbria mette in risalto un concetto: «Siamo un gruppo abituato a fare le cose con le nostre mani. In sei anni abbiamo costruito una bella comunità di famiglie e persone, comprende anche bambini di 6 anni: facciamo attività in tutta l’Umbria e non abbiamo particolari esigenze, ma evitare di porre divieti è una richiesta basilare. Non c’è bisogno di attrezzature o aree specifiche perché il parkour si svolge in città o in ambienti naturali: si fonda sul rispetto di sé stessi e degli altri, non vorremmo che qualcuno pensasse a soluzioni restrittive come fare una zona per il parkour e dare l’autorizzazione solo lì dentro. Ciò non ci soddisferebbe e non smetteremmo di allenarci all’aperto, quello magari può essere buono per una disciplina come lo skate. Una città – conclude – da oltre 100 mila abitanti non ha uno skatepark e penso che lo meriti. Per quel che ci riguarda va tolto il diveto per il parkour, non ci sono altre questioni sul tavolo». Sullo sfondo c’è inoltre un possibile ricorso al Tar Umbria.

 

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